Anche questa notte, l’ultima notte olimpica, abbiamo vinto una medaglia. La nostra quarantesima medaglia, che fa cifra tonda e incrementa la distanza dal record precedente di 36 medaglie vinte a Los Angeles 1932 e Roma 1960.
Tutte le nostre speranze in questa notte d’addio erano riposte nelle Farfalle, le meravigliose atlete della Ginnastica ritmica a squadre. Nella prima rotazione con le cinque palle scendiamo in pista sulle note di “Ninja”. L’esercizio sembra molto buono, come quello realizzato nelle qualificazioni. Otteniamo 44.550 punti, 36.200 per le difficoltà e 8.350 per l’esecuzione, 0.050 in meno rispetto a ieri, pagando uno 0.15 in meno di esecuzione. Emanuela Maccarani, l’allenatrice della squadra, però non ci sta e fa ricorso per un D Score più elevato. Il ricorso viene accettato e saliamo di tre centesimi, arrivando a 44.850.
Rispetto alle qualifiche purtroppo la Bielorussia fa una grande prova, ottiene 45.750 punti, con 38.000 di difficoltà, 1.5 in più dell’Italia. Le bielorusse vanno avanti di 9 decimi rispetto all’Italia, che scivola in terza posizione e poi in quarta dopo la prova della Russia, prima della seconda rotazione decisiva. Serve un esercizio davvero notevole per arrivare al bronzo.

Sulle note di “Tree of Life” di Roberto Cacciapaglia, con cerchi e clavette, facciamo una seconda prova davvero meravigliosa, solo con alcuni piccoli problemi tecnici e otteniamo 42.850 punti, tre decimi in più rispetto alla qualifica, raggiungendo il punteggio finale di 87.700. Conclusa la loro prova, le Farfalle dovevano solo attendere e guardare gli esercizi delle avversarie. Dopo di noi la Bulgaria fa un altro esercizio incredibile e va al primo posto con 92.100.
Arriva il turno della Bielorussia, le nostre avversarie dirette. Partono bene ma a metà gara perdono un attrezzo e addirittura fermano il flusso del loro esercizio, un errore incredibile. Ieri avevano ottenuto 43.650 punti, secondo punteggio dopo la Bulgaria, ma questa volta fanno solo 38.300 e l’Italia è sul podio. Quarantesima medaglia per l’Italia!
Resta la Russia per capirne il colore. Non è un esercizio impeccabile quello russo, ma con 44.200, dopo ricorso ritoccato in 44.500, sono argento e non riescono a vincere l’oro. Per noi è un bronzo meraviglioso perché le Farfalle hanno fatto esercizi sempre di alto livello, dimostrando una grandezza ormai definitiva. I nomi delle nostre campionesse sono Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean e Martina Santandrea, allenate da Emanuela Maccarani.
L’ultima notte olimpica si era aperta con la prova di Maratona maschile. Abbiamo schierato tre buoni atleti, Eyob Faniel, Yassine El Fathauoi e Yassine Rachik. Il grande favorito è uno dei maratoneti più forti della storia, il keniano Eliud Chipchoge. Dopo i primi 15 chilometri gli atri keniani giocano per lui e iniziano a scremare il gruppo, con Faniel ultimo a mollare per l’Italia. Al 30esimo chilometro poi Chipchoge prende in mano l’iniziativa e va via, arrivando in carrozza all’oro, bissando così quello di Rio 2016. Secondo l’olandese Abdi Nageeye e terzo il belga Bashir Abdi. Il migliore dei nostri è Faniel, 20esimo, El Fathaouoi 47esimo, mentre Rachik si è ritirato.
Nella pallanuoto maschile giochiamo la partita che nessuno vuole giocare contro il Montenegro per il settimo-ottavo posto. È una partita senza mordente con due squadre che in pratica non difendono. Finisce 14 pari e prendiamo il gol del pareggio a 6 secondi dalla fine per completa disattenzione dell’intera squadra. Ai rigori sbaglia prima il Montenegro con Vidovic, poi noi con Aicardi, ancora un errore del Montenegro con Perkovic, mentre per l’Italia Di Fulvio ci dà un amaro settimo posto.

Altra piccola speranza di podio era affidata anche a Elisa Balsamo nell’Omnium femminile. Nella prima prova, lo scratch, Elisa dimostra di avere una buona gamba, si lancia nelle prime posizioni per cercare punti importanti ma innesca una caduta pesantissima che coinvolge molto atlete. Elisa Balsamo si rialza, termina la prova al 13esimo posto, si fa vedere subito nella seconda prova, la Tempo Race, prende anche i primi punti ma ben presto si capisce che non è lei, problemi fisici e sicuramente paura per quello che è successo la bloccano. Terminerà decima nella Tempo Race, quindicesima nell’Elimination Race e quattordicesima nella Corsa a punti, finendo proprio al quattordicesimo posto al termine della gara. Vince l’americana Jennifer Valente.
Infine c’è un record eguagliato in questa notte. Gli Stati Uniti del basket femminile vincono il settimo oro consecutivo, come solo gli uomini sempre statunitensi hanno saputo fare in uno sport di squadra dal 1936 al 1968. Sangue italiano da parte di padre per Diana Taurasi, che oggi dice addio alla squadra con cui ha vinto 5 ori olimpici.

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