Archiviazione per Nicola Zingaretti e Virginia Raggi nell’inchiesta aperta dalla procura della Corte dei Conti del Lazio sull’acquisto da parte dell’ex Provincia di Roma, poi Città metropolitana, di uno dei due grattacieli realizzati all’Eur da Luca Parnasi. In particolare, si legge nel provvedimento firmato dal vice procuratore generale Gaia Palmieri, al centro dell’inchiesta, c’era l’ipotesi di un illecito erariale relativo al danno subito dalla Provincia di Roma (dall’1 gennaio 2015 Città Metropolitana di Roma Capitale), complessivamente quantificabile in quasi 90 milioni di euro.

All’allora presidente della Provincia Zingaretti, difeso dagli avvocati Edoardo Giardino e Valerio Tallini, era stata contestato l’illecito relativamente ai 69 milioni derivanti dagli oneri gestionali e finanziari cui l’Ente ha dovuto far fronte per costituire un Fondo comune di investimento “per acquisire l’immobile di nuova costruzione, da realizzarsi in area di proprietà di Europarco srl da destinare a sede unica dell’Ente”, insieme con altri (tutti archiviati), tra cui Antonio Calicchia (direttore generale pro tempore della Provincia), Stefano Carta (dirigente pro tempore della Direzione Generale dell’Ente) e agli allora componenti della Giunta provinciale che espressero parere favorevole all’approvazione della delibera.

A Raggi, difesa dall’avvocato Gennaro Terracciano, e ai componenti del Consiglio Metropolitano (anche loro tutti archiviati) veniva invece contestata l’adozione della “deliberazione n. 19 del 28.06.2019 in forza della quale si è proceduto all’acquisto della sede unica in forma frazionata mediante l’impiego di euro 10 milioni, finanziati con avanzo di amministrazione vincolato, nonché un mutuo, erogato da Cassa depositi e prestiti s.p.a., per un ammontare pari ad euro 45 milioni“. Quanto alla seconda voce di danno di 20,3 milioni, corrispondente alle richieste risarcitorie avanzate dalla Provincia, le contestazioni erano state avanzate tra l’altro nei confronti di Calicchia e Carta, nei confronti dei quali, limitatamente a questa ipotesi, il procedimento va avanti.

Nel provvedimento, il vice procuratore generale Gaia Palmieri osserva che con riferimento “alla prima voce di danno ed alla scelta di costituzione del fondo è già intervenuto, in data 09/12/13 un provvedimento di archiviazione di questa Procura” che ha “escluso la sussistenza dell’elemento soggettivo della colpa grave” nei confronti di Zingaretti. Inoltre, sottolinea, “l’opzione di costituire un Fondo immobiliare ad apporto pubblico, nell’ambito di un più complessivo progetto di razionalizzazione del proprio patrimonio immobiliare appare una scelta discrezionale sindacabile dal Giudice contabile entro limiti ristretti”.

Secondo la procura della Corte dei Conti, anche quelle del presidente e dei componenti del Consiglio Metropolitano che hanno adottato la deliberazione per l’acquisto della sede unica in forma frazionata ed il mutuo sono “valutazioni discrezionali che, alla luce delle controdeduzioni in atti, non appaiono caratterizzate da irragionevolezza o arbitrarietà – e perciò non sono sindacabili in questa sede”: in particolare, per la magistratura contabile l’acquisto frazionato e la contrazione del mutuo “risponde ad una logica di economicità” e “le modalità della condotta escludono l’integrazione dei caratteri della gravità della colpa, anche alla luce dei pareri espressi dagli uffici interni all’amministrazione (Avvocatura, Ragioneria, Dipartimento II)”.

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