Matteo Renzi interverrà in studio in una delle prossime puntate di Report per parlare del suo incontro con Marco Mancini in un autogrill di Fiano Romano. Un accordo maturato via social quello tra l’ex premier e la trasmissione Rai, destinataria nei giorni scorsi di un istanza di perquisizione depositata proprio dall’avvocato del leader di Italia viva. “Sono a disposizione – ha scritto stamattina Renzi su Twitter – per intervenire stasera in diretta a Report e commentare i servizi sapientemente tagliati dalla redazione. Sono certo che Ranucci mi chiamerà sicuramente. Ci metto la faccia e chiedo par condicio rispetto a chi mi accusa con voce camuffata”.

A stretto giro è comparsa sull’account Twitter della trasmissione anche la risposta di Sigfrido Ranucci: “Ho accolto con piacere la disponibilità del senatore Renzi a partecipare alla nostra trasmissione. Ho accolto anche il suo invito a chiamarlo e ci siamo parlati. Ospiteremo volentieri il premier per fugare ogni dubbio e pensieri obliqui su presunti complotti che non esistono”, ha spiegato Ranucci alle agenzie di stampa. “Stasera ci soffermeremo sul dossier falso alla base dell’interpellanza parlamentare annunciata da Iv in questi giorni su Report. Si tratta di una polpetta avvelenata, come dimostreremo, tesa a delegittimare il servizio pubblico e una trasmissione che ha una storia di 25 anni”, ha aggiunto, spiegando che nella puntata di questa sera interverrà la professoressa autrice del filmato all’autogrill.

Sulla vicenda si muoverà anche il Copasir, che domani alle 14.30 audirà il direttore del Dis, Gennaro Vecchione, superiore di Mancini. Nei giorni scorsi il leader d’Italia viva ha depositato una denuncia – con annessa istanza di perquisizione alla redazione Report – che contesta la circostanza che la ripresa video sia stata girata fortuitamente dalla professoressa di passaggio, in sosta nella stazione di servizio, la quale poi ha inviato il video alla redazione di Report. Un racconto che per il leader d’Italia viva e il suo legale appare “alquanto contradditorio”, invece “è possibile che Matteo Renzi sia stato seguito e/o che qualcuno abbia violato la Costituzione e la Legge intercettando e riprendendo in modo illegittimo un parlamentare”. Più che una ripresa fortuita, si legge, “una vicenda accuratamente orchestrata”.

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