Le criptovalute e la loro presenza sul mercato immobiliare italiano: un rapporto destinato a durare o una tendenza passeggera? A porre la domanda è un recente approfondimento di Immobiliare.it, che ha rilevato ormai come un dato di fatto la presenza di annunci in cui è specificato che si accettano pagamenti in criptomoneta.

Pagare la casa in Bitcoin: lo scenario attuale

Dal punto di vista tecnico e legale parrebbe che in Italia sia lecito usare un Bitcoin per acquistare un immobile. La prima operazione di questo tipo risale addirittura al gennaio del 2018, quando a Torino si è registrato il primo caso di compravendita in criptovalute.

È vero che i Bitcoin non sono moneta con valore legale nel nostro paese, ma per essere usati come forma di pagamento è sufficiente che ci sia accordo tra le parti. Il corrispettivo di una vendita può infatti essere stabilito in una valuta diversa da quella avente corso legale in Italia.

Certo rimane qualche “ombra”: alcuni esperti infatti indicano dei margini di rischio della vendita relativi all’antiriciclaggio e alle implicazioni dal punto di vista fiscale, che sono ancora oggetto di discussione e valutazione.

Quali previsioni per i prossimi anni?

Sul futuro di questa forma di pagamento nel mercato immobiliare italiano persistono in ogni caso alcune perplessità, legate all’instabilità delle criptovalute. Come ricorda Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it, “le criptomonete sono oggetto di consistenti fluttuazioni di mercato. Se quindi rappresentano un rischio calcolato e sostenibile per società e aziende, altrettanto non si può dire per la grande maggioranza di venditori e acquirenti privati. È quindi difficile immaginare un futuro stabile per questo metodo di pagamento senza ipotizzare l’ingresso in campo di un istituto di regolamentazione”.

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