“Presto incarico di alto profilo”. Tradotto: governo del presidente. Dopo quattro giorni di consultazioni che non hanno portato a un accordo tra i partiti che sostenevano il governo Conte, il capo dello Stato Sergio Mattarella ha deciso di affidare il mandato all’ex presidente della Bce Mario Draghi, convocato per domani al Quirinale alle ore 12. Si tratterà, come ha detto Mattarella, di “un governo di alto profilo che non debba identificarsi con alcuna formula politica“. La decisione del presidente della Repubblica è arrivata al termine di una giornata convulsa, a tratti confusa, che ha sancito la fine definitiva della maggioranza che ha retto il governo Conte 2. Una fine voluta da Matteo Renzi.

La fine della giornata – Dopo due giorni di tavolo per il programma di governo l’ipotesi di ricucire i rapporti tra Italia viva e il resto della maggioranza sono naufragati all’ultimo. Fumata nera per l’incarico esplorativo di Roberto Fico, che è salito al Quirinale per incontrare il capo dello Stato. “Allo stato attuale permangono distanze alla luce delle quali non ho registrato l’unanime disponibilità di dare vita ad una maggioranza”, ha detto il presidente della Camera dopo aver incontrato il capo dello Stato. Un faccia a faccia brevissimo, circa 20 minuti, che sancisce il fallimento dell’esplorazione della terza carica dello Stato. Poco prima che Fico salisse al Colle, infatti, Renzi aveva rovesciato ogni possibilità di accordo con un tweet: “Bonafede, Mes, Scuola, Arcuri, vaccini, Alta Velocità, Anpal, reddito di cittadinanza. Su questo abbiamo registrato la rottura, non su altro. Prendiamo atto dei Niet dei colleghi della ex maggioranza. Ringraziamo il presidente Fico e ci affidiamo alla saggezza del Capo dello Stato”. Un de profundis sul tentativo di ricompattare la maggioranza che sosteneva il governo di Giuseppe Conte.

La rottura del tavolo – La fine delle trattative viene certificata anche dagli altri partiti. “Renzi aveva fatto richieste sugli assetti di governo ancor prima che fosse dato l’incarico a Conte e poi la rottura inspiegabile“, fanno sapere fonti del Pd aggiungendo che il leader d’Italia viva voleva scegliere anche i ministri del Pd. Per Loredana De Petris di Leu i renziani hanno “dato parere contrario su tutto e non si scioglie la riserva su Conte“. “Altro che temi! Poltrone e testa di Conte nonostante un pandemia. Indegno! Elezioni vicinissime, a mio parere! E sono pronto: prontissimo!”, scrive su twitter Gianluca Castaldi, senatore M5S e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento. Un concetto esteso da una nota ufficiale dei 5 stelle: “Da parte di Matteo Renzi sul tavolo c’era solo la questione delle poltrone. Così facendo ha dimostrato chiaramente che questa era la vera ragione per la quale ha provocato la crisi. Poltrone che ha chiesto, contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni. Oltre a chiederle il senatore di Rignano, voleva decidere anche per conto delle altre forze politiche. Inoltre il Movimento 5 Stelle, contrariamente a quanto affermato da fonti renziane, non ha posto alcun veto”. Concetti ripetuti da Vito Crimi che parla di “ostruzionismo di Italia viva” e accusa Renzi di avere “posto davanti all’interesse del Paese l’interesse ad avere qualche poltrona in più”.

Lo scontro sul documento – Sono tutte dichiarazioni di fuoco che arrivano dopo una giornata rovente. A Montecitorio, al tavolo del programmma, litigano persino sulla necessità di produrre un verbale finale. Italia viva, che aveva chiesto un documento con cronoprogramma, ha poi detto sì alla scelta di redigere un verbale di fine riunione ma ha lamentato, alla lettura del testo, che non rispecchiava le diverse posizioni che si sono registrate. Alla fine non si è prodotto alcun verbale. È stato solo l’ultimo scontro, di una gioranta di trattative riferita all’esterno della Sala della Lupa in modo completamente opposto. Una versione era stata raccontata da Renzi ai suoi e poi ai giornalisti con le ormai consuete veline, un’altra da chi sedeva al tavolo di lavoro sul programma. “Qualcuno voleva trasformare il verbale in un contratto di governo ma senza che il presidente incaricato fosse presente. E quel qualcuno, Italia viva, ha dato alle agenzie un racconto sul tavolo non rispondente al vero, dicendo che non c’erano temi convergenti. A nostro avviso i temi convergenti sono molto di più di quelli divisivi. E si era detto che i temi divisivi come il Mes erano fuori dal tavolo”, dice il capogruppo M5S Davide Crippa. “Abbiamo fatto un lavoro importante in questi due giorni con discussioni approfondite. Rimangono distanze, non solo con Iv, anche sull’impostazione di alcuni punti. Siamo fiduciosi che il lavoro per colmare le distanze possa essere fatto da chi dovrà formare il governo e scrivere il programma. Il lavoro proficuo è stato fatto ma non sono state esaurite tutte le questioni”, è invece la versione del capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio uscendo dalla sala della Lupa. Poi altre fonti dem hanno certificato la rottura voluta dai renziani.

