Apre a Napoli la prima ‘Casa del rider’. In uno spazio allestito nella Galleria Principe del capoluogo partenopeo i lavoratori delle società di delivery avranno così la possibilità trovare ristoro e assistenza. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’associazione ”Napoli Pedala’ e Inail Campania e ha visto la partecipazione della NIdiL Cgil Napoli e il patrocinio morale del Comune di Napoli. “Lo spazio vuole essere un luogo non solo di socializzazione e di ritrovo nelle pause tra una consegna e l’altra – ha spiegato il presidente di Napoli Pedala, Luca Simeone – i lavoratori potranno venire qui e ricaricare i cellulari, ci si potrà riposare, troveranno assistenza tecnica per i mezzi utilizzati per svolgere il lavoro ma soprattutto sarà un luogo in cui i rider napoletani possono avere assistenza e informazioni sulle varie tipologie contrattuali attuate dalle piattaforme, informazioni su adempimenti fiscali e previdenziali, su apertura partite Iva e assistenza legale”.

Centrali nell’ambito del progetto sono infatti le attività di informazione. ”L’impegno dell’Inail – ha precisato il direttore regionale vicario Inail Campania, Adele Pomponio – è fornire tutte le informazioni necessarie affinché si lavori per evitare infortuni e malattie professionali. Ormai questi lavoratori sono assicurati Inail da più di un anno e pertanto è necessario che abbiano piena capacità di tutti gli strumenti che noi mettiamo a disposizione. Abbiamo lavorato a questo progetto con grande orgoglio – ha concluso Pomponio – e ci auguriamo che sia solo l’inizio di un percorso per la tutela e il lavoro in sicurezza”. Il progetto, del valore di 50mila euro, per i promotori rappresenta solo un primo passo per il riconoscimento dei diritti di questi lavoratori. ‘’Casa del rider non risolverà certo tutti i loro problemi – ha sottolineato Andrea Borghesi, segretario generale NIdiL Cgil nazionale – ma è il segnale che qualcosa si muove, in queste ore per esempio è in discussione il passaggio al lavoro dipendente per la piattaforma Just Eat, che se si concretizzasse, sarebbe un ulteriore segnale importantissimo che farebbe da apripista per tutto il settore”.

Articolo Precedente

Lavoro povero, così i contratti nazionali con paga oraria di pochi euro alimentano la concorrenza al ribasso. Anche negli appalti pubblici

next
Articolo Successivo

Amazon dà un ottimo servizio, ma per chi ci lavora non credo potrebbe andar peggio

next