Incassavano l’assegno del reddito di cittadinanza ma non ne avevano diritto per motivi diversi tra loro: dai lavoratori in nero ai vincitori a sei cifre di lotterie online e perfino condannati per mafia. Sono oltre cento i denunciati in due diverse operazioni della Guardia di Finanza nella provincia di Teramo e a Palermo. In totale sono stati erogati contributi indebiti per quasi un milione e mezzo di euro, cifra che ora dovrà essere recuperata.

I finanzieri di Teramo e Giulianova e delle tenenze di Nereto e Roseto degli Abruzzi hanno individuato e segnalato all’Inps 31 persone. Tra i casi scoperti ci sono state persone trovate a lavorare in nero (imbianchini, camerieri, autisti nel settore edile). Altri hanno presentato, insieme alle domande, false autocertificazioni Isee, omettendo di indicare il proprio patrimonio immobiliare (il caso più significativo del valore di 182mila euro) o anche, di chi è stato individuato a seguito di un controllo per affitti in nero per avere introitato redditi provenienti da locazioni immobiliari. Altri ancora hanno percepito la cifra di sostegno al reddito nonostante fossero agli arresti domiciliari o condannati in via definitiva per associazione di tipo mafioso. Sono stati eseguiti riscontri incrociati anche fra coloro che pur avendo presentato istanza di reddito di cittadinanza, risultavano essere titolari di conti di gioco on line e che, in una o più annualità, avevano vinto somme da 347mila a 800mila euro.

A Palermo invece i denunciati sono 74. Anche in questo caso c’è chi non aveva dichiarato vincite al gioco sopra i 20mila euro, ma anche chi aveva immobili diversi dalla prima casa per un valore oltre i 30mila euro.

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