Nel corso del suo intervento alla Camera nell’ambito della riforma del processo penale, il deputato del Pd, Filippo Sensi, ha voluto richiamare l’attenzione dell’Aula sulla vicenda dei lavoratori della sede b0olognese della multinazionale Logista. “Leggo all’Aula il messaggino WhatsApp che si sono visti recapitare 90 addetti come fosse un appuntamento per uno spritz o per una partita di calcetto. ‘Buonasera, a seguito della riduzione delle attività, nella data di lunedì lei sarà dispensato dalla sua attività lavorativa. Il trattamento economico verrà garantito con gli strumenti previsti di legge. Cordiali saluti’. Un passo avanti sulla strada dell’innovazione tecnologica, non c’è dubbio. Siamo passati dalla mail per cancellare il lavoro e la vita di 422 dipendenti della Gkn a Campi Bisenzio al WhatsApp della Logista che scarica un centinaio di facchini come fossero valigie di cui disfarsi. Figurarsi se non erano cordiali saluti…”. E poi ha proseguito: “Qui non stiamo parlando di bon ton, è una questione di lavoro, diritti, civiltà. Perché un paese in cui vieni licenziato dall’oggi al domani via chat, e parliamo di territori sani dal punto di vista economico come l’Emilia e la Toscana, non può dirsi un paese civile. Non è un paese civile quello nel quale si possa tollerare che i diritti del lavoratori in questa fase così impetuosa e fragile possano essere così vilipesi, irrisi, umiliati”, ha concluso Sensi chiedendo che il governo “venga a riferire quanto prima in Aula

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