Un amico che sbaglia, che “fa male a se stesso” e va a aiutato a rialzarsi. Una “persona meravigliosa“, che ha avuto “il coraggio e l’onestà” di riconoscere gli errori, “di chiedere scusa e di prendersi le proprie responsabilità”. L’indagine per detenzione e spaccio di droga? Una vicenda “privata e personale“, da non commentare “per rispetto”, ricordando sempre l’innocenza “fino all’ultimo grado di giudizio“. A leggere i commenti leghisti al caso di Luca Morisi, il social media manager di Matteo Salvini trovato con una modica quantità di cocaina in casa e accusato da tre ragazzi di aver ceduto loro dello stupefacente, si ha l’impressione che sia nato un partito nuovo. Che non si riconosce più nella narrazione degli spacciatori (o presunti tali) come “mercanti di morte“, in un leader che citofonava agli appartamenti di periferia chiedendo “lei spaccia?, che commentava la sentenza di condanna dei Carabinieri responsabili della morte di Stefano Cucchi con un apodittico “la droga fa male, che chiedeva addirittura di eliminare il concetto di “modica quantità” dalle leggi sugli stupefacenti. Una forza che ora, di punto in bianco, fa della comprensione umana, dell’analisi sociologica e del garantismo spinto la propria bandiera quando si parla di droghe.

A inaugurare la nuova linea è stato proprio Salvini con il suo post su Facebook: “Quando un amico sbaglia e commette un errore che non ti aspetti, e Luca ha fatto male a se stesso più che ad altri prima ti arrabbi con lui, e di brutto. Ma poi gli allunghi la mano, per aiutarlo a rialzarsi. Amicizia e lealtà per me sono la Vita”, scrive. Concludendo: “Ti voglio bene amico mio, su di me potrai contare. Sempre”. Subito sotto ecco il commento di Susanna Ceccardi, eurodeputata del Carroccio e già candidata presidente della Toscana: “Luca è una persona meravigliosa. E tu anche. Perché la Lega si distingue dagli altri partiti? Perché abbiamo un vero leader che non scarica gli amici nel momento del bisogno. Grazie Matteo”. Il più agiografico di tutti, infine, è il vicepresidente del Senato, l’ex ministro Roberto Calderoli, sempre su Facebook: “Tutti noi commettiamo errori personali, a volte anche gravi. Ma solo pochi hanno il coraggio e l’onestà di riconoscerli, di chiedere scusa e di prendersi le proprie responsabilità e chi lo fa, come ha fatto Luca Morisi, ha sempre la mia stima e solidarietà, oltre alla mia amicizia”.

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