Olaf Scholz ha rifiutato, come già aveva fatto Emmanuel Macron, di sottoporsi a un tampone per la ricerca di Sars-CoV-2 effettuato da medici russi prima di incontrare Vladimir Putin. Il cancelliere tedesco, arrivato a Mosca per discutere della crisi in Ucraina, ha deciso di non sottoporsi al test molecolare prima del colloquio, come richiesto dal Cremlino, ma effettuerà il prelievo con un medico dell’ambasciata tedesca. E, spiegato i media tedeschi, i sanitari russi sono stati invitati a essere presenti durante il test.

Anche il presidente francese Macron, la scorsa settimana, aveva rifiutato di sottoporsi al molecolare proposto dal Cremlino, prima del suo colloquio con Putin. In alternativa, per mantenere il distanziamento sociale, il colloquio are avvenuto con i due leader distanziati da un tavolo lungo 6 metri. Anche alla successiva conferenza stampa, i due leader erano rimasti a distanza l’uno dall’altro.

L’Eliseo aveva parlato di ragioni legate alla tempistica e spiegato di aver ritenuto che “le condizioni che avrebbero consentito un minore distanziamento non erano accettabili per noi e abbiamo scelto l’altra opzione proposta dal protocollo russo”. I media aveva tuttavia riferito che il niet di Macron era arrivato affinché “il Dna del presidente non finisse nelle mani dei russi”.

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