Da grande appassionato di tecnologia mobile è sempre un esperimento molto complesso quello della prova di uno smartphone entry level. Provando a fare però un passo indietro, immedesimandosi nel cliente medio con esigenze base (quindi non l’utente che vuole solo le ultime novità), si capisce anche i prodotti la cui semplice lettura della scheda tecnica non appassiona possono trovare il proprio posto nel mercato.

In un mercato low cost però che vede ormai assoluti protagonisti Xiaomi e realme, potrà ancora Wiko, con il suo Power U30 protagonista di questa recensione, conquistarsi una menzione d’onore ed il nostro “via libera”?

Facciamo però prima un passo indietro. Perché se è vero che i prodotti Wiko non hanno mai brillato per scheda tecnica e per potenza bruta (e questo Power U30 ve lo dico fin da ora non fa eccezione) l’impegno dell’azienda nel nostro mercato rappresenta una costante ormai importante.

Nonostante alcuni prodotti che negli anni hanno saputo conquistarsi la “gloria” (chi di voi ricorda il famosissimo Fever consigliato trasversalmente online soltanto pochi anni fa?), la competizione è ormai spietata e c’è da dire però che l’asticella si è alzata in maniera veramente impressionante, specialmente nell’ultimo biennio.

Cosa propone quindi Wiko in questo suo Power U30 per combattere l’esercito dei vari Poco, Redmi e simili?

Design

Partendo dalla costruzione devo dire di essere stato piacevolmente colpito dal design di questo smartphone, merito forse anche della colorazione del sample che ho ricevuto. Ovviamente stiamo parlando di un prodotto realizzato interamente in materiale plastico ma questo non deve farvi pensare ad una sensazione di bassa qualità nel prodotto.

Complice sicuramente la diagonale super ampia, infatti, la struttura appare non solo bella alla vista, con questa trama a “freccia” che regala bellissimi effetti cromatici al posteriore, ma anche estremamente solida.

Bello il modulo fotografico principale a contrasto, inserito in un gradino molto lieve al posteriore. Scocca dove trova spazio anche il classico sensore biometrico (non cliccabile) per le impronte digitali: Lo smartphone è dotato inoltre anche della funzione di sblocco con riconoscimento del volto 2D tramite fotocamera anteriore.

Sul lato, interessante la presenza di un tasto extra dedicato all’assistente Google. Ancora ad oggi non capisco perché questo tasto extra, il quale si dovrebbe sempre rendere riprogrammabile e non solo dedicato a Google Assistant, non diventi uno standard anche nella fascia alta vista la sua comodità. Brava Wiko che decide di dotare di questa funzionalità hardware extra il suo Power U30.

Display

I dati sulle vendite sono chiari: gran parte degli smartphone in circolazione sono dotati di un polliciaggio sempre maggiore. Wiko cavalca questo trend dotando il suo Power U30 di un pannello LCD IPS da addirittura 6,8 pollici.

Devo dire di essermi trovato davanti ad un pannello base come tanti presenti in questa fascia di mercato. Ovviamente assente ogni forma di refresh rate aumentato, anche se qualche avversario su questo aspetto inizia a fare meglio.

Se però sull’assenza dei 90Hz possiamo secondo me anche sorvolare, la risoluzione solo HD “spalmata” su questa diagonale così alta potrebbe iniziare a diventare un problematica durante l’uso. Mi auspico che al più presto il FullHD diventi lo standard anche in questa fascia di mercato.

In generale un pannello comunque tarabile via software a proprio piacimento, che non fa della fluidità e dei colori vividi i suoi punti di forza. La cornice inferiore pronunciata ed il notch a goccia completano il quadro di un aspetto ormai solamente più considerabile come ai limiti della sufficienza, anche sotto ai 200 euro di listino ufficiale.

Autonomia

Una regola che trova quasi sempre applicazione nella fascia bassa del mercato. Nel caso di questo Wiko Power U30, però, bisogna veramente soffermarsi per una menzione riguardo l’incredibile autonomia.