Il lodo Orlando, ambiente e scuola: i temi sul tavolo – In mattinata i colloqui erano ripartiti dalla riforma delle giustizia, uno dei temi più delicati. Se sull’obiettivo di riformare il sistema per velocizzare i processi è sembrato possibile che si raggiungesse un’intesa, diverso è il caso della prescrizione, riformata con la legge Spazzacorrotti dal guardasigilli Alfonso Bonafede e malvista dai renziani. La soluzione proposta dai dem è un “lodo Orlando“, che prevede di portare avanti al più presto un ddl sulla riforma del processo penale e, in caso di mancata approvazione entro sei mesi, rimettere mano ai tempi della prescrizione. Una mediazione sottoscritta da M5s e Leu, ma respinta da Italia viva. Renzi, intorno all’ora di pranzo, ha fatto sospendere il tavolo per incontrare i suoi parlamentari e, stando a quando lui stesso ha fatto sapere alla stampa, si è lamentato che gli alleati “non concedono nulla“. Una versione smentita poco dopo da chi era seduto al tavolo, ovvero il vicesegretario Pd Andrea Orlando che ha replicato su Twitter: “Forse ero a un’altra riunione. Non sprechiamo questa occasione”. Ma non solo: “I 5 stelle oggi hanno accettato sulla giustizia quello che non avevano mai accettato prima. Non andare a vedere mi pare pazzesco”, ha scritto Orlando, in una conversazione su Twitter, a proposito dell’intesa sulla prescrizione raggiunta al tavolo del programma. Intesa che, però, Italia viva ha smentito. “I 5 stelle hanno messo a verbale che son d’accordo ad approvare la mia riforma. Altro non so….”, aggiunge il vice segretario del Pd rispondendo al tweet di Pietro Grasso. “Avendo partecipato posso confermare: è andata molto bene. Si sono fatti più passi avanti in quelle due ore che nei mesi precedenti. Non riconoscere che il M5S ha mostrato una nuova disponibilità significa cercare pretesti per rompere e non soluzioni per arrivare a un’intesa”, scrive l’ex presidente del Senato. Secondo quanto riferito dai dem poco dopo, ci sarebbe invece una “significativa convergenza dei gruppi al tavolo” sui temi della “sostenibilità ambientale con la mozione approvata in Senato, e sui temi della scuola con l’esigenza di un rilancio prioritario degli investimenti”. Una convergenza ridotta in fumo dai renziani nel pomeriggio inoltrato.

Le trattative sui nomi – Al di là dei temi, il problema principale è stato rappresentato chiaramente dall’accordo sui nomi. Renzi e i suoi finora non hanno sciolto la riserva su Conte premier e proprio quello è il veto che doveva cadere per far andare avanti le trattative. M5s, Pd e Leu hanno già ribadito che il premier uscente è l’unico equilibrio possibile, mentre Italia viva non ha mai voluto esprimersi. Secondo alcune fonti nel pomeriggio si è tenuto un vertice parallelo al tavolo con Renzi, Dario Franceschini, Vito Crimi e Roberto Speranza. Secondo fonti di Italia viva, Crimi avrebbe detto no alla richiesta di sostituire i ministri Bonafede e Lucia Azzolina. In più, sarebbe stato “posto un veto” su Teresa Bellanova al ministero del Lavoro. Pd e M5s però concordano su un punto: Italia viva non ha rimosso veti sul Conte ter e addirittura voleva scegliere i ministri 5 stelle e dem. Una situazione che sembra impossibile da ricomporre. E infatti Fico è salito al Colle per comunicare l’esito negativo del suo mandato esplorativo. Dopo una breve riflessione Mattarella ha convocato Draghi al Colle: sarà un “governo del presidente” a mettere fini alla crisi, visto che il capo dello Stato ha rivolto “un appello a tutte le forze politiche presenti in Parlamento perché” gli “conferiscano la fiducia“.

CRONACA ORA PER ORA

21.32 – Mattarella convoca al Quirinale Mario Draghi
Il presidente della Repubblica ha convocato per domani alle 12 al Quirinale l’ex presidente della Bce Mario Draghi.

