Care Sardine ci tengo a spiegare il senso di questa mia scelta, prima che venga svilito, falsato, infangato”. Mattia Santori, leader delle Sardine, in un lungo post su facebook scrive al movimento per illustrare le ragioni della sua candidatura alle elezioni comunali a Bologna, nella lista del Pd. Martedì 24 agosto, infatti, annuncerà la sua discesa in campo in una conferenza stampa in cui, con il segretario provinciale dem, Luigi Tosiani, illustreranno “gli esiti del percorso condotto insieme, in vista delle prossime elezioni amministrative”. A correre per la poltrona di sindaco nella coalizione di centrosinistra, a Bologna, sarà l’attuale assessore alla Cultura, Matteo Lepore. “Per me l’esperienza movimentistica delle sardine doveva esaurirsi all’indomani delle elezioni del 26 gennaio 2020, trasformandosi in una realtà politica autonoma – ricorda Santori -. Ora si apre una fase nuova. I nostri avversari sovranisti sono deboli da quando è fallita la “presa” dell’Emilia-Romagna. Se smettiamo di ascoltare le nostre paure o di rivendicare le nostre differenze saremo più forti, più uniti. Saremo maggioranza. L’Italia non è un paese di destra, al massimo è un paese frammentato a sinistra in cui sguazza la destra”. “Vi diranno che siamo schiavi del Pd – prevede Santori – che gettiamo la maschera, che ci vendiamo per un posto in giunta. La verità è che hanno paura” perché “a Bologna è nata una coalizione che replica il modello Bonaccini e lo migliora: le sardine; un Pd che preferisce guardare a sinistra invece che ad Azione o Italia Viva; una lista che unisce i coraggiosi ecologisti di Elly Schlein e il civismo di sinistra di Coalizione Civica; un M5s depurato dai simpatizzanti della destra populista: sono orgoglioso ed entusiasta di partecipare alla prossima campagna elettorale da candidato indipendente nella lista del Pd”.

Santori aveva da tempo annunciato la volontà di mettersi in gioco alle elezioni della sua città, nel campo del centrosinistra, ma ha deciso in quale schieramento correre solo al termine di un lungo braccio di ferro per “accaparrarselo” tra il Pd e il rassemblement di sinistra Coalizione civica. A sinistra del Pd, tra l’altro, Santori gode anche anche dell’apprezzamento della vicepresidente della Regione, Elly Schlein (Emilia Romagna Coraggiosa), che ha spesso messo in campo confronti e scambi con le Sardine, in particolare sui temi ambientali. Santori ha valutato anche la possibilità di candidarsi nella lista civica di Matteo Lepore, del quale è stato un sostenitore alle primarie, ma alla fine l’ha spuntata il Pd e il 34enne bolognese dovrà contendersi le preferenze anche con alcuni dirigenti locali che le Sardine, in passato, hanno duramente criticato.

Nei corridoi del Pd emiliano si chiacchiera molto della discesa in campo di Santori. C’è chi scommette che, per lui, sia pronta una poltrona da assessore e, nei giorni scorsi, veniva indicato come probabile capolista. Ora, però, questa ipotesi sembra sfumata a favore di una figura civica e femminile. La candidatura di Santori sarà annunciata il giorno dopo che il Pd, a Bologna, avrà tenuto la conferenza stampa per presentare la doppia Festa dell’Unità (nazionale e provinciale) che sarà ospitata al Parco Nord dal 26 agosto al 19 settembre. La lista della squadra del Pd per le amministrative dovrebbe chiudersi proprio in questi giorni per essere presentata durante la kermesse. Il voto in assemblea cittadina dovrebbe tenersi il 28 agosto, poi la lista sarà depositata il 3 settembre: si vota il 3 e il 4 ottobre.

Ma sulla composizione della lista è scontro dentro il Pd. Secondo rumors insistenti, ci sarebbe la volontà di una parte del partito di tenere fuori dalla corsa per le amministrative coloro che hanno sostenuto alle primarie del centrosinistra Isabella Conti di Italia Viva, la sindaca di San Lazzaro che si presentava come indipendente ed era stata “lanciata” da Matteo Renzi. Nessun dirigente dem, finora, ha aperto le ostilità, né si è espresso con dichiarazioni ufficiali, ma alcuni di loro la vedrebbero come una soluzione auspicabile e sostengono che la base non avrebbe perdonato ai “ribelli” la spaccatura del Pd durante le primarie. Le esclusioni più eclatanti sarebbero quelle dei tre assessori Alberto Aitini (in un primo momento candidato alla poltrona di sindaco), Marco Lombardo e Virginia Gieri. “Se qualcuno ha nostalgia delle purghe staliniane lo dica chiaramente senza nascondersi dietro al fatto che lo chiederebbero gli iscritti” ha messo in chiaro Aitini. Del resto, proprio gli iscritti potranno dire la loro sulla composizione delle liste a partire da martedì 24 agosto, nelle assemblee di zona. La questione, dunque, per ora resta aperta.

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