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Crisi d’impresa, Giorgetti cambia le regole sui compensi per i commissari delle procedure di amministrazione straordinaria

Gli acconti non supereranno il 50% e potranno essere richiesti dopo almeno 36 mesi di incarico. Rimodulate al ribasso le aliquote delle remunerazioni legate ai passivi e si prevede di legare una percentuale del 10% dei compensi al raggiungimento di alcuni obiettivi come la tutela dei creditori e dei livelli occupazionali
Crisi d’impresa, Giorgetti cambia le regole sui compensi per i commissari delle procedure di amministrazione straordinaria
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Compensi con una percentuale legata ai risultati e all’occupazione ed acconti solo dopo due anni e mezzo di incarico. E al massimo per la metà dell’importo. Dopo le tante inchieste che hanno coinvolto commissari straordinari e giudiziali e membri dei comitati di sorveglianza delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza cambiano le regole sui loro emolumenti. Con un decreto firmato dal ministro dello Sviluppo Giancarlo Giorgetti e controfirmato dal ministro per l’Economia Daniele Franco è partito un processo di riforma della normativa che disciplina questo tipo di incarichi: obiettivo, appunto “ridurre i costi dei compensi corrisposti ai commissari e ai membri dei comitati di sorveglianza, prevedendo uno stringente legame con una serie di risultati“.

In particolare – esplicita il ministero – viene rivista la disciplina sugli acconti che potranno essere richiesti per evitare un prolungamento eccessivo della procedura”. Per poterli ottenere i commissari dovranno aver svolto almeno 36 mesi di incarico e l’acconto non potrà, in ogni caso, essere superiore al 50%. Sono inoltre rimodulate al ribasso le aliquote delle remunerazioni legate ai passivi, ma è anche previsto di legare una percentuale del 10% dei compensi al raggiungimento di alcuni obiettivi come la tutela dei creditori e dei livelli occupazionali. Per evitare dilazioni della procedura è previsto che nella fase liquidatoria il compenso sia aggiornato ogni anno anche in relazione all’attivo “realizzato annualmente“, invece che a quello “da realizzare”. La riforma prevede anche una decurtazione progressiva del compenso dei commissari nei casi di conferimento di consulenze non strettamente indispensabili.

Il decreto è ora alla Corte dei Conti per la registrazione e sottolinea il ministero “rientra nel quadro dell’iniziative già avviate dal ministro Giorgetti per rendere più efficiente e trasparente la gestione delle amministrazioni straordinarie, nell’ambito delle quali è stata già modificata la direttiva che disciplina i criteri e le modalità per la nomina degli organi commissariali che ha anche l’obiettivo di garantire una maggiore rotazione nel conferimento degli incarichi”.

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