Non smette di creare problemi ai consumatori la transizione a Ita Airways, la nuova compagnia nata dalle ceneri di Alitalia e decollata lo scorso 15 ottobre. Dopo i tanti voli cancellati nelle scorse settimane a causa delle proteste dei lavoratori e le difficoltà nell’ottenere il rimborso dei biglietti emessi dal vecchio vettore di Stato, ora arrivano nuovi rincari sui prezzi. Che nello specifico assumono la forma della cancellazione delle tratte sociali ottenute dopo anni di negoziazione con l’Unione Europea. Tradotto: niente più prezzi scontati per i voli diretti a Roma e Milano dall’aeroporto di Comiso, vicino a Ragusa. E addio anche allo sconto del 30% ai siciliani delle “categorie protette” con reddito inferiore ai 25mila euro. Una serie di criticità che fa il paio con quanto accaduto in Sardegna, dove Ita si è vista esclusa dalla gara e ad aggiudicarsi le tratte sociali gestite da Alitalia è stata Volotea.

La spiacevole sorpresa è figlia del fatto che nello scalo ragusano era stata Alitalia ad aggiudicarsi la gara europea da 25 milioni di euro per garantire ai residenti tre anni di voli “in continuità territoriale” con biglietti per Fiumicino e Linate al prezzo rispettivamente di 38 e 50 euro. Dal 15 ottobre, con l’avvenuto passaggio di testimone a Ita, sulla carta nuova e indipendente entità giuridica, questi benefici sono decaduti all’atto pratico e i tre bandi con procedura d’urgenza predisposti da ministero dei Trasporti, Enac e Regione in precedenza per riassegnare le tratte sono finiti deserti: troppo poco appetibili per il mercato così come per la stessa società presieduta da Alfredo Altavilla, che nonostante la disponibilità mostrata inizialmente alla fine si è tirata indietro. Un risultato simile a quello prodotto in Sardegna, dove Ita ha però dovuto rinunciare ai voli sociali in favore di Volotea in quanto esclusa dalla gara per “mancanza di requisiti“.

“Un vero peccato, stavamo riprendendo a crescere”, ha spiegato a Repubblica Giuseppe Mistretta, il presidente della società cui è affidata la gestione dello scalo interessato, che in seguito alla riapertura estiva aveva mostrato segnali di ripresa con un settembre migliore anche di quello del 2019. “Alitalia doveva assicurare due voli su Roma e uno su Milano ma da e per Fiumicino ne ha sempre fatto uno solo”, ha spiegato il dirigente. Che ha però ha precisato: “Noi non ci arrendiamo. Su Milano c’è Ryanair che atterra a Malpensa e Oro al Serio e che ha aggiunto rotte per Venezia e Bari. Contiamo anche di andare a trattativa diretta per la rotta su Roma”.

Intanto fra il ministero dei Trasporti e la Regione si lavora a un nuovo bando biennale che dovrebbe andare in gara in tempo per la prossima primavera. Non è però l’unica soluzione al vaglio. Il dicastero sta infatti anche cercando di salvare SiciliaVola, società che prevede sconti del 30% sul biglietto per qualunque destinazione italiana ed europea destinata a quattro categorie di siciliani: studenti e lavoratori fuori sede, malati che vanno a curarsi fuori regione, disabili gravi e gravissimi, chi possiede reddito annuo lordo di 25mila euro. L’azienda era partita il 5 agosto con 75 milioni di euro di dotazione (50 milioni per il 2021 e 25 per il 2022) con l’adesione della sola Alitalia ma si attendeva la successiva partecipazione delle compagnie low cost. Da parte loro non è giunta alla fine nessuna manifestazione di interesse ma il sottosegretario Giancarlo Cancelleri ha detto sempre a Repubblica che “Ita Airways ci ha assicurato che prenderà il posto di Alitalia. Spero già da lunedì”.

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