Frena l’inflazione tedesca. L’indice dei prezzi al consumo di gennaio si è attestato al 5,1% contro il 5,7% di dicembre e il 6% di novembre, quest’ultimo il valore più elevato da 30 anni. La flessione è tuttavia inferiore a quanto atteso dagli analisti che stimavano un + 4,3%. Lo ha reso noto l’Istituto nazionale di statistica tedesco segnalando come su base mensile i prezzi siano aumentati dello 0,9%. L’inflazione in rallentamento, ma meno delle previsioni, anche in Spagna dove l’indice si attesta al 6,1% contro il 6,5% di dicembre. Nell’ultimo mese i prezzi sono calati dello 0,9%.

In entrambi i casi continua ad incidere i prezzi dell’energia. L’inflazione tedesca “core”, ossia tolte le componenti più volatili come appunto energia ed alimentari, si attesta al 3% contro il 3,7% di dicembre. Mercoledì verranno diffusi i dati per l’intera area euro. Il dato è sotto stretta osservazione da parte della Banca centrale europea che si attende un progressivo rallentamento dell’inflazione, dinamiche che le consentirebbe di non dover affrettare interventi restrittivi nella sua politica monetaria. In particolare la Bce si attende un’inflazione intorno al 2% (soglia considerata ottimale) verso la fine del 2022.

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