Con Fabio Capello sulla panchina della Roma nel 2001 ha vinto uno scudetto. Damiano Tommasi, centrocampista di razza, adesso ha deciso di giocare con il centrosinistra, ma su una piazza decisamente ostica come Verona. Se i patti saranno rispettati, sarà candidato-sindaco nel 2022 per contrastare la poltrona a Federico Sboarina (uscente) o a qualche altro candidato che uscirà dal cilindro imprevedibile del centrodestra, con l’ex Flavio Tosi che si sta scaldando a bordo campo e ha fatto sapere alla Lega che è disponibile, pur non volendo rinnegare nulla del passato che lo portò all’espulsione dal Carroccio. Il nome di Tommasi circolava da tempo. Era stato ventilato addirittura nel 2017. Finora non se n’era fatto nulla. Adesso le trattative hanno portato a un esito positivo. Ma ad una condizione: che tutti i partiti, i gruppi e le liste civiche che si ispirano al centrosinistra corrano assieme. Sa in anticipo che la partita è ad handicap, in una città di chiare tendenze di destra, quindi se ha qualche possibilità di andare al ballottaggio e vincere, queste sono affidate alla compattezza della cordata politica (che nella precedente elezione si fermò al primo turno). L’ex calciatore, che cominciò la sua carriera nel Verona Hellas e ha maturato un’esperienza come rappresentante dei suoi colleghi italiani, ha fatto sapere che ritirerà la propria disponibilità se vi saranno defezioni e distinguo a correre uniti alle prossime amministrative.

Tommasi ha incontrato i vertici dei partiti della coalizione. Ha chiesto che in campo scendano, oltre al Pd, anche Sinistra in Comune, il movimento Traguardi (a cui è più vicino), Verdi e Più Europa. Un punto interrogativo rimane ancora sul Movimento Cinque Stelle. Al termine è stato stilato un comunicato. “Partirà un percorso unitario e aperto sui temi e le prospettive di Verona… Tommasi ha dato la disponibilità a confrontarsi con tutte le realtà per un’idea alternativa di città, in vista della possibile formalizzazione della sua candidatura”. L’ex calciatore era stato contattato dapprima da Tommaso Ferrari, consigliere comunale del movimento Traguardi, poi dai parlamentari Alessia Rotta e Diego Zardini del Pd. Dapprima aveva tergiversato, anche perché era tentato da un incarico a livello internazionale per l’Associazione Calciatori. Alla fine ha scelto Verona. Tommasi, 46 anni, è originario di Sant’Anna d’Alfaedo, ai confini settentrionali della provincia. È sposato e ha sei figli.

La nuova candidatura non sembra destinata a spostare i giochi in casa del centrodestra, dove si gioca una partita piuttosto cruenta. Federico Sboarina è pronto a ripresentarsi, dopo essere passato con Fratelli d’Italia alcuni mesi fa. Matteo Salvini, segretario della Lega, non l’ha presa bene, anche perché aveva dato la benedizione a Sboarina poco prima che egli ufficializzasse la scelta della nuova casacca nel centrodestra. Intanto l’ex sindaco Flavio Tosi ha fatto sapere alla Lega di essere disponibile. Ha con sé un buon pacchetto di voti, come ha dimostrato quattro anni fa, quando l’allora compagna (oggi sua moglie) Patrizia Bisinelli era arrivata al ballottaggio con Fare! Nella Lega si è aperto un dibattito molto acceso, perché non vogliono subire un diktat dal partito di Giorgia Meloni. Le resistenze sul nome di Tosi sono molte, visto che nel 2015 venne espulso quando era segretario regionale e si candidò contro Luca Zaia. Proprio il governatore del Veneto è il più fiero oppositore di un ritorno di Tosi sulla scena. Probabilmente la partita si giocherà su un terreno più ampio, visto che nel 2022 c’è in gioco anche la candidatura per il municipio di Padova, che fa gola all’ex sindaco leghista Massimo Bitonci.

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