Auto elettrica? Sì, ma senza avventatezze che ne compromettano i benefici ambientali e non. In sintesi è questa la filosofia di Toyota, che punta su un’elettrificazione multi-tecnologica, che parte dall’ibrido e finisce all’idrogeno, passando per le vetture a batteria. Così, mentre il costruttore si gode il successo della Yaris ibrida – appena eletta Auto dell’Anno 2021 e, da ottobre, seconda vettura in assoluto più venduta sul mercato italiano, la prima nel suo segmento di appartenenza – e si prepara al lancio della Yaris Cross (altro best seller annunciato), si appresta a portare nelle concessionarie anche la nuova Rav4 Plug-in, versione ibrida ricaricabile del noto suv giapponese (ne sono state vendute 230 mila nel nostro Paese), che piace sia per la spaziosità interna, sia per la buona cura costruttiva.

La Rav4, peraltro, è stato il secondo modello più venduto al mondo nel 2020 (il primo è la Toyota Corolla). La versione Plug-in si distingue esteticamente per la griglia scura, le modanature metalliche, i cerchi da 19” bicolore e il paraurti posteriore nero lucido. Mentre all’interno ci sono sedili sportivi con cuciture e dettagli in tinta rossa. A centro plancia campeggia lo schermo da 9” del sistema infotelematico, completo di Android Auto ed Apple Car Play. Fra le chicche vanno citati l’head-up display da 10” (che proietta le principali informazioni di guida sul parabrezza, nel campo visivo del guidatore), il tetto panoramico ed i sedili anteriori e posteriori riscaldabili. Il bagagliaio? Ha una volumetria minima di 520 litri.

La meccanica da 306 Cv di potenza prevede un motore a benzina e due elettrici, uno per asse (quello posteriore ha 54 Cv di potenza), alimentati da un accumulatore a litio da 18,1 kWh. Quindi, l’auto è dotata delle quattro ruote motrici – utili per affrontare i terreni a bassa aderenza – e può viaggiare in modalità 100% elettrica per circa 75 km, che diventano 98 in ambito urbano.

Un’autonomia che, a patto di ricaricarla con regolarità, permette di usare la Rav4 Plug-in in modalità elettrica nel commuting giornaliero (per fare un pieno di elettroni servono circa 7 ore con una presa di corrente domestica, 2,5 con la wallbox), senza però avere “ansie da ricarica” sulle tratte più lunghe, data la copresenza dell’unità termica da 2,5 litri di cubatura. Le emissioni di CO2 omologate sono molto basse, pari a 22 grammi/100 km, mentre il consumo di carburante Wltp è di 1 litro ogni 100 km.

I vari programmi di guida consentono di utilizzare l’auto in modalità ibrida o elettrica: la prima, comunque, tende a far lavorare il più possibile il powertrain a zero emissioni – che può funzionare da solo fino a una velocità di 135 km/h – per migliorare l’efficienza, che beneficia del recupero dell’energia sviluppata in frenata. In marcia, sorprende positivamente l’insonorizzazione e la capacità di assorbimento di buche e asperità. La batteria collocata sul fondo del pianale contribuisce ad abbassare il baricentro: così, nonostante il peso elevato, ne risulta un gradevole senso di stabilità nei cambi di direzione, che fa il paio con uno sterzo dalla taratura relativamente pronta.

Lo sprint è gagliardo, con uno 0-100 km/h da sei secondi netti. Altra buona notizia, poi, è che i tecnici giapponesi hanno contenuto al minimo il fastidioso “effetto scooter” che si appalesa quando si affonda il pedale sull’acceleratore e interviene in gioco il motore termico; un noto tallone di Achille delle ibride meno recenti by Toyota. Quattro le modalità di guida selezionabili dal driver: “EV Mode”, quella 100% elettrica, “HV Mode”, ibrida, “Auto”, che gestisce automaticamente la logica di funzionamento del powertrain, e “Charging Mode”, che utilizza il motore termico per ricaricare la batteria che alimenta l’elettrico.

Mentre i programmi di guida sono tre, “Eco”, “Normal” e “Sport”, che consentono di variare la reattività dell’auto agli input dell’acceleratore, privilegiando l’economia di esercizio o la brillantezza. Prezzo? Da 55.500 euro per la versione Dymanic+; ma con i bonus Toyota e quelli governativi si può scendere a 45.500. Mentre per l’allestimento Style+, maggiormente curato, si parte da 60 mila euro, che con lo sconto comprensivo del bonus statale scendono a 49.000 euro.

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