Il drone-elicottero Ingenuity della Nasa ha sorvolato su Marte nel primo test destinato a dimostrare per la prima volta la possibilità del volo controllato su un pianeta diverso dalla Terra. Nella notte gli ingegneri del Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa hanno inviato i comandi per il volo al drone-elicottero. Sono state necessarie tre ore prima di avere la conferma dell’esperimento. “È successo. Oggi il nostro Mars Helicopter ha dimostrato che è possibile il volo controllato dalla superficie di un altro pianeta. Ci vuole un po’ di ingegnosità, perseveranza e spirito per trasformare questa opportunità in realtà” scrive in un tweet la Nasa. A partecipare al trionfo anche i fratelli Wright, i primi a volare sulla Terra: il mini elicottero da 1,8 chilogrammi, trasportava un po’ di tessuto alare del Wright Flyer del 1903, che fece la storia a Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, come primo mezzo motorizzato più pesante dell’aria ad aver eseguito un volo controllato.

Il segnale è stato trasmesso da Ingenuity al rover Perseverance, che il 3 aprile scorso aveva rilasciato il drone sulla superficie marziana, dopo averlo portato con sé nel lungo viaggio dalla Terra; dal rover il segnale è stato trasmesso alla sonda della missione Mars 2020 che si trova nell’orbita marziana, che poi lo ha inviato sulla Terra. Il volo di Ingenuity, in modo completamente automatico, è durato pochi secondi e il drone si è sollevato di circa tre metri, per atterrare sulle sue quattro zampe. Il veicolo si è messo a riposo e ricaricherà le batterie. Grande l’entusiasmo alla Nasa con applausi di sollievo. Le immagini del volo, riprese sia dalle telecamere a bordo di Ingenuity sia da quelle del rover, distante dal drone circa 60 metri, sono arrivate a noi. Le prime riprese dal drone sono in bianco e nero, soltanto quando il veicolo avrà ricaricato le batterie potrà trasmettere anche le immagini a colori.

Il nome del drone è della stato scelto dalla studentessa statunitense Vaneeza Rupani, che lo aveva proposto per il rover principale, poi ribattezzato ‘Perseverance’. “Il Mars Helicopter è una missione ad alto rischio – spiegava Stefano Cappucci, ingegnere italiano che nei laboratori di Pasadena ha lavorato all’elicottero marziano – essendo una dimostrazione tecnologica. Nulla viene dato per scontato e come team, siamo consapevoli di tutte le possibili insidie che potremo incontrare nel corso della missione. Tutta la campagna di test svolta al Nasa Jet Propulsion Laboratory è stata completata con successo, e ciò ci consente di avere fiducia nella missione”.

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