Il dado è (quasi) tratto. Il nucleare sarà incluso tra le fonti energetiche indicate dalla Commissione Ue come meritevoli di ricevere un sostegno economico nell’ottica di riduzioni delle emissioni. Il quotidiano inglese Financial Times riporta oggi i contenuti della bozza del documento finale che la Commissione si appresta a sottoporre a governi e parlamento europeo. La decisione, più volte rinviata, non sorprende ed era stata preannunciata da diversi esponenti della Commissione durante le scorse settimane. Ora però l’ok è scritto nero su bianco. In questi mesi Bruxelles è stata oggetto di forti pressioni da parte dei paesi che hanno sposato l’atomo. In primis la Francia, che dal nucleare ottiene circa il 70% dell’energia che consuma, ma che deve affrontare un ingente programma di ammodernamento e manutenzione dei suoi impianti. Un piano che, secondo il gruppo Edf (l’Enel francese) costerà almeno 50 miliardi di euro.

Parigi ha prevalso su Berlino che è invece molto più scettica sul nucleare. Tanto da avere ormai avviato il programma di spegnimento delle sue 6 centrali. A chiudere sono stati sinora gli impianti di Brokdorf (Schleswig-Holstein), Grohnde (Bassa Sassonia) e Gundremmingen (Baviera). In funzione da 36 anni la centrale di Grondhe produceva quasi 410 miliardi di kilowatt/ora, più di qualsiasi altra al mondo. Gli ultimi tre impianti in funzione si trovano in Baviera, Baden-Wuerttemberg e Bassa Sassonia. La Commissione include in quella che in gergo viene denominata “tassonomia verde” anche il gas. Una scelta che avvantaggia in primo luogo l’Italia, grande utilizzatrice di questo combustibile fossile. Il gas inquina meno di carbone e petrolio ma emette comunque Co2. Il problema del nucleare è invece legato allo smaltimento delle scorie e a ai rischi legati ad eventuali malfunzionamenti delle centrali. Nelle ultime settimane la Francia ha bloccato diversi reattori proprio per problemi emersi sul fronte della sicurezza.
Nonostante tutto, però, Matteo Salvini approfitta della notizia diffusa dal Financial Times per cavalcare il tema dell’emergenza energetica. “Sembra che finalmente anche la commissione si prepari a riconoscere gas e nucleare come energie green. L’Italia non può stare ferma”, dice il leader del Carroccio. Che aggiunge: “La Lega è pronta anche a raccogliere le firme per un referendum che porti il nostro Paese in un futuro energetico indipendente, sicuro e pulito”.

La bozza visionata dal Financial Times specifica che l’energia nucleare dovrebbe essere considerata una fonte sostenibile purché i paesi che ospitano le centrali siano in grado di smaltire in piena sicurezza i rifiuti tossici e di non causare “nessun danno significativo” all’ambiente. A queste condizioni la costruzione di nuove centrali nucleari sarà considerata “green” almeno fino al 2045. Paletti aggiuntivi sono previsti anche per il gas. In particolare la Co2 emessa non dovrà superare i 270grammi per kilowatt. Il via libera a nuovi investimenti nel gas arriverà solo se serviranno per rimpiazzare petrolio e carbone. Il testo messo a punto dalla Commissione europea dovrà essere approvato dal Consiglio europeo, vero organo decisionale dell’Unione, che riunisce i capi di Stato e di governi dei paesi Ue (via libera che non dovrebbe incontrare particolari ostacoli). Il testo dovrà anche ricevere semaforo verde dal Parlamento europeo.

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