Bruno Frattasi, capo di Gabinetto del ministro dell’Interno, in una circolare inviata a tutti i prefetti, chiede di “Intensificare i servizi di prevenzione e controllo del territorio per garantire il regolare svolgimento delle manifestazioni previste”. Il documento fa riferimento alla mobilitazione nazionale promossa per venerdì dal Fronte della gioventù comunista in seguito alla morte di due studenti impegnati in uno stage lavorativo, Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci. Si invita così ad attivare un dialogo con i promotori e a valutare il coinvolgimento dei dirigenti scolastici. L’interlocuzione dei questori con gli organizzatori delle manifestazioni studentesche “potrà costituire un efficace strumento per scongiurare possibili strumentalizzazioni delle istanze studentesche e per isolare le frange più radicalizzate della protesta”, prosegue Frattasi.

Il dialogo con gli organizzatori e il coinvolgimento dei presidi, prosegue la circolare, sono necessari “in considerazione della delicatezza delle tematiche sollevate dal mondo studentesco e della correlata esigenza che ad essa corrisponda una sensibile capacità di ascolto e mediazione”. I prefetti, prosegue il testo, sono chiamati a porre la massima attenzione affinché “i dispositivi siano orientati a tale linea d’azione, nel doveroso bilanciamento tra il diritto di manifestare e le indefettibili esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica”.

È arrivata la replica, su Facebook, di Lorenzo Lang, segretario nazionale del Fronte della gioventù comunista: “Il ministro Lamorgese e i giornali vicini al governo continuano ad attaccare il Fronte della Gioventù Comunista, profetizzando violenze e disordini nelle manifestazioni studentesche previste per dopodomani. Respingiamo questi attacchi, che hanno l’unico scopo di mettere in discussione il diritto degli studenti di contestare l’alternanza scuola-lavoro, di criticare il governo, di fare politica. Attaccano le organizzazioni giovanili e le sigle studentesche per questo: per dividere gli studenti in ‘buoni’ e ‘cattivi’, con la storia di ‘infiltrati’ che non esistono. In tutta Italia, le questure stanno cercando di ostacolare dei normalissimi preavvisi di manifestazione con pretesti arbitrari”.

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