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Uccise la madre 92enne gravemente malata perché soffriva: dopo tre anni confessa e viene assolto

La donna soffriva di una gravissima forma di osteoporosi, era stata operata diverse volte e aveva appena subito una nuova frattura alzandosi dal letto. La morte era stata attribuita a cause naturali
Uccise la madre 92enne gravemente malata perché soffriva: dopo tre anni confessa e viene assolto
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Il giudice del tribunale di Asti ha assolto Giovanni Ghiotti, accusato della morte della madre malata di 92 anni, prima addormentata con una potente dose di sonniferi e poi soffocata con un cuscino, a Piovà Massaia, piccolo paese in provincia di Asti. Il pm aveva chiesto una condanna a poco più di sette anni, il difensore l’assoluzione o il reato di omicidio del consenziente per cui pena va da uno a sei anni. L’uomo, un operaio 55enne e volontario della Croce Rossa, aveva tenuto nascosto l’omicidio per tre anni, fino a confessarlo ai carabinieri dopo essersi autodenunciato per un atto di vandalismo.

Il gesto estremo è arrivato dopo anni segnati da dolori via via più insopportabili per la donna, devastata da una gravissima forma di osteoporosi, operata tre volte. La sofferenza si era fatta di nuovo più forte, dopo l’ennesima frattura alzandosi dal letto. Così Ghiotti ha deciso di mettere fine alle sofferenze della madre malata. La morte della novantenne era stata attribuita a cause naturali.

Nell’udienza, celebrata con il rito abbreviato, la commozione ha preso più volte il sopravvento quando l’imputato ha ripercorso la vicenda. “È sempre stato riservatissimo anche in merito alle sofferenze della madre, – spiega il legale Marco Dapino, difensore di Ghiotti – e molte cose le abbiamo sapute solo dalle testimonianze. Aspettiamo le motivazioni. Mentre il mio cliente raccontava c’era un clima di sofferenza, di turbamento. Sembrava di rivivere il dramma. Prima di confessare l’omicidio non ne aveva parlato con nessuno. Aveva rinunciato a tutto per stare con i suoi genitori e se fosse stato condannato all’ergastolo avrebbe sacrificato nuovamente la sua vita”.

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