L’inaugurazione del Terzo Valico, linea ferroviaria ad alta capacità che potenzierà i collegamenti del sistema portuale ligure con le principali linee del Nord Italia, stando agli ultimi proclami, è attesa entro la fine del 2024. Eppure c’è un piccolo punto interrogativo sull’operatività dell’ultimo miglio dell’opera che risulta tanto semplice da illustrare quanto difficile da risolvere, se è vero, come denuncia il consigliere municipale Fabrizio Maranini, che nessuno è stato in grado di rispondere nel merito alle interpellanze avanzate in questi mesi dalla commissione Ambiente e Urbanistica del Municipio centro ovest. La questione riguarda la galleria “Molo Nuovo”, collegamento tra i terminal portuali e la linea del Campasso (e quindi al Terzo Valico) che allo stato attuale è troppo bassa per consentire il passaggio dei treni merci.

La linea risulta costantemente allagata e l’acqua viene rimossa con delle pompe automatiche: “L’unico modo di rendere accessibili ai treni quel tratto sarebbe alzare la volta della galleria – spiega a ilFattoQuotidiano.it il presidente della commissione Ambiente e Urbanistica, Maranini – ma questo significherebbe sopprimere la linea ferroviaria soprastante, che collega la stazione di Genova Principe a Sampierdarena che è quotidianamente attraversata dai treni regionali”. Questo è l’unico tratto dei lavori sui quali non è competente RFI. La responsabilità del cantiere di riqualificazione della tratta, già attiva a fine 800 e poi abbandonata, ricade sull’Autorità Portuale del Mar Ligure occidentale, che ha già stanziato 17 milioni e 800mila euro per i lavori. “Se Ministero, enti locali, RFI e la stessa Autorità Portuale non ci rispondono – spiega il consigliere municipale dem – dal sito si può vedere che la progettazione esecutiva risulta ancora in corso. Non è qui in discussione l’utilità del Terzo Valico ma non possiamo esimerci dal continuare a chiedere come intendono risolvere questo problema”.

Il timore del Municipio e dei comitati cittadini, già in agitazione per via la riattivazione ai fini dell’operatività del Terzo Valico, della linea del Campasso (che comporterà il passaggio tra le case una media stimata dal responsabile di progetto per Rfi di 40-50 treni dei quali almeno un 10% carichi di merci pericolose) è quello che si stia volutamente evitando di rispondere ai quesiti avanzati dai municipi interessati, quasi a voler “scoprire” all’ultimo un problema che potrebbe portare alla ricerca di tratte alternative o una possibile impennata dei costi di realizzazione.

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