Immunologo, ma anche padre di tre bambini di sei, otto e dieci anni, Giovanni Di Perri è direttore della Clinica di Malattie infettive dell’Università di Torino. Quando ci accoglie nel suo studio all’interno dell’ospedale Amedeo di Savoia, le prime parole sono per i suoi figli, che di lì a poco porterà a farsi vaccinare. “So che così darò loro una protezione che varrà anche più della mia, e lo faccio con grandissima motivazione”. Motivazione che condivide e argomenta a favore di tanti genitori, a partire da quelli restii o che semplicemente preferiscono aspettare un po’ prima di prenotare la vaccinazione per i figli. Oltre a ribadire e a spiegare quali sono gli ingredienti dei vaccini a mRNA, Di Perri chiarisce perché i bambini dai 5 ai 12 anni non sono troppo piccoli. “Anzi, vaccinarli a questa età significa fare loro un regalo in termini di memoria immunitaria“. Quanto alla paura degli effetti avversi, come le miocarditi di cui tanto si è discusso, Di Perri rassicura sul rapporto tra rischi e benefici del vaccino e spiega perché non ha senso aspettare. E aggiunge: “I bambini saranno i migliori alleati di questa battaglia contro il Covid perché il loro organismo è capace di una risposta particolarmente robusta alla vaccinazione, e questo li renderà gli individui che si contageranno meno e che meno di tutti contageranno gli altri”.
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