Si rinnova la gamma commerciale di Nissan con una nuova famiglia: Townstar. La novità principale, oltre a nuovi nomi al posto delle sigle, è la scomparsa delle motorizzazioni diesel: sarà spinto solo da propulsori elettrici o a benzina. Il Townstar riprende la vecchia denominazione “star”, stella, del van Nissan, recentemente abbandonata in virtù delle sigle NV “Nissan Van” o NP “Nissan Pick-Up”, il prefisso Town implica l’habitat naturale dove si muoverà il nuovo furgone giapponese, che è quello urbano. La piattaforma su cui nasce è la stessa del cugino Kangoo di Renault, la CMF-CD dell’Alleanza franco-nipponica.

Le nostre abitudini sono uscite radicalmente cambiate dal lungo periodo di lockdown: non usciamo più per la spesa o gli acquisti, oggi preferiamo fare tutto da casa. Un comportamento che ha portato una rivoluzione nella movimentazione delle merci con un implemento importante nel traffico del cosiddetto “ultimo miglio”. I mezzi di piccolo cabotaggio a basso impatto ambientale o EV sono sempre di più i preferiti da società di trasporti, delivery e corrieri.

Di qui la ratio di Townstar nella versione 100% elettrica, che raccoglie l’eredità dell’ e-NV200 e si propone come uno dei principali player nelle consegne nelle grandi città dove sono sempre più frequenti le limitazioni al traffico e le zone precluse ai veicoli più inquinanti.

Pensato per la massima efficienza e versatilità nei contesti urbani, il nuovo nato della casa giapponese si offre al mercato nelle versioni van e combi, nelle motorizzazioni 1.3 benzina da 130 Cv e 240 Nm di coppia Euro 6d-Full o con una power unit 100% elettrica con batteria da 44 kWh e 245 Nm di coppia: quest’ultima rispetto all’e-NV200 offre una percorrenza più lunga con singola ricarica con un’autonomia di 285 km in ciclo WLTP e dispone di un avanzato sistema di gestione dei consumi e un di sistema di raffreddamento della batteria.

A chi storce il naso per l’assenza del diesel, l’AD di Nissan Italia, Marco Toro, ricorda anche l’installazione della wallbox gratuita per gli acquirenti dell’elettrico e il costo di manutenzione inferiore del 40%: “Con un unico veicolo soddisfiamo un segmento che prima coprivamo con due: NV250 ed e-NV200. Siamo convinti che con i suoi 285 km di autonomia in elettrico, ricaricabili fino all’80% in 40 minuti, Townstar possa essere il veicolo adatto alle aziende che percorrono una parte ampia dei percorsi quotidiani nelle città e dintorni. Il tempo necessario per un pieno di energia è inferiore del 43% rispetto al precedente modello elettrico – sottolinea – e può coincidere con una sosta per lo scarico merci o per un pasto”.

Dal punto di vista estetico, la nuova lineup di Nissan è particolarmente evidente sul frontale, nei gruppi ottici e sulla griglia. Maggiori le dimensioni rispetto a NV250 ed e-NV200. Gli interni lasciano l’essenzialità tipica dei veicoli commerciali per trasformarsi più a misura di automobile con sedili ergonomici e comodità fino ad oggi esclusiva delle berline. Deciso il cambio di passo dal punto di vista della tecnologia, con 23 nuovi sistemi a disposizione per sicurezza, aiuti alla guida, ausili per il parcheggio, connettività e sistemi per la stabilità anche su manto stradale sconnesso.

Per leggere tutte le comunicazioni della vettura e per l’infotainment, il driver, dispone di due schermi: uno da 10” frontale e un secondo centrale da 7” o 8” a seconda che il van sia motorizzato con una power unit termica o elettrica. Con una portiera posteriore tra le più ampie della categoria, ha un vano di carico di 3,9 metri cubi, nella versione a passo corto e 4,9 nella versione a passo lungo.

L’obiettivo del Gruppo nipponico per le auto, da tempo dichiarato, è di arrivare al 75% di veicoli elettrificati entro il 2023 e del 100% entro il 2030. La nuova generazione di veicoli commerciali leggeri Nissan si completa con Interstar, che prende il posto di NV400, e di Primastar, che sostituisce NV300. I prezzi non sono stati ancora comunicati.

Articolo Precedente

Mobilità, il rapporto tra consumatori, aziende ed enti pubblici al secondo convegno sulla Circular Mobility

next
Articolo Successivo

Estrima Birò, il quadriciclo elettrico più piccolo sul mercato sbarca a Roma

next