Cinema

Oscar 2021, le nomination: il “fantasma” di Quarto Potere e le 10 candidature a Mank di Fincher. Due donne candidate per la miglior regia

Tra le sorprese la presenza dell’outsider Borat Subsequent Moviefilm di Sacha Baron Cohen con due nomination (miglior sceneggiatura originale e attrice non protagonista) e con l’ironia della sorte del suo inimitabile artefice che si trova candidato da supporting actor per un altro film, Il processo dei Chicago 7 

di Anna Maria Pasetti

Notturno di Gianfranco Rosi è purtroppo fuori dalle nomination ai prossimi Oscar anche nella categoria del miglior documentario. L’Italia è rappresentata agli Academy Awards 2021 solo con la candidatura della canzone Io sì interpretata da Laura Pausini per il film La vita davanti a sé di Edoardo Ponti (assente anche Sophia Loren per la quale si sperava attenzione tra le protagoniste) e dalle due nomination al Pinocchio di Matteo Garrone, segnalato per i costumi di Massimo Cantini Parrini, e il trucco & parrucco di Mark Coulier, Dalia Colli e Francesco Pegoretti.

L’elenco dei celebrati alla Notte degli Oscar, prevista il prossimo 25 aprile, è guidato da Mank di David Fincher per l’etichetta Netflix (che fa incetta di 35 candidature), ricco di dieci preferenze tra cui alcune pesanti (miglior film, regia, attore protagonista Gary Oldman, attrice non protagonista Amanda Seyfried) e altre tecniche (cinematografia, scenografia, musica, suono, costumi, trucco & parrucco). Il film ispirato alla genesi del mito di Quarto potere di Orson Welles (peraltro scritto dal defunto padre di Fincher che incredibilmente non compare tra i candidati alla miglior sceneggiatura, la nomination più ovvia per questo testo) stacca di alcune lunghezze il nutrito gruppo che ne annovera sei: il britannico The Father di Florian Zeller (tra cui, miglior film, sceneggiatura adattata, il protagonista Anthony Hopkins e la non protagonista Olivia Colman), Judas And The Black Messiah di Shaka King (tra cui, miglior film, sceneggiatura originale, attore non protagonista Daniel Kaluuya), Minari di Lee Isaac Chung (tra cui, miglior film, regia, sceneggiatura originale, il protagonista Steven Yeun), il vincitore del Leone d’oro all’ultima Mostra veneziana Nomadland di Chloé Zhao (tra cui, miglior film, regia, la protagonista Frances McDormand, sceneggiatura adattata), Sound Of Metal di Darius Marder (tra cui, miglior film, sceneggiatura originale, il protagonista Riz Ahmed e il non protagonista Paul Raci), Il processo ai Chicago 7 di Aaron Sorkin (tra cui, miglior film, sceneggiatura originale, il non protagonista Sacha Baron Cohen).

Seguono con cinque candidature Promising Young Woman della giovane regista inglese Emerald Fennell (tra cui, miglior film, regia, sceneggiatura originale e la protagonista Carey Mulligan) e Ma Rainey’s Black Bottom di George C. Wolfe in cui, accanto alla protagonista Viola Davis, spicca la nomination al prematuramente scomparso Chadwick Boseman da leading actor, già vincitore del Golden Globe, ragione che induce a pensarlo favorito sui colleghi. Se era già noto che nella cinquina del Miglior Film Internazionale Notturno di Rosi non sarebbe stato incluso (era stato escluso anche dalla precedente shortlist a 10), per quanto riguarda la categoria ove lo si sperava comparire – tra i documentari – gli sono stati preferiti il rumeno Collective di Alexander Nanau (questo straordinario film è presente anche nella cinquina dei migliori internazionali), Crip Camp, The Mole Agent, My Octopus Teacher e il bellissimo Time di Garrett Bradley, che ricordiamo presentato all’ultima Festa del Cinema di Roma.

Quanto ai rappresentanti in lingua non inglese, dallo scorso anno appunto denominata Best International Film) accanto al citato Collective sono annoverati Another Round (da noi Un altro giro) del danese Thomas Vinterberg (candidato anche per la regia), Better Days dell’hongkongese Derek Tsang, The Man Who Sold His Skin della tunisina Kaouther Ben Hania (che ricordiamo dalla veneziana sezione Orizzonti) e Quo Vadis, Aida? Della cineasta bosniaca Jasmila Žbanić (anche’esso proveniente dalla Mostra 2020 dove era in concorso).

E se nella categoria del miglior film d’animazione spicca la doppietta Pixar rappresentata da Soul e da Onward (il primo forte anche della candidatura per la colonna musicale e il suono), la principale sorpresa di questi Oscar in era pandemica, ma soprattutto segnati dal #BlackLivesMatter con un considerevole numero di opere e interpreti African-american o African-British, è la presenza dell’outsider Borat Subsequent Moviefilm di Sacha Baron Cohen con due nomination (miglior sceneggiatura originale e attrice non protagonista) e con l’ironia della sorte del suo inimitabile artefice che si trova candidato da supporting actor per un altro film, Il processo dei Chicago 7. L’elenco di tutte le candidature è consultabile sul sito ufficiale dell’Academy Award: oscar.org.

Oscar 2021, le nomination: il “fantasma” di Quarto Potere e le 10 candidature a Mank di Fincher. Due donne candidate per la miglior regia
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