Sul Green pass “bisogna vedere la realtà in modo pragmatico”. A segnare la distanza totale con il leader della Lega Matteo Salvini non solo del governo, ma anche e soprattutto di una parte sempre più consistente del Carroccio è il “suo” ministro Giancarlo Giorgetti. Nella settimana in cui il governo si prepara a rafforzare ed estendere i controlli, il titolare dello Sviluppo economico si è esposto in favore delle misure e ha sconfessato la linea del suo leader. “Penso che il Green pass sia utile”, è stata la sentenza pronunciata in mattinata. Ma non solo. Quando è stata la volta di parlare dei lavoratori, è stato ancora più netto. “Quella di estenderlo a tutti è un’ipotesi in discussione”, ha detto all’agenzia Ansa a margine di un incontro ad Assisi. E questo nonostante solo l’8 settembre scorso Salvini dicesse esattamente il contrario (“Non verrà esteso a tutti i lavoratori”). Il ministro dello Sviluppo economico leghista ha una posizione opposta e ci ha tenuto a farlo sapere pubblicamente: “L’esigenza delle aziende è di avere la sicurezza per chi opera nei reparti. Credo, quindi, che si andrà verso un’estensione senza discriminare nessuno, possibilmente. Soltanto un contagiato, al netto delle conseguenze sanitarie rischia di far chiudere tutta l’azienda. Dobbiamo dare un sistema di certezze sia sotto il profilo sanitario che sotto il profilo dell’organizzazione del lavoro“.

Salvini sconfessato, Giorgetti: “Stare al governo significa assumersi un peso” – E a questo punto la questione si sposta sul fronte politico interno al partito: Matteo Salvini rappresenta ancora la maggioranza della Lega? La domanda è d’obbligo, visto che in poche ore autorevoli esponenti del Carroccio hanno rilasciato dichiarazioni che si allontanano parecchio da quelle del segretario. Oggetto del contendere? L’estensione dell’obbligo di Green pass nei luoghi di lavoro pubblici e privati, notoriamente osteggiata da Salvini. Giorgetti è stato molto chiaro: l’emblema della corrente governista della Lega ha usato parole definitive sul passaporto verde che invece non piace al leader del Carroccio. Nelle sue prime dichiarazioni del mattino, Giorgetti aveva cercato di sminuire l’attrito ma ribadito le distanze: “Come ovunque ci sono quelli che la pensano in un modo e chi in un altro. Io credo che in modo pragmatico bisogna vedere la realtà e se non riusciamo a contenere il fenomeno purtroppo poi ci sono le altre misure, che dobbiamo evitare”, ha detto a Città di Castello. “Penso che il Green pass magari ottenuto anche con i tamponi salivari che dal 23 settembre diventeranno omologati sia utile perché dobbiamo essere prudenti e ancora per un po’ seguire le regole. Se le osserviamo tutti torneremo alla libertà vera prima possibile“. I malumori certo ci sono e rimangono, Giorgetti non li nega, ma li ribalta contro il leader: “Quando siamo entrati nel governo sapevamo di assumerci un peso, una responsabilità, in una situazione complicata, difficile”, ha detto intervistato da Teletruria. “Stare al governo significa assumersi responsabilità, prendere decisioni: magari c’è qualcuno che non è contento, ma fa parte delle regole del gioco”.

I governatori del Carroccio “governisti”: “Col Green pass si può tenere aperto” – In linea con quanto detto da Giorgetti c’è Massimiliano Fedriga. Che, sempre oggi, ha fatto notare come “se anche una Regione dovesse passare in zona arancione o rossa, col Green pass si può tenere aperto”. Secondo il governatore del Friuli Venezia Giulia e presidente della Conferenza delle Regioni è “sbagliato paventare nuovi lockdown perché altrimenti vuol dire che rispetto allo scorso anno non è cambiato nulla. Invece abbiamo delle armi in più: i vaccini, il Green Pass, la capacità di tracciamento maggiore, i tamponi, che possono dare l’alternativa al lockdown. Alle imprese noi dobbiamo dare garanzie e fiducia. Quindi dobbiamo dire con chiarezza che invece di chiudere c’è l’alternativa, cioè tenere aperto col green Pass”. Ieri, invece, era stato Attilio Fontana, governatore della Lombardia, a dire a Repubblica che il Green pass “è un mezzo per realizzare una maggiore libertà, si possono fare tante cose e impedire alle persone di correre rischi. L’ho sempre visto in modo positivo”.

Le manovre del governo che vanno in direzione opposta a quanto proclamato da Salvini – Insomma ormai è molto evidente: lo stato maggiore della Lega la pensa in modo opposto rispetto a Salvini, uscito tronfio dall’incontro con Mario Draghi pochi giorni fa: il premier, aveva detto ai giornalisti, non estenderà il green pass. E invece, quella che comincia oggi dovrebbe essere proprio la settimana in cui il governo dovrebbe procedere ad estendere l’obbligo del green pass per i dipendenti pubblici e per quelli di aziende private in settori – come ristorazione e palestre – in cui c’è l’obbligo per i clienti. “Non ne so nulla e non commento le ipotesi. Quando ci sarà una proposta la commenteremo. Le vignette sul Corriere della sera non sono ancora fonte di legge e quindi evito di commentarle”, ha detto Salvini. Secondo il quotidiano di via Solferino, infatti, l’obbligo del green pass dovrebbe valere dalla prima metà di ottobre e dovrebbe riguardare milioni di lavoratori. Resta da capire cosa fare solo delle aziende private mentre in quei posti dove già i clienti già sono obbligati a mostrare il certificato anche titolari e dipendenti dovranno averlo. E dunque ci vorrà il green pass per lavorare in ristoranti, bar, palestre, piscine, circoli sportivi, cinema, teatri, sale concerti e sale da gioco. Stesso ragionamento e stesse regole per la pubblica amministrazione.

Già domani 14 settembre Draghi potrebbe incontrare i ministri per mettere a punto il provvedimento, mentre giovedì dovrebbe essere convocata la cabina di regia politica a Palazzo Chigi e subito dopo il Consiglio dei ministri. Da sciogliere è il nodo delle altre aziende private, visto che è ancora in corso la trattativa tra Confindustria e sindacati soprattutto per quanto riguarda il pagamento dei tamponi per i lavoratori che non hanno intenzione di vaccinarsi. Al governo, però, la linea del premier – e del ministro della Salute Roberto Speranza – avrà anche l’appoggio dei ministri della Lega. Le parole di Giorgetti, infatti, vanno sommate a quelle di qualche giorno fa di Luca Zaia: “Nella Lega la linea che vince è quella della responsabilità messa nero su bianco dai governatori” ha detto il governatore del Veneto. Nel suo partito Salvini sembra essere diventato minoranza.

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