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Ultimo aggiornamento: 14:56 del 17 Luglio 2021

De Luca: “Campania in zona gialla? Metà responsabilità è di Speranza e Figliuolo”. E ironizza su accordo Conte-Grillo: “Commosso”

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Se dovessero immaginare qui zone gialle, la metà della responsabilità è di questi signori che se ne sono infischiati delle condizioni oggettive della popolazione campana”. È l’attacco pronunciato dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, all’indirizzo del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del commissario all’emergenza Covid, Francesco Figliuolo, circa l’eventualità paventata che la sua regione possa diventare zona gialla.

“Per tutti i mesi di maggio e giugno – aggiunge De Luca nella sua diretta Facebook – la Regione Campania è stata quella che riceveva meno vaccini di tutte le Regioni d’Italia. Una vergogna, oltre che un atto di irresponsabilità. Avrebbero dovuto inviare per tempo i vaccini, per la semplice ragione che la Campania è la regione con la più alta densità abitativa in Italia. Qualunque ministero della Salute o commissario responsabile avrebbe provveduto a fare un lavoro di prevenzione, ma non lo hanno fatto. Mi auguro ovviamente che non arriviamo a nuove zone gialle e mi auguro ovviamente che si ragioni, prima e più che sul numero di positivi, sulla quantità di posti letto occupati negli ospedali e nelle terapie intensive, perché, ad oggi, è vero che abbiamo un numero elevato di positivi ma non abbiamo una ricaduta in termini di occupazione degli ospedali e delle terapie intensive”.

De Luca si dilunga anche in un monologo sarcastico sul raggiunto accordo tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo: “Non posso non sottolineare l’importanza di un evento a cui abbiamo assistito in queste ore. So che tanti di voi non dormivano la notte pensando al conflitto fra Grillo e Conte. Ci è arrivata in queste ore una foto che ci ha portato serenità nelle famiglie. Abbiamo visto Conte e Grillo riuniti a Marina di Bibbona in un ristorante presso la Villa corallina, così mi pare si chiami, di Grillo, accomunati in un quadretto a metà fra bucolico e gastronomico. Che commozione. Ho visto Grillo con una camicia hawaiana, Conte con una t-shirt da ‘cioè’, che sono i sedicenni che ogni dieci secondi mettono un ‘cioè’ quando parlano. Quindi – continua – dopo 6-7 mesi di tormenti e tormentoni, pare che questa vicenda si vada concludendo, almeno per le prossime 48 ore. Io mi sono sentito davvero consolato e rasserenato da queste immagini. Non potevo non confessarlo. Quello che mi colpisce in genere di fronte ai rivoluzionari è il fatto che soffrono sempre nelle ville, a Genova, Costa Smeralda, costa toscana. Nelle ville si soffre meglio. Dunque, anche in questo caso abbiamo letto sui giornali che hanno ripreso a parlare dell’Italia tra un’inzuppata nel brodino di caciucco e un boccone di spigola. Volevo esprimere questo mio sentimento di commozione e volevo anche alleggerire il quadro che abbiamo davanti. C’è speranza per tutti quanti noi. Si sono messi d’accordo”.

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