Cala il gradimento di tutti i leader politici, mentre due terzi degli italiani sono sicuri che il governo andrà avanti fino a fine legislatura. Sono i risultati essenziali del sondaggio condotto da Demos & Pi per Repubblica tra il 31 gennaio e l’1 febbraio, nei giorni subito successivi alla rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale. Nello specifico, tra novembre 2021 e febbraio 2022 il gradimento del presidente del Consiglio Mario Draghi (cioè la percentuale di interpellati che esprimono su di lui una valutazione almento sufficiente) è calato dal 70% al 65%, pur rimanendo molto alto in termini assoluti. In discesa ancche i suoi ministri: Roberto Speranza (Salute) passa dal 49% al 40%, Dario Franceschini (Cultura) dal 43% al 32%, Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) dal 35% al 28%.

Tra i capipartito, invece, il presidente M5S Giuseppe Conte è ancora quello dall’apprezzamento più alto, ma anche lui lascia sul terreno quattro punti (dal 53% al 49%). Meno quattro anche per la presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni (dal 43% al 39%). Il segretario Pd Enrico Letta perde invece sette punti in cinque mesi, calando dal 43% al 35%. Ancora peggio però fanno i due leader di Lega e Forza Italia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, che in questi giorni si scambiano segnali per costruire una federazione “repubblicana” lasciando fuori i meloniani: nel sondaggio di Demos Salvini è dato in crollo di dieci punti pieni (dal 36% al 26%), mentre Berlusconi ne perde nove (dal 40% al 31%). Giù anche Di Maio (dal 37% al 30%) e Calenda (dal 30% al 24%), mentre guadagna un punto Matteo Renzi, che però rimane in fondo alla classifica di gradimento col 19%, meglio solo di Beppe Grillo all’11%. Alla domanda su “quanto tempo il governo Draghi resterà in carica”, dopo il Mattarella bis il 75% dei sondati risponde “fino alla fine della legislatura nel 2023” e solo il 17% “ancora per qualche mese”.

Un sondaggio di Ipsos per il Corriere della Sera realizzato tra l’1 e il 3 febbraio ha invece fotografato i valori elettorali dei partiti dopo la settimana del Quirinale. Secondo l’istituto di Nando Pagnoncelli, rispetto a fine gennaio il Pd guadagna 0,8 punti ed è il primo partito con il 20,8%, seguito da Fratelli d’Italia (19,3%, -0,2%) e dalla Lega, che però lascia per strada ben 1,7 punti in una settimana (da 19,7% a 18%). Giù anche il Movimento 5 Stelle (da 15,9% a 15,5%), mentre riguadagna terreno Forza Italia (9,8%, +0,6%). Tra le forze minori crescono +Europa (3,9%, +0,4%), Italia viva (2,2%. +0,7%) e Italexit di Gianluigi Paragone (1,9%, + 0,4%). La massa dell’astensione guadagna un punto percentuale (41,5%).

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