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Reddito di cittadinanza, perché dall’1 febbraio rischia di perderlo chi non ha il green pass

La legge di Bilancio prevede che chi è soggetto al patto per il lavoro debba andare una volta al mese nel centro per l'impiego di riferimento. Tra due settimane per accedere a un qualunque ufficio pubblico occorrerà almeno il certificato verde base (quello ottenibile anche con il tampone). E per gli over 50 non vaccinati scatteranno le multe
Reddito di cittadinanza, perché dall’1 febbraio rischia di perderlo chi non ha il green pass
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L’incrocio tra i nuovi obblighi per i percettori di reddito di cittadinanza introdotti dalla legge di Bilancio e l’obbligo di green pass o super green pass per accedere a molti servizi comporta il rischio decadenza per i beneficiari non in possesso della certificazione verde. Tra le modifiche inserite in manovra – e pesantemente criticate dagli esperti di misure di contrasto alla povertà – ce n’è infatti una in base alla quale, per non perdere il sostegno, chi è soggetto al patto per il lavoro debba andare una volta al mese nel centro per l’impiego di riferimento.

Ma dal primo febbraio, stando all’ultimo decreto anti contagi, per accedere a un qualunque ufficio pubblico occorrerà almeno il green pass base (quello ottenibile anche con il tampone). Dunque, in teoria, chi non ce l’ha e di conseguenza non si presenta all’appuntamento potrà essere “segnalato” per la decadenza. “In teoria” perché, di fatto, come raccontato da ilfattoquotidiano.it nemmeno l’eventuale violazione dell’obbligo di accettare le offerte congrue ha mai portato alla perdita del beneficio.

Fin qui si è detto del green pass. Ma sempre dall’1 febbraio scattano anche le multe per gli over 50 che violano l’obbligo vaccinale. Al momento dell’accesso al Centro, i disoccupati che percepiscono il rdc potrebbero essere soggetti al controllo e rischiare la sanzione di 100 euro.

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