Un anno dopo l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, oltre sei elettori britannici su dieci ritengono che la Brexit sia andata male, o peggio di quanto avessero previsto. È quanto emerge da un sondaggio condotto dal consorzio Opinium, pubblicato dal settimanale The Observer a una settimana dalle dimissioni di David Frost, ministro per la Brexit del gabinetto di Boris Johnson.

Ben il 42% di coloro che votarono per il Leave (l’uscita dall’Ue) al referendum del giugno 2016 hanno oggi un’opinione negativa di come si è realizzato. Tra gli elettori del Remain – che al contrario volevano rimanere in Europa – la quota di quelli che non sono soddisfatti della Brexit sale all’86%. Considerando tutto l’elettorato, invece, solo il 14% degli intervistati (e il 7% di chi ha votato per restare) ritiene che l’uscita dall’Ue si sia rivelata migliore del previsto.

Ora che la Brexit è completata, i “leavers” – spiega al Guardian il direttore di Opinium Adam Drummond – sono più esitanti rispetto ai suoi benefici di quanto non lo fossero in precedenza. Mentre durante il processo di abbandono quasi tutti quelli che avevano votato per uscire si esprimevano in termini positivi, ora è aumentata la percentuale di chi ritiene che a conti fatti sia andata male o almeno peggio del previsto. Solo il 17% dei “leavers” ha risposto “Mi aspettavo che andasse bene e così è stato”, mentre il 59% dei “remainers” ha risposto “Mi aspettavo che andasse male e così è stato”.

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