Diceva di essere un santone e aveva così raggirato un disabile mentale da indurlo a rifiutare cure e un intervento chirurgico che gli avrebbero salvato la vita. Per questo il cosiddetto mago è stato arrestato. Con l’accusa di omicidio colposo i carabinieri della compagnia di Reggio Calabria hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare a Davide De Simone, siciliano di 40 anni. Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari di Palmi Barbara Borelli su richiesta del procuratore facente funzioni Giuseppe Casciaro e del sostituto Giorgio Panucci.

L’indagato era riuscito a raggirare la vittima, 52 anni, con infermità mentale e deficienza psichica, a tal punto da farsi consegnare mensilmente 270 euro, cioè l’intero importo della pensione di invalidità. Gli aveva venduto un talismano di ferro per 1500 euro e lo aveva convinto a sospendere la cura farmacologica prescrittagli dai medici. Come se non bastasse, aveva suggerito all’invalido a rifiutare un importante intervento chirurgico d’emergenza all’ospedale di Polistena, in provincia di Reggio Calabria, dove gli era stato diagnosticato un infarto intestinale per cui necessitava di essere operato il prima possibile. Ai medici che cercavano di spiegargli che aveva una perforazione dell’intestino, l’uomo rispose aveva risposto che sarebbe arrivato “un santone dalla Sicilia e che con la sola imposizione delle mani sull’addome lo avrebbe guarito”. A nulla sono valsi i tentativi dei medici, dei familiari e della polizia di convincerlo a farsi curare. Alle insistenze dei parenti di sottoporsi a visita, il 52enne “aveva risposto che i dolori erano dovuti a delle ‘radiazioni negative’, come gli aveva detto il ‘santone’, e che vomitando scacciava e si liberava del male, sempre come il ‘mago’ aveva sentenziato”. Nella tarda serata del 17 giugno 2019, il paziente era stato operato solo dopo diverse ore dal ricovero e dopo diversi tentativi di rintracciare il santone. Quest’ultimo, ai familiari del povero invalido, “anziché ammettere le proprie ‘cialtronerie’”, aveva risposto di aver “visto gli astri” e poi si era negato al telefono. Le condizioni del cinquantaduenne, però, ormai erano compromesse e, nonostante l’operazione, si è reso necessario il trasferimento d’urgenza nel reparto di terapia intensiva degli ospedali Riuniti di Reggio Calabria dove è stato sottoposto ad altri due interventi di chirurgia vascolare. La situazione si era, quindi, aggravata e un mese dopo l’uomo era morto.

Per il giudice, in sostanza, la morte dell’invalido “è in rapporto di causalità diretta con l’operato del ‘mago’ che, certamente consapevole dello stato di deficienza psichica della vittima, ha scelleratamente e subdolamente alimentato le sue credenze sul soprannaturale”. Agli arresti domiciliari, invece, è finita la moglie di 37 anni accusata di ricettazione. Lo stesso reato è stato contestato al marito, che oltre all’omicidio colposo, risponde pure di morte come conseguenza di altro delitto, violenza sessuale, circonvenzione di persona incapace, detenzione abusiva di armi e truffa aggravata. L’inchiesta è iniziata nel gennaio 2019 in seguito a un intervento dei carabinieri all’interno di un ufficio postale a Reggio Calabria. In quell’occasione, il mago De Simone e la moglie sono stati trovati in possesso di vari monili in oro, due cartucce per armi da fuoco e una cospicua somma di denaro. Dopo la perquisizione personale e domiciliare, il santone ha contattato i suoi clienti per avvertirli che, in caso fossero stati convocati dai carabinieri, non avrebbero dovuto fare riferimento ai suoi compensi.

Alcuni di loro, infatti, hanno riferito agli investigatori di aver dato solo offerte di poche decine di euro. Altri, invece, hanno ammesso di aver ricevuto richieste molto più consistenti: diverse migliaia di euro che sarebbero servite a far celebrare al santone messe e riti esoterici. Ma anche per talismani in oro che i malcapitati dovevano portare al collo. A un vecchietto di 90 anni, il mago De Simone ha spillato 2mila euro per dei riti che servivano a risolvere i problemi coniugali con sua moglie con cui aveva avuto una discussione. A un altro signore ha garantito di fargli superare “un blocco sentimentale” al prezzo di 5mila euro mentre a una ragazza, sull’orlo dell’anoressia e “in uno stato di profondo stress psicologico dettato dalla fine della sua relazione con l’ex fidanzato”, il mago ha promesso per 2mila euro di ripristinare la relazione amorosa. Le indagini dei carabinieri hanno fatto luce su un giro di affari molto più ampio e raccapricciante. Per la Procura di Palmi, il mago e la moglie erano una coppia di abili truffatori in cerca di poveri malcapitati a cui promettere la “miracolosa” risoluzione di problemi di carattere sentimentale o di salute in cambio di soldi.