È vero, la grande durata della batteria è dovuta ad una base hardware che ormai potremmo considerare quasi obsoleta. In abbinata però ad un software poco energivoro e comunque ben ottimizzato, aspetto quello dell’ottimizzazione che molti competitor ancora snobbano nei modelli base, ed ad una batteria da 6.000mAh, questo terminale Wiko potrebbe accompagnarvi anche per metà settimana di uso normale con una singola carica.

Trovo che questo aspetto sia veramente fondamentale per il target di questo prodotto. Più che prestazioni da urlo e pannelli dotati di risoluzioni altissime, gli utenti disposti ad acquistare questa tipologia di prodotti danno infatti molto più valore all’autonomia (magari ancora abituati ai vecchi cellulari non-smart), con Wiko che si dimostra attenta a questa tematica.

Software

Se non fosse per un menù dedicato a tutte le personalizzazioni software Wiko, l’utente che utilizza questo smartphone potrebbe pensare di avere fra le mani uno smartphone Google oppure Motorola.

La personalizzazione si basa su Android 11 in versione simil stock e durante la settimana di prova ho ricevuto un update che ha portato le patch di sicurezza ad Aprile 2021.

A lato di tutte le sezioni che abbiamo imparato a conoscere nella versione “vanilla” del robottino verde, Wiko decide però di implementare una serie di opzioni smart adatte a coloro che magari non sono super esperti ma che vogliono godersi comunque appieno le potenzialità di un dispositivo moderno.

Attraverso la sezione Funzioni Wiko, inserita di proposito come prima voce dell’applicazione Impostazioni, l’utente potrà quindi velocemente settare alcune opzioni per modificare l’interazione con il proprio terminale in maniera guidata e semplice.

Fotocamere

Messo in conto che chi acquista questa tipologia di smartphone è al corrente delle rinunce che il prezzo porta con sé, le fotocamere sono forse l’aspetto principe dei compromessi a cui Wiko ha dovuto sottostare (che comunque non sono poi così diversi da quelli della concorrenza, c’è da dirlo).

Come nella scheda tecnica legata alla parte “potenza e processore”, anche in ambito ottiche fotografiche questo Wiko Power U30 dimostra di non essere propriamente freschissimo, con dati di risoluzione che non fanno gridare al miracolo.

Il software fotografico però l’ho trovato piacevole e ricco di funzioni, in grado di aiutare l’utente a ricavare scatti divertenti e simpatici, al di la dei discorsi puramente dedicati alla qualità.

Conclusioni

Lo avrete capito dal tono di questa review. Wiko Power U30 non è certamente il migliore terminale in cui poter investire il proprio patrimonio se si è alla ricerca del miglior rapporto qualità/prezzo disponibile. La competizione è infatti sempre più aggressiva e Wiko questo non deve dimenticarlo, cercando di proporre un mix fatto di meno limitazioni hardware in futuro.

La sostanza dei fatti comunque, dopo qualche giorno in compagnia di questo terminale, è di un prodotto che fa della super autonomia il suo punto di forza, con un software che potrebbe regalare soddisfazioni a coloro di voi stanchi delle personalizzazioni pesanti e lente dei produttori rivali in pari fascia, come per esempio Samsung oppure Xiaomi.

Le fotocamere e la potenza non sono il suo forte, così come il display che è ai limiti della sufficienza. La qualità costruttiva però alla fine lo salva, con un design comunque riconoscibile e piacevole, nonostante i materiali poco nobili.

Probabilmente a 180 euro di listino troverà poco mercato fra gli utenti più smaliziati, ma per coloro che ancora comprano i propri prodotti tech nelle catene di elettronica di consumo fisiche (una percentuale ancora altissima), con il giusto sconto o con la giusta promo, potrebbe non essere un acquisto così sbagliato. Sicuramente è dedicato a chi di voi ha poche necessità ed è alla ricerca di uno dei migliori battery phone al momento acquistabili.

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