La trattativa tra Ita e i sindacati resta aperta. I rappresentanti dei lavoratori, al termine di un confronto arrivato fino ad un punto di stallo, hanno chiesto e ottenuto dall’azienda di poter proseguire il confronto fino alle 17 di mercoledì 8 settembre. Resta la spaccatura sugli ammortizzatori sociali: i sindacati – sollecitando anche l’intervento del governo – chiedono che coprano l’intera durata del piano di Ita, fino al 2025, mentre al momento la cigs è garantita fino al 22 settembre 2021, con un possibile rinnovo fino al 22 settembre 2022.

L’azienda, nel documento del 23 agosto per avviare la procedura sulla cessione del ramo Aviation da Alitalia, aveva indicato l’obiettivo di perfezionare la vendita dell’asset una volta concluso il confronto sindacale, non prima del 7 settembre. Ma al tavolo di lunedì si è arrivati a un’impasse. Secondo l’Usb, che ha convocato per mercoledì un’assemblea generale a Fiumicino, “il presidente esecutivo di ITA, Alfredo Altavilla, presente insieme all’amministratore delegato Fabio Lazzerini, ha cambiato nuovamente le carte in tavola in un confronto già molto duro: dopo aver ridotto i termini per l’adesione alla piattaforma di selezione (hanno inviato candidature 29mila persone, ndr) ha detto al sindacato di aderire entro la giornata di ieri al ‘nuovo modello contrattuale dove erano richiesti tagli del 30% dei salari sul Contratto Nazionale del personale navigante e il 20% di quello di terra, in barba al programma che prevedeva un confronto fino almeno al 20 settembre, mentre sui numeri lo stesso Altavilla ha fatto capire che anche per handling e manutenzione ci saranno tagli pesanti”. Poi “ha dovuto accettare un rinvio di 48 ore, cercando nonostante tutto di porre la pregiudiziale rispetto alla richiesta del sindacato di avere certezza degli ammortizzatori sociali disponibili. Dopo poche ore, ITA ha inviato una lettera che non correttamente poneva come accettata la pregiudiziale sugli ammortizzatori, stabilendo un ultimatum per l’accettazione dei documenti alle ore 17 di mercoledì 8 settembre”.

Per l’Unione sindacale di base è un metodo “non accettabile e un merito scandaloso, con l’evidente strumentale utilizzo del ricatto di poter selezionare persone provenienti dal mercato per avere mano libera nella cancellazione di quelle tutele e quelle salvaguardie storiche che sono garantite dal contesto giuridico italiano ed europeo. Questo è un segnale di allarme non solo per i dipendenti Alitalia ma per tutta la classe lavoratrice italiana”. I sindacati, per tenere alto il pressing, hanno inviato lettere non solo ad azienda e governo ma anche ai candidati sindaco di Roma e ai partiti per sapere cosa pensano sul rischio che questa situazione lasci 7mila persone senza lavoro e senza garanzie. Ai candidati primi cittadini di Roma chiede di “svegliarsi” anche il deputato di Leu Stefano Fassina, che ha portato la propria solidarietà ai lavoratori e l’impegno a spingere i colleghi parlamentari ad intervenire su una “vicenda gravissima”.

Oggi intanto Il Sole 24 Ore ha dato notizia di una lettera dei commissari Alitalia “che accetta l’offerta di Ita per l’acquisto del lotto «aviation» al prezzo di un solo euro (1 euro)”. I commissari nel pomeriggio hanno commentato parlando di “semplificazione giornalistica fuorviante e foriera di interpretazioni non corrette“. L’operazione, “che attende ancora il via libera formale della Commissione Europea, è molto complessa e il valore di cessione deve tener conto dei valori attivi e passivi, che verranno valutati da un perito terzo indipendente, nominato ai sensi di legge”.

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