Un fenomeno “di carattere strutturale” e non più “emergenziale”. Così Roberto Fico alla Camera, aprendo una conferenza sul decennale della Convenzione di Istanbul in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ha parlato della violenza sulle donne, in particolare di quella che avviene “tra le mura domestiche“. Facendo una rapida carrellata di numeri, “111 nel 2018, 94 nel 2019 e 99 nel 2020, quasi una vittima ogni 3 giorni e mezzo”, il presidente di Montecitorio continua: “Dobbiamo chiederci oggi che cosa dobbiamo e possiamo fare per contrastare questa piaga grave e inaccettabile”.

Fico quindi punta il dito contro “gli stereotipi e i pregiudizi“, proprio loro alimentano infatti “le discriminazioni e la violenza ai danni delle donne” e “non possono essere sradicati soltanto attraverso le leggi”. Secondo l’esponente del Movimento 5 stelle occorre “educare al rispetto abbattendo con strumenti culturali adeguati la mentalità e i meccanismi di una società ancora profondamente maschilista” e in questo il ruolo del Parlamento è Centrale. Le Aule possono agire “nel colmare i divari di genere nel mondo del lavoro che nel nostro Paese restano drammatici”, ma anche intervenendo nella “sfera educativa e culturale”. “Il terzo ed ultimo ambito di intervento concerne l’azione esterna del nostro Paese e dell’Unione europea – ha concluso Fico – Il Parlamento deve adoperarsi perché la parità di genere e in generale i diritti umani diventino, nelle relazioni con i Paesi terzi, di qualsiasi area del globo, un valore non negoziabile”.

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