Era una notizia attesa. I primi risultati dei vaccini sulla popolazione giovane. E i dati preliminari sono arrivati. Il vaccino Pfizer-BionTech si è rivelato “sicuro ed efficace” negli adolescenti dai 12 ai 15 anni, secondo i dati del trial clinico in corso su 2.260 giovani. Tanto che le due aziende puntano al suo possibile utilizzo già dal prossimo anno scolastico.

Ad annunciare i risultati sono state le due società, spiegando, in una nota congiunta, che sottometteranno i dati all’ente regolatore Usa, la Food and Drug Administration (Fda), nelle prossime settimane. Il vaccino, sottolineano, è risultato “efficace del 100% nel prevenire la malattia sintomatica, emerge dal trial, e ha innescato una risposta immunitaria anche più robusta di quella vista nei giovani adulti“. Al momento il vaccino è autorizzato per l’uso di emergenza dai 16 anni in su. Pfizer ha iniziato i test anche sulla fascia età dei più piccoli.

“Condividiamo l’urgenza di estendere l’uso del nostro vaccino”, ha dichiarato l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, esprimendo “la speranza di cominciare a vaccinare questo gruppo d’età prima dell’inizio del prossimo anno scolastico” negli Stati Uniti. Pfizer non è l’unica società che prova ad abbassare il limite d’età per il suo vaccino: sono attesi presto anche risultati di uno studio Usa del vaccino di Moderna condotto su ragazzi di età compresa fra 12 e 17 anni.

La maggior parte dei vaccini per prevenire il coronavirus Sars Cov 2 sono per gli adulti, che sono a più alto rischio per il Covid-19. Ma vaccinare i bambini di tutte le età sarebbe cruciale per fermare la pandemia e aiutare le scuole, almeno quelle dei gradi più alti, a tornare gradualmente alla normalità. Lo studio di cui riferisce Pfizer è stato condotto su 2.260 adolescenti Usa di età compresa, appunto, fra 12 e 16 anni: secondo i dati preliminari, non sono stati registrati casi di Covid-19 fra gli adolescenti completamente vaccinati. Secondo quanto riferisce l’azienda, i ragazzi hanno riportato effetti collaterali simili a quelli di adulti giovani: i principali sono dolore, febbre, raffreddamento e affaticamento, in particolare dopo la seconda dose.

Che la ricerca corresse verso la prevenzione di Covid anche nella fascia più giovane della popolazione era noto. Tanto che nelle scorse settimane l’immunologo Anthony Fauci, consigliere della Casa Bianca e direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, aveva dichiarato che c’era la possibilità che all’inizio del prossimo anno scolastico ci sarebbe stata la possibilità di vaccinare anche gli alunni della prima elementare. Una dichiarazione ovviamente basata sul fatto che anche l’altra azienda Usa, Moderna, che ha sviluppato un vaccino a Rna messaggero ha iniziato una sperimentazione sugli adolescenti tra i 12 e i 17 anni.

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