“Calenda è un bugiardo, un bugiardo sciocco perché mente senza motivo“. È uno scontro durissimo quello tra Claudio Martelli e Carlo Calenda. Uno scontro che corre sui social network, scatenato da un intervento televisivo di Martelli. Intervenuto a l’Aria che tira, su La7, in cui l’ex ministro socialista aveva definito il leader di Azione “Ercolino faccio tutto io”. Calenda aveva replicato così: “Martelli viene a trovarmi una settimana sì e l’altra pure… poi questi che hanno l’aria di dire quando c’eravamo noi… Martelli faceva parte del Psi e Craxi non era anche lui Ercolino? Ha avuto anche buoni pensieri poi ha fatto un disastro etico… e Martelli era lì sdraiato come un tappetino“.

Oggi l’ex ministro della giustizia controreplica dalla sua pagina Facebook, rivolgendosi a Calenda: “Un anno – scrive – fa l’ho incontrato due o tre volte, mi ha chiesto di aderire al suo movimento presentandosi come un liberal socialista garantista interessato al progetto dell’Avanti! Gli dissi ci penserò e dopo averci pensato non l’ho più visto né sentito. Mi ha scritto lo stesso chiedendomi 150 euro per partecipare alla sua cena elettorale, glieli ho spediti pur di evitare di cenare con lui e altre insistenze”.
Poi, l’esponente socialista riprende Calenda per i suoi giudizi su Craxi e sui socialisti: “Craxi tutti i giorni discuteva con me, con Amato, De Michelis, Formica, Ruggero, Tognoli e tanti, tanti altri socialisti. Calenda non discute perché non è capace e al primo confronto perde la testa”. E ancora: “Calenda non sa nemmeno immaginare quali fossero i rapporti umani nei partiti democratici. E’ cresciuto come un cortigiano scodinzolante prima davanti a Montezemolo poi a Renzi. Ora crede di elevarsi insultando tutti, ma resta il cortigiano cafone che è sempre stato. Chi lo conosce lo evita ma se proprio vuole il resto del carlino io ci sono”.

A stretto giro arriva la replica del leader di Azione, sempre su Facebook: “Oggi Claudio Martelli mi dedica un lungo post di insulti. Sarebbe una cosa irrilevante, il mondo è pieno di cafoni. E tuttavia in questo caso è utile a ricordarci i lati più deteriori della prima Repubblica, che siamo passati dall’odiare al venerare”. Calenda riconosce al Psi di Craxi e Martelli “moltissimi meriti” ma poi attacca “il grado di arroganza nell’occupazione del potere, lo sfarzo dello stile di vita a spese del Partito e dello Stato e le tangenti (che Martelli ha confessato di aver ricevuto) hanno distrutto quanto di buono (molto) c’era nelle idee del Psi”. E poi conclude: “Per quanto mi riguarda la storia della leadership del Psi è un monito sugli effetti della hybris e della mancanza di etica. Quell’atteggiamento rimane ancora oggi. Ed è un vero peccato. Un saluto a Claudio sperando che capisca che l’epoca in cui i socialisti potevano insultare le persone pretendendo il silenzio dei sudditi è finita da molto tempo”.

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