di Raffaele Garbellano

Mentre stiamo assistendo alla beatificazione di Mario Draghi, con tanto di agiografie sui principali giornali, sarebbe onesto ricordare i risultati ottenuti in un anno dal Governo degli incompetenti appena dimissionario.

1. La gestione efficace della pandemia, nella prima e nella seconda ondata. Non sappiamo se nel migliore modo possibile ma sicuramente meglio di tanti altri paesi occidentali. Primo governo democratico ad aver dovuto affrontare la più grande catastrofe dopo la Seconda Guerra Mondiale (ricordiamolo!). Mentre tuttora l’andamento dei contagi sembra in fase di crescita stabile, meglio di altri paesi paragonabili al nostro.

2. Il sostegno all’economia con la stimolazione della domanda con più di 100 miliardi iniettati nel sistema in modo più trasversale possibile. Probabilmente esistono ricette diverse (forse un Governo di destra avrebbe fatto diversamente). Si tratta di indirizzi, di scelte, che in quanto tali sono opinabili, ma non di scelte incompetenti.

3. Il risultato di 210 miliardi del Recovery fund. Un nuovo Piano Marshall. La portata è enorme, tanto che ora conviene a tutti mettervi le mani.

4. Un cambiamento politico europeo di portata storica (complici anche Gentiloni e Sassoli). Per la prima volta l’Europa non solo ha condiviso un piano di debito ma ha anche agito unitariamente sul fronte sanitario (meglio tardi che mai!) con i vaccini, mentre si sta cominciando a parlare (se pur timidamente) di politica fiscale unitaria. Insomma l’Europa sta cominciando a esistere in senso politico oltre che economico e tecnocratico. Potremmo dire, da un’altra prospettiva, che la Germania ha capito che la sua egemonia può esercitarla meglio in un’Europa politicamente coesa (ma questo è un altro tema).

Da questo momento in poi il nuovo Governo dovrà affrontare mesi complicati ma sempre più in discesa. La pandemia regredirà per forza di cose (con l’avanzare del piano vaccinale e l’avvicinarsi dell’estate), la domanda riprenderà a ridistribuirsi risollevando i settori in crisi, il Recovery plan (al di là dell’indirizzo) sarà per forza benefico sull’economia. Allora la beatificazione di Draghi culminerà giustamente in santificazione. Però dimenticare le cose che ho citato prima, liquidando il Governo uscente come incompetente, è intellettualmente disonesto e sostanzialmente antistorico.

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