Il dibattito sul pass sanitario che certifica l’avvenuta vaccinazione per accedere a eventi e luoghi pubblici sta interessando molti Paesi in Europa. A dare impulso alla discussione è stata la Francia, che ha stabilito l’entrata in vigore dal 21 luglio e l’obbligatorietà per entrare in caffé, ristoranti, centri commerciali, come anche aerei, treni, pullman di lunga percorrenza e strutture mediche. Un filtro agli ingressi finalizzato anche a spingere alla vaccinazione – e su questo punto in sole 24 ore proprio in Francia ha dato ottimi risultati – e sul quale in Italia si dibatte, tra destra contraria, Pd favorevole e Movimento 5 Stelle interlocutorio, mentre il commissario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo lo interpreta come una soluzione per incentivare l’immunizzazione.

Ma se in Francia l’annuncio del presidente Emmanuel Macron ha scatenato il dibattito, il pass sanitario non è una formula nuova in Europa, dove già altri Paesi lo utilizzano per limitare l’ingresso nei luoghi al chiuso, mezzi di trasporto ed eventi. Tra chi lo richiede per entrare all’interno di ristoranti, bar, musei e anche parrucchieri c’è ad esempio la Danimarca, che nell’aprile di quest’anno ha lanciato la sua ‘Coronapas‘, l’app che certifica se una persona ha avuto un risultato negativo del test anticovid nelle ultime 72 ore, la vaccinazione o una prova di precedente infezione. Anche in Austria per accedere a ristoranti, hotel e locali notturni è necessario esibire un test negativo o una prova di vaccinazione o guarigione da Covid-19.

In Lettonia agli eventi pubblici come concerti, cinema, spettacoli teatrali e nelle sale interne dei servizi di ristorazione possono accedere solo le persone vaccinate, guarite da Covid-19 negli ultimi 6 mesi o con test negativo nelle ultime 24 ore, mentre tutti i visitatori possono utilizzare gli spazi esterni dei ristoranti.

A Cipro molte attività in spazi interni sono limitate ai possessori di ‘SafePass‘, che si ottiene con un test negativo nelle 72 ore precedenti, almeno una dose di vaccino almeno tre settimane prima o la guarigione dal coronavirus nei sei mesi precedenti. Il pass è necessario per visitare centri commerciali, chiese, cinema, stabilimenti turistici, nelle sale interne dei luoghi di ristorazione e per partecipare a eventi in luoghi chiusi.

In Lussemburgo gli esercizi commerciali come ristoranti bar o palestre o gli organizzatori di eventi possono decidere se partecipare o meno al sistema ‘CovidCheck‘, che permette loro di liberarsi delle restrizioni sanitarie in vigore per le loro attività, limitandole ai vaccinati, guariti o negativi ai test Covid. In Germania le regole variano tra i diversi Land, con alcuni nei quali i ristoratori possono richiedere il pass per entrare nei locali.

In Portogallo il governo ha imposto da sabato una nuova misura che prevede per coloro che desiderano cenare al chiuso in 60 comuni con alti tassi di infezioni l’obbligo di presentare un certificato di vaccinazione, un test negativo o una prova di guarigione. In Irlanda il governo ha approvato il piano per consentire la riapertura di pub, caffè, ristoranti e altri locali entro la fine del mese che una volta licenziato dal Parlamento autorizzerà solo ai vaccinati e guariti dal Covid l’ingresso all’interno di queste attività. In Grecia, infine, da venerdì fino alla fine di agosto, solo le persone vaccinate potranno entrare in luoghi chiusi come centri di intrattenimento, bar, cinema e teatri.

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