Pochi giorni fa è emersa in Rete quella che potrebbe essere la più grande raccolta di credenziali utente hackerate mai pubblicata su Internet: soprannominata la “Compilation of Many Breaches”, o COMB, questo set di dati include 3,2 miliardi di e-mail e password. Il database non è il risultato di un furto specifico, ma credenziali raccolte in diverse violazioni nel corso del tempo.
Normalmente in casi di questo tipo, in cui cioè vengono ritrovati enormi database di dati personali, è assai difficile per gli utenti sapere con certezza se le proprie credenziali siano parte dei dati trafugati oppure no, ai clienti infatti solitamente vengono fornite solo indicazioni piuttosto vaghe su come tenere d’occhio le attività sospette sui propri account e fatture, e inviti a cambiare le password.

In questo caso specifico invece la buona notizia è che l’agenzia di stampa CyberNews ha realizzato un database ricercabile in cui è possibile controllare facilmente e vedere se le credenziali e-mail sono state pubblicate come parte di queste recenti violazioni dei dati che hanno portato alla pubblicazione di COMB. Tutto quello che bisogna fare è andare a questo link ed effettuare una verifica.
Ovviamente se le vostre email dovessero essere presenti il rischio è di essere presi di mira da spam, malware di vario tipo, compresi ransomware (malware che bloccano i dati cifrandoli per poi chiedere un riscatto in denaro), nonché tentativi di sottrazione dell’identità o anche phishing, vale a dire tentativi di estorcere con l’inganno i dati sensibili, ad esempio quelli di accesso a conti e carte di credito. Il consiglio dunque è di cambiare immediatamente le password usate.
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez