Le immagini diffuse da un notiziario australiano in cui si vedono membri dello staff del governo che si masturbavano sulle scrivanie di alcune parlamentari donne hanno costretto il primo ministro, Scott Morrison, a licenziare un consulente dell’esecutivo. A scatenare l’inaspettata crisi nel partito di governo sono state le immagini e i video degli atti sessuali, andati avanti per due anni, dal 2018 al 2020, scambiati in chat da almeno quattro consulenti del Partito Liberale. Il primo ministro Morrison ha detto che questi comportamenti sono “del tutto inaccettabili” e ha subito licenziato il membro dello staff al centro delle accuse.

Sempre nelle stesse ore, un altro network ha mandato in onda la testimonianza di Nikola Anderson, una guardia di sicurezza del Parlamento australiano che era in servizio la notte in cui l’ex collaboratrice del Partito Liberale, Brittany Higgins, aveva detto di aver subito uno stupro da parte di un collega. Una testimonianza che ha aggravato la situazione del Partito Liberale, già travolto da scandali sessuali, visto che Anderson ha raccontato che la Higgins e il collega erano entrati nell’edificio della Camera dei rappresentanti in piena notte. Un paio d’ore dopo, Anderson era andato a controllare se Higgins stesse bene e l’aveva trovata nuda e stesa sulla schiena nell’ufficio della ministra della Difesa, Linda Reynolds, dove Higgins aveva detto di essere stata molestata. Poco prima la stessa guardia aveva visto l’accusato uscire di fretta dall’edificio.

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