È stata fissata per il 28 ottobre l’udienza preliminare del processo al deputato del Movimento Cinque Stelle Riccardo Tucci accusato di aver consentito al suo ex socio di evadere le tasse emettendo fatture per 701.500 euro per “operazioni oggettivamente inesistenti”. La Procura di Vibo Valentia, guidata da Cammillo Falvo, ha chiesto il rinvio a giudizio per il parlamentare grillino e per suo cugino Adriano Tucci. Ma anche per Vincenzo Maria Schiavello, Domenico Gaecea e Luigino Schiavello. Tutti dovranno presentarsi davanti al giudice per l’udienza preliminare Francesca Del Vecchio.

Stando alle indagini, coordinate dal pm Concettina Iannazzo, i cinque imputati sono accusati a vario titolo, di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo e emissione di fatture per operazioni inesistenti. Tucci è imputato in qualità di “legale rappresentante della cooperativa ‘Assistenza servizi telematici satellitari’”. Per la Guardia di finanza, era una società cartiera rientrante in “una complessa e insidiosa ed articolata frode fiscale” che, stando alle indagini, sarebbe stata ideata da Vincenzo Maria Schiavello, titolare della “Autoelettrosat” ed ex socio di Riccardo Tucci.

A seguito di una verifica fiscale sull’azienda di Schiavello, che lo scorso gennaio ha subito un sequestro di 775mila euro, i finanzieri guidati dal maggiore Giuseppe Froio “hanno acclarato la verosimile esistenza – è scritto nel decreto del gip – di un complesso meccanismo di frode fiscale messo in atto attraverso l’utilizzo di società ‘cartiere’, apparentemente terze rispetto alla società verificata”. Una di queste era la cooperativa “Assistenza servizi telematici satellitari”, di proprietà del deputato Tucci. Diventato quest’ultimo parlamentare, il cugino ha assunto la carica di amministratore unico della società che, per gli inquirenti, ha continuato a prestare “i relativi servizi esclusivamente in favore della società verificata e della ditta individuale di Schiavello”.

“Gli accertamenti espletati dalla Guardia di finanza – aveva sottolineato il gip nel provvedimento di interdizione e sequestro – rassegnano con palmare evidenza la sussistenza di un’unica realtà imprenditoriale, avente quale effettivo dominus Schiavello Vincenzo Maria, che, grazie allo schermo di società formalmente terze, mediante emissione di fatture per operazioni inesistenti e le conseguenti fraudolente dichiarazioni, ha acquisito profitti illeciti”. Lo scopo sarebbe stato, secondo gli inquirenti, quello di permettere alla società di Schiavello e alla sua ditta individuale di dedurre, ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap, l’imponibile delle fatture emesse dalle cooperative.

In questo modo, inoltre, l’ex socio di deputato del M5S poteva detrarre, ai fini dell’Iva, l’imposta relativa alle suddette fatture e aumentare i costi al fine di ridurre il reddito fiscale da sottoporre a tassazione. Uno stratagemma al quale, secondo i pm, Riccardo Tucci si sarebbe prestato dall’ottobre 2014 al febbraio 2018, quando è stato eletto alla Camera.

Il parlamentare grillino così avrebbe anche evaso le tasse con la sua società. Nel capo di imputazione contenuto nel provvedimento di sequestro emesso dal gip nel gennaio 2021, infatti, c’è scritto che Riccardo Tucci “nella sua qualità di rappresentante legale dell’ ‘Assistenza servizi telematici satellitari’ fino al 19 marzo 2018, al fine di evadere le imposte aumentando i costi da portare in deduzione del reddito e in detrazione dell’imposta sul valore aggiunto, dopo aver fatto annotare nella contabilità della società la fattura n. 411 del 10.03.2015 emessa dalla “Autoelettrosat Srl” relativa ad operazioni oggettivamente inesistenti, la utilizzava nelle dichiarazioni delle imposte dirette e dell’Iva dell’anno2015, ed in tal modo evadeva le imposte per un ammontare pari a 9.900,00 euro”.

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