Sembra quasi sovrapponibile il travaso di voti dalla Lega a Fratelli d’Italia rilevato dall’istituto di sondaggi Ixè da marzo a oggi. Oltre due mesi durante i quali sono entrate a pieno regime le attività del governo Draghi. Di cui Matteo Salvini fa parte, mentre Giorgia Meloni no. Il Carroccio è passato infatti dal 23,6% al 21,6% dei consensi, perdendo due punti esatti. Fdi, invece, ha guadagnato il 2,3%, crescendo dal 15,8 di marzo al 18,1 registrato il 7 maggio. Nel campo dei giallorossi, invece, recuperano terreno sia il Pd che il Movimento 5 stelle. Se si votasse oggi i dem otterrebbero il 19,8 (+0,8), mentre i pentastellati il 17. Una percentuale molto più bassa dei fasti delle politiche 2018, ma comunque in netta risalita rispetto al 15-16% dei mesi scorsi. Di fatto si è tornati alla soglia del 17,1 ottenuta alle Europee 2019.

Tra i partiti più piccoli Ixè rileva un lieve calo di Forza Italia, che passa dal 9% al 7,8 in due mesi, mentre Azione e i Verdi perdono entrambi uno 0,2% e si attestano rispettivamente al 3% e all’1,2. Giù anche +Europa, adesso all’1,4%. Praticamente invariate le preferenze per Italia Viva (+0,1% in due mesi), mentre i partiti che fanno parte di Liberi e uguali (Sinistra italiana e Articolo1-Mpd) guadagnano insieme uno 0,9% di voti. I loro consensi, sommati, permetterebbero alla sinistra di arrivare al 5,3%, ben al di sopra della soglia di sbarramento prevista dall’attuale legge elettorale. Se si votasse oggi, però, stando al sondaggio il blocco più numeroso sarebbe quello degli indecisi/astenuti: se a marzo erano al 38%, ora si attestano al 41,3%. Un dato così alto non si vedeva da almeno un anno.

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