Matteo Berrettini dice no alla Coppa Davis: “Mi fermo per ripartire più forte”. Il suo 2021 finisce qui, senza le fasi finali dell’ultimo torneo dell’anno, in programma dal 25 novembre al 5 dicembre tra Torino, Innsbruck e Madrid. A tre giorni dal ritiro dalle Atp Finals per il problema agli addominali, un altro duro colpo per il tennista romano numero 7 al mondo, che ha affidato a Instagram il suo sfogo: “Quello che sto per scrivere è l’ultima cosa che avrei voluto comunicare per concludere la miglior stagione della mia carriera. È stato un anno fantastico, pieno di emozioni, vittorie, sconfitte dolorose e purtroppo infortuni. Proprio questi ultimi sono la ragione per la quale non potrò partecipare alla coppa Davis di quest’anno. È inutile dirvi quanto per me questi ultimi giorni siano stati dolorosi e deludenti, tra tutti gli scenari possibili questo sicuramente è quello più difficile da digerire. Mi fermo, si, ma solo per ripartire più forte e per regalare a me stesso e a tutti voi vittorie ed emozioni ancora più grandi. La nostra squadra è una delle più forti mai schierate e sono sicuro che porterà molto in alto i colori della nostra bandiera“.

Con il forfait del finalista di Wimbledon, la squadra italiana sfiderà nel gruppo E gli Stati uniti e la Colombia. Jannik Sinner (numero 11 Atp), Lorenzo Sonego (numero 23 Atp), Fabio Fognini (numero 36 Atp) e Lorenzo Musetti (numero 67 Atp) esordiranno venerdì 26 novembre alle 16 con gli Stati Uniti, mentre il giorno successivo, sabato 27 novembre, sfideranno la Colombia. Le cose potrebbero rimanere così, visto che il regolamento della Coppa Davis permette di presentare una lista di almeno 3 e massimo 4 giocatori, incluso un capitano giocatore, oppure una lista di almeno 4 e massimo 5 giocatori in cui il capitano non gioca. Sinner ha sostituito Berrettini nelle Atp Finals di Torino, dedicandogli la scritta “Matteo sei un idolo” nella sua prima e unica vittoria. Ha pesato nel girone proprio la gara nulla in cui Berrettini si è infortunato. “Il mio 2021 finisce con tanti rammarichi ma guardandomi indietro non posso che essere orgoglioso del cammino che ho fatto, quindi grazie a tutti Voi, al mio Team e alla mia Famiglia, per il supporto, il tifo e per le innumerevoli parole che avete speso per complimentarmi o come negli ultimi giorni, per tirarmi su”, conclude il primo italiano in 144 anni ad andare in finale a Wimbledon.

Articolo Precedente

Peng Shuai, la Wta minaccia di lasciare la Cina: “Le accuse di stupro sono più importanti degli affari”

next