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Ultimo aggiornamento: 8:47 del 30 Marzo 2021

Napoli, apre la prima ‘Casa del rider’ in Italia che dà assistenza ai fattorini: “Qui i lavoratori trovano ristoro e aiuti tecnici e legali” – Video

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Apre a Napoli la prima ‘Casa del rider’. In uno spazio allestito nella Galleria Principe del capoluogo partenopeo i lavoratori delle società di delivery avranno così la possibilità trovare ristoro e assistenza. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’associazione ”Napoli Pedala’ e Inail Campania e ha visto la partecipazione della NIdiL Cgil Napoli e il patrocinio morale del Comune di Napoli. “Lo spazio vuole essere un luogo non solo di socializzazione e di ritrovo nelle pause tra una consegna e l’altra – ha spiegato il presidente di Napoli Pedala, Luca Simeone – i lavoratori potranno venire qui e ricaricare i cellulari, ci si potrà riposare, troveranno assistenza tecnica per i mezzi utilizzati per svolgere il lavoro ma soprattutto sarà un luogo in cui i rider napoletani possono avere assistenza e informazioni sulle varie tipologie contrattuali attuate dalle piattaforme, informazioni su adempimenti fiscali e previdenziali, su apertura partite Iva e assistenza legale”.

Centrali nell’ambito del progetto sono infatti le attività di informazione. ”L’impegno dell’Inail – ha precisato il direttore regionale vicario Inail Campania, Adele Pomponio – è fornire tutte le informazioni necessarie affinché si lavori per evitare infortuni e malattie professionali. Ormai questi lavoratori sono assicurati Inail da più di un anno e pertanto è necessario che abbiano piena capacità di tutti gli strumenti che noi mettiamo a disposizione. Abbiamo lavorato a questo progetto con grande orgoglio – ha concluso Pomponio – e ci auguriamo che sia solo l’inizio di un percorso per la tutela e il lavoro in sicurezza”. Il progetto, del valore di 50mila euro, per i promotori rappresenta solo un primo passo per il riconoscimento dei diritti di questi lavoratori. ‘’Casa del rider non risolverà certo tutti i loro problemi – ha sottolineato Andrea Borghesi, segretario generale NIdiL Cgil nazionale – ma è il segnale che qualcosa si muove, in queste ore per esempio è in discussione il passaggio al lavoro dipendente per la piattaforma Just Eat, che se si concretizzasse, sarebbe un ulteriore segnale importantissimo che farebbe da apripista per tutto il settore”.

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