“Sempre con te, nativi di Palermo col sangue rosanero”. Con questo striscione esposto intorno al quarto d’ora del secondo tempo della partita del campionato di Serie C Palermo-Monopoli, giocata ieri sera e vinta al Barbera dalla squadra di casa 2-1, gli ultrà rosanero della curva nord si sono schierati al fianco di Fabrizio Miccoli, l’ex capitano del Palermo condannato a tre anni e sei mesi per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Contemporaneamente i tifosi hanno intonato cori dedicati all’ex giocatore fra cui “un capitano, c’è solo un capitano”. Miccoli è detenuto nel carcere di Rovigo dove si è costituito dopo la sentenza della Corte di Cassazione che ha reso esecutiva la condanna.

L’ex calciatore è accusato di aver chiesto a Mauro Lauricella, figlio di Nino, un mafioso del quartiere Kalsa, di chiedere la restituzione di diverse migliaia di euro all’imprenditore Andrea Graffagnini per conto del suo amico Giorgio Gasparini, ex fisioterapista del Palermo Calcio. La vicenda risale ormai a oltre 10 anni fa e quei soldi erano frutto della cessione della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine.

In alcune intercettazioni telefoniche raccolte durante l’inchiesta, Miccoli e Lauricella in auto rivolgevano frasi ingiuriose nei confronti del magistrato Giovanni Falcone. “Quel fango di Falcone, quel fango di Falcone. Non un singolo episodio legato al magistrato assassinato da Cosa Nostra nella strage di Capaci. In un’altra occasione i due furono intercettati mentre davano appuntamento ad un amico con queste parole: “Ci vediamo davanti all’albero di quel fango di Falcone”. Miccoli poi si scusò pubblicamente per quelle parole.

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