Da una signora, vedova da molti anni che viveva con 5oo euro di pensione, De Simone si è fatto consegnare 1600 euro come anticipo per farle superare il “blocco amoroso”. A una donna, lasciata dal ragazzo prima del matrimonio, ha chiesto 6mila euro “dicendole che coi suoi riti esoterici il fidanzato avrebbe potuto riavvicinarsi a lei”. “Basta un consulto e saranno finiti i vostri problemi e le vostre preoccupazioni” si legge nell’insegna dello studio di via Torrione, a Reggio Calabria, dove i clienti venivano ricevuti da De Simone che nelle locandine si proclamava fantomatico “mago e guaritore”.

Stando all’indagine, il modus operandi era sempre lo stesso: il mago, approfittando della fragilità e della vulnerabilità delle sue vittime, convinte di essere colpite da negatività o sfortune, e facendo leva su una delle tradizioni popolari più radicate, con amuleti e talismani portafortuna venduti a peso d’oro, procedeva all’incantesimo con la promessa di sconfiggere il “maligno”. “Alle vittime di sesso femminile – è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare – in uno stato di maggiore fragilità e depressione, e pertanto più vulnerabili, egli ha riservato il trattamento più crudele, perché proteso non solo più al denaro, ma alla violazione dell’intimità sessuale”. Durante la celebrazione di alcuni rituali esoterici, infatti, De Simone è riuscito anche ad “abbindolare” e violentare tre donne che si erano rivolte a lui per riconquistare la propria anima gemella. Per farlo, le aveva convinte ad eseguire “un rito sessuale con lui, per il tramite dello spirito santo”. “Millantando un potere più vicino alla bestemmia che all’esoterismo, – scrive il gip nel provvedimento di arresto – egli ha indotto le vittime a pratiche sessuali alle quali molte di esse, nonostante lo schifo e la vergogna, non sono riuscite a sottrarsi”.

Le violenze avvenivano nello studio di Gioia Tauro. Lì stando alle indagini abusò di una donna che si era separata dal marito e che aveva già tentato di suicidarsi. “Mentre ero sotto cura farmacologica per problemi psicologici – ha raccontato la vittima ai carabinieri – il mago De Simone mi disse che bisognava fare un rito con ‘lo spirito santo’ e alla mia richiesta di ulteriori spiegazioni, mi fece alzare in piedi e dopo avermi accostato al muro mi mise la mano dentro la maglietta palpeggiandomi i seni”. Poi l’abuso. Così come un’altra ragazza che voleva riconquistare il marito e che ha descritto agli investigatori cosa è successo più volte all’interno dello studio di De Simone: “Il mago iniziò a farmi dei complimenti e degli apprezzamenti sul mio fisico… pian piano si trasformavano in avance sessuali che, io mi sono vista costretta ad accettare perché il mago mi ha fatto chiaramente intendere che se non potevo pagare in denaro, in questo modo avrei potuto avere i riti magici e realizzare quanto da me richiesto. Io non mi reputo una persona stupida o ingenua, però in quel periodo ho patito anche la perdita di mio fratello a seguito di una malattia e pertanto la mia situazione psicologica era veramente al limite, tanto che non sono riuscita ad oppormi alle avance del mago pur di ritrovare un briciolo di serenità”.

Per i magistrati l’attività “lavorativa” del mago è “fondata sulla menzogna”. Il gip Borelli non ha dubbi: Davide De Simone ha una “spiccata personalità criminale” e “si è rivelato un vero e proprio professionista dell’inganno, pronto ad approfittare dei momenti di défaillance e delle debolezze delle persone, dando false speranze in cambio di denaro”. Con la moglie, inoltre, ha già dimostrato di saper predisporre un piano di fuga. Che adesso non può più attuare perché in carcere.

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