Lo dicono gli studi, lo dicono le autorità competenti. E lo ribadiscono quelle europee. La variante Delta può essere arginata soltanto avendo terminato il ciclo vaccinato. Completare la vaccinazione è “vitale” per avere la massima protezione contro il Covid-19, varianti incluse come la ex indiana che dopo aver dilagato in Gran Bretagna sta crescendo nel resto d’Europa e in Italia.

In una nota congiunta il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) e l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) ribadiscono la necessità di immunizzarsi completamente: “L’adesione al ciclo di vaccinazione raccomandato – si legge nella nota – è fondamentale per beneficiare del più alto livello di protezione contro il virus” e le sue varianti. Soprattutto perché, si legge ancora nella nota congiunta, “la variante Delta si diffonde sempre più” e i dati “suggeriscono che entrambe le dosi di un vaccino Covid-19 a 2 dosi come Comirnaty (Pfiser Biontech), Spikevax (Moderma) o Vaxzevria (Astrazeneca) sono necessarie per fornire una protezione adeguata contro la variante Delta”. Ma, si osserva ancora nella nota, “ci sono ancora 10 Paesi dell’Ue e dello spazio economico europeo in cui quasi il 30% o più degli individui di età superiore agli 80 anni non ha ancora completato il ciclo di vaccinazione raccomandato“.

“Ci sono buone basi scientifiche per aspettarsi che” la vaccinazione eterologa “sia sicura ed efficace quando applicata contro il Covid-19″ sostengono Ema ed Ecdc. “Non siamo nelle condizioni di fare una raccomandazione definitiva sull’utilizzo di diversi vaccini per le due dosi – osservano Ema ed Ecdc – ma nonostante questo i risultati preliminari degli studi condotti in Spagna, Germania e Uk suggeriscono una risposta immunitaria soddisfacente e nessun problema di sicurezza”.

“Sappiamo che per contrastare la circolazione del virus – anche con la variante Delta – la risposta più efficace è vaccinarci con il ciclo completo. Più persone si vaccinano, più abbiamo la possibilità di controllare la diffusione dei contagi e di limitare l’impatto sanitario dal punto di vista dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva. Vaccinarci è l’obiettivo del Paese, dobbiamo essere consapevoli che è la chiave per difenderci” spiega in un’intervista a La Stampa Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e portavoce del Comitato tecnico scientifico.

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