Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha scelto la nuova governance della municipalizzata per il trasporto pubblico Atac. Giovanni Mottura, nominato amministratore unico nel 2020 dall’ex sindaca Virginia Raggi, resta in sella, seppur nel nuovo ruolo di presidente del Consiglio di amministrazione: dopo la parentesi di governo del M5S, infatti, la dirigenza torna alla tradizionale formula dell’organo collegiale a tre. Così accanto a Mottura arriverà da Milano Arrigo Giana, direttore generale di Atm, che sarà consigliere con delega alla pianificazione strategica del sistema e non lascerà l’incarico nel capoluogo lombardo. Terzo membro sarà Francesca Di Donato, esperta in materia di bilancio, commercialista e revisore dei conti.

Il capo di gabinetto: “Nessun incremento dei costi” – Le tre figure sono state scelte dal primo cittadino, presentate ai consiglieri comunali dal capo di gabinetto Albino Ruberti e ratificate con parere favorevole dalle commissioni competenti. L’operazione manterrà invariati i costi. “Il tetto complessivo dei compensi resta invariato e quindi non ci saranno incrementi”, ha detto Ruberti. A breve sarà nominato anche il nuovo direttore generale: Franco Giampaoletti, voluto da Raggi, ha lasciato l’incarico al termine di un lungo braccio di ferro con l’azienda, a cui ha chiesto di onorare la buona uscita da 500mila euro prevista dall’interruzione anticipata del contratto. Rimarrà in Atac con un altro ruolo: il suo stipendio calerà da 240 a 160mila euro l’anno, si occuperà di sicurezza. Per sostituirlo è in pole Alberto Zorzan: ingegnere civile, anche lui proviene dall’Atm di Milano, dove ricopre il ruolo di direttore operativo. Il suo nome circola da mesi ed è particolarmente gradito a Gualtieri.

La polemica sull’incarico al dg di Atm – E alle opposizioni del consiglio capitolino gli “innesti” in Atac da Atm non sono passati inosservati. Marco Di Stefano (Udc) ha definito la scelta “inopportuna”: “Dando per scontato che Arrigo Giana ha un ottimo curriculum, va considerato che sia Atm sia Atac sono due aziende del trasporto pubblico locale particolarmente importanti del nostro Paese. Mi sarebbe sembrato opportuno che ci fosse qualcuno a svolgere il ruolo di consigliere nel Cda di Atac a tempo pieno, dal momento che immagino che l’impegno a Milano gli porti via gran parte della settimana. A Roma inoltre avrà anche una delega importante nel Cda. Tutto questo fa venire il dubbio che si sia una qualche idea di partnership fra Atac e Atm che magari giustifica la scelta”.

La replica: “Nessuna incompatibilità” – Nessuna partnership, però, né fusione: la smentita è arrivata dai vertici di palazzo Senatorio che rispediscono indietro le polemiche sull’incompatibilità del doppio ruolo. “La scelta del dottor Giana a nostro avviso è di grandissima qualità. Nessuno pensa che non ci siano altre possibilità, ma Giana è una persona di grandissima professionalità nel settore, ha dimostrato di raggiungere risultati importanti nelle aziende in cui è stato, conosce bene Cotral, e in Atac sarà un consigliere con una delega specifica, quindi la compatibilità nell’essere direttore generale in un’altra azienda e la delega di consigliere c’è”, ha replicato il capo di gabinetto. “Sarebbe stato diverso se avesse avuto un ruolo di capo azienda. Non c’è nessuna idea di fusione di società”, ha concluso.

Il consorzio Roma-Milano-Napoli per il trasporto pubblico – Tuttavia una sinergia, che vede coinvolta anche Napoli, esiste. L’operazione Pnrr ha portato nella prima metà del 2021 alla creazione del consorzioRoMiNa” tra Atac di Roma, Atm di Milano e Anm di Napoli, le tre grandi aziende in house del trasporto pubblico del Paese. Il consorzio opera come stazione appaltante e ha quindi la funzione di essere un soggetto competitivo a livello nazionale ma anche europeo nell’ambito dei bandi del Pnrr. In particolare “RoMiNa” guarda ai fondi dedicati alla mobilità cento per cento elettrica: settore su cui nello scorso anno c’erano 5,5 miliardi in totale. “Roma, Milano e Napoli dovranno lavorare congiuntamente rispetto al progetto della mobilità elettrica e avere capacità di acquisto congiunto dei mezzi attraverso un consorzio unico. Serve una sinergia qualificata e avere questo scambio diretto può essere molto importante”, ha confermato il capo di gabinetto Ruberti.

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