7) Friends That Break Your Heart – James Blake

Il disco nuovo di James Blake è l’esempio perfetto di come la sperimentazione possa portare a qualcosa di così estremamente popolare. Le sonorità della trap, la vocalità peculiare, i ritmi spezzati e i toni soffusi, che sono da sempre il marchio di fabbrica di Blake, fino ad oggi non erano riusciti a trovare lo sbocco verso il grande pubblico. Friends That Break Your Heart è il disco che ci riesce, con anche quel velo di ironia che ci vuole, soprattutto quando i temi trattati sono impegnativi come in questo caso.

Canzone suggerita: Say What You Will

6) deSidera – Cristina Donà

deSidera è talmente ben realizzato che ci si stupisce del fatto che per realizzarlo sia servita una campagna di crowdfunding per evidente assenza di discografici interessati. Fortunatamente Cristina ha una nutrita fanbase che le ha consentito di raggiungere (e superare) la cifra richiesta e realizzare quello che è un disco a cui non si potrebbe davvero rinunciare.

Canzone suggerita: Desiderio

5) The Future Bites – Steven Wilson

Pur non avendo mai seguito i Porcupine Tree, ho imparato a conoscere Steven Wilson per il suo lavoro di “restauro” di celebri monument del progressive inglese. Nel suo ultimo disco si concede derive da grande mainstream, con episodi quasi dance e una cura per la produzione che lascia di stucco.

Canzone suggerita: Personal Shopper

4) The Nearer The Fountain, More Pure The Stream Flows – Damon Albarn

Il suo percorso “in solo” è straordinario, perché riesce a portare la musica su livelli altissimi di cerebralità pur dandole un calore e una intensità emotiva che spiazza.

Canzone suggerita: Royal Morning Blue

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