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Milleproroghe, intesa sulle trivelle: stop a concessioni fino al 30 settembre. Rinvio sugli sfratti per evitare tensioni in maggioranza

Compromesso in commissione per non bloccare l'iter del decreto che va convertito entro l'1 marzo. Confermata la proroga di 6 mesi del blocco delle procedure esecutive, che il centrodestra voleva eliminare. Passano anche l'ok al rafforzamento della struttura del Tesoro che sarà chiamata ad attuare il Recovery Plan, il rinvio di due anni dei tagli all'editoria e l'allungamento della validità del bonus vacanze

Le commissioni Affari costituzionali e bilancio della Camera hanno sciolto i principali nodi sulle modifiche al decreto Milleproroghe, prima prova parlamentare per la nuova maggioranza. Sulla moratoria sulle trivelle si è trovato un compromesso, mentre sono state rimandate le decisioni sui punti divisivi, come le eventuali modifiche alla proroga di sei mesi del blocco degli sfratti che divideva nettamente i partiti ora sostenitori del governo Draghi (il centrodestra puntava ad eliminarla). Così sabato sera è stato votato il mandato ai relatori Giuseppe Brescia e Fabio Melilli. Il testo è atteso in Aula lunedì per l’ok in prima lettura, poi dovrà passare al Senato.

I tempi sono strettissimi: il provvedimento, che contiene anche la ratifica della decisione sulle “risorse proprie dell’Ue” indispensabile per il Recovery plan, scade il primo marzo e deve essere votato anche al Senato.

Moratoria trivelle fino al 30 settembre – L’ultimo scoglio, il blocco delle nuove concessioni per le trivelle, è stato superato con il via libera a un emendamento a firma Muroni, riformulato, che sposta al 30 settembre il termine per l’approvazione del nuovo Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee cui si lega la sospensione dei procedimenti autorizzativi. L’intesa, ha sottolineato la forzista Stefania Prestigiacomo, è stata trovata grazie “al confronto con tutti i gruppi del ministro Cingolani. Auspico che questa sia la modalità per il futuro per dirimere i contrasti”.

Ipotesi rimodulazione sugli sfratti – Per quanto riguarda gli sfratti si lavorerà a un “ordine del giorno da costruire insieme” e si cercherà una soluzione condivisa da attuare “in un prossimo provvedimento”, ha spiegato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. Resta da vedere se l’odg recepirà la richiesta che arriva dalle altre commissioni, compresa la Giustizia, di modulare il blocco in base alle tipologie di morosità legate all’emergenza Covid, ma anche di predisporre aiuti per i proprietari che non possono da un anno liberare i loro immobili come previsto dalle relative procedure esecutive.

Fine del mercato tutelato dell’energia nel 2023 – Si è trovata poi un’intesa sull’ulteriore rinvio della fine del mercato tutelato dell’energia: non scatterà più nel gennaio 2022 ma un anno dopo. Si tratta di un compromesso rispetto alla richiesta del Movimento 5 Stelle che voleva spostarla a gennaio 2024.

Domande di cig Covid fino al 31 marzo – Per rimediare al problema delle tante domande decadute ci sarà tempo fino a fine marzo per fare richiesta per la Cig Covid: un emendamento sposta al 31 marzo “i termini di decadenza per l’invio delle domande di integrazione salariale collegati all’emergenza Covid e i termini per la trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo degli stessi comunque scaduti entro il 31 dicembre 2020″.

Più tempo per le osservazioni sul deposito delle scorie nucleari – I Comuni avranno più tempo per fare le loro osservazioni sulla mappa delle aree utilizzabili per il deposito delle scorie nucleari: è passato un emendamento a firma Fornaro che dà 180 giorni, anziché 60, per la consultazione avviata dopo la pubblicazione della carta Cnapi, la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee a ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico. Il seminario nazionale, propedeutico all’adozione della nuova carta, si svolgerà invece dopo 240 giorni, anziché dopo 120.

Si amplia la platea dei precari della pa che saranno stabilizzati – Tra gli altri emendamenti approvati c’è quello che amplia la platea dei precari della pubblica amministrazione coinvolti dalle procedure di stabilizzazione: avranno un anno in più (fino al 31 dicembre 2021) per maturare i tre anni di servizio alle dipendenze dell’amministrazione che procede alla stabilizzazione o all’indizione del concorso con posti riservati. Passa anche l’ok al rafforzamento della struttura del Mef che sarà chiamata ad attuare il Recovery Plan: l’emendamento a firma Dieni (M5S), che sblocca anche una serie di assunzioni per Tar, Consiglio di Stato, Avvocatura, giustizia amministrativa, prevede che le assunzioni ad hoc salgano da 20 a 30 e ci sia la possibilità di chiamare fino a 10 dipendenti delle altre amministrazioni per l’apposita unità di missione creata alla Ragioneria generale dello Stato.

Rinvio dei tagli all’editoria e proroga del bonus vacanze – Passa poi un nuovo rinvio dei tagli all’editoria e il rifinanziamento di Radio Radicale: le commissioni hanno approvato due emendamenti che spostano di altri due anni l’entrata in vigore dei tagli previsti con la manovra per il 2019 e stanziano 2 milioni per il 2021 per l’emittente. Verso l’ok anche la proroga del bonus vacanze, che si potrà spendere fino a fine 2021. E il governo ha approvato l’emendamento sulla possibilità di prorogare l’anno accademico delle università fino al 15 di giugno: così gli studenti avranno più tempo per finire gli esami e laurearsi in corso nonostante gli stop imposti dall’emergenza Covid.