21.23 – Mattarella: “Appello ai partiti”
“Avverto il dovere di rivolgere alle forze politiche un appello per un governo di alto profilo per far fronte con tempestività alle gravi emergenze in corso”.

21.22 – Mattarella: “Incarico ad alto profilo”
Conto di “conferire al più presto incarico per formare governo che faccia fronte con tempestività alle gravi emergenze non rinviabili”.

21.21 – Mattarella: “Cittadini richiedono risposte urgenti”
“Dallo scioglimento delle Camere del 2013 sono trascorsi 4 mesi” per un governo, nel 2018 “5 mesi”. Si tratterebbe di tenere il nostro Paese con un governo senza pienezza delle funzioni in mesi cruciali. Tutte queste preoccupazioni sono ben presenti ai nostri concittadini, che chiedono risposte urgente”.

21.19 – Mattarella: “Ora due strade, governo nuovo o voto”
“Ora ci sono due strade alternative: dare immediatamente vita a un nuovo governo adeguato a fronteggiare le emergenze sanitaria sociale economica finanziaria o immediate elezioni anticipate”. Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella dopo il colloquio con il Presidente della Camera Roberto Fico.

21.17 – Mattarella: “Crisi richiede governo con piene funzioni”
La crisi sanitaria ed economica “richiede un governo nella pienezza delle sue funzioni e non un governo con l’attività ridotta al minimo”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

21.02 – Attesa per dichiarazione di Mattarella
I giornalisti al Quirinale sono in attesa di dichiarazioni del presidente Sergio Mattarella.

21.00 – Orlando (Pd): “Italia viva voleva questa rottura”
“Questa sera c’è stato il suono della campanella: c’erano tutte le condizioni per ricomporre. Abbiamo modificato la posizione dei 5s sulla prescrizione, volendo si poteva trovare un’intesa anche su Anpa. Ho l’impressione che si volesse questa rottura, dietro c’è un disegno politico”. Così il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, a Cartabianca su Rai3.

20.50 – Fico: “Manca unanime disponibilità per una maggioranza”
“Allo stato attuale permangono distanze alla luce della quali non ho registrato unanime disponibilità per dare vita alla maggioranza”. Lo ha detto il Presidente della Camera Roberto Fico al termine del colloquio con il Capo dello Stato.

20.38 – Crimi: “Renzi ha rotto per le poltrone”
“L’obiettivo ora è evidente, l’obiettivo era ottenere qualche poltrona in più. Non abbiamo ricevuto da Iv nessun tipo di rassicurazione su Conte e abbiamo assistito anche al sindacare sui minisetri degli altri. Chi ha cominciato a mettere veti è Renzi,che ha posto davanti all’interesse del Paese l’interesse ad avere qualche poltrona in più”. Lo dice il capo politico M5S Vito Crimi.

20.35 – Crimi: “Da Italia viva ostruzionismo”
“Sono state due giornate intense in cui i capigruppo hanno lavorato ai tavoli tematici. Il risultato di questa giornata adesso credo sia a tutti chiaro. Noi abbiamo fatto dei grandi sforzi, grandi passi avanti nei confronti anche di Iv, con un obiettivo: cercare di dare al paese un governo nel più breve tempo possibile e affrontare le questioni più urgenti. Malgrado questo, abbiamo assistito da parte della delegazione di Iv a una serie di attività quasi ostruzionistiche”. Così il capo politico M5S Vito Crimi, parlando con i cronisti.

20.25 – Fico è arrivato al Quirinale
Il presidente della Camera, Roberto Fico, è al Quirinale per riferire al Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, l’esito del mandato esplorativo ricevuto venerdì scorso, per verificare la possibilità di una maggioranza politica composta a partire dai gruppi che sostenevano il governo precedente.

20.20 – M5s: “Per Renzi solo poltrone, al tavolo per mercanteggiare”
“Nessuna volontà di aiutare il Paese nel momento più difficile, nessun interesse verso i cittadini italiani o a lavorare per l’interesse della collettività. Da parte di Matteo Renzi sul tavolo c’era solo la questione delle poltrone. Così facendo ha dimostrato chiaramente che questa era la vera ragione per la quale ha provocato la crisi. Poltrone che ha chiesto, contrariamente a quanto sostenuto in questi giorni”. Così in una nota il M5S. “Oltre a chiederle – attacca ancora il M5S – il senatore di Rignano, voleva decidere anche per conto delle altre forze politiche. Inoltre il movimento 5 Stelle, contrariamente a quanto affermato da fonti renziane, non ha posto alcun veto. In queste ultime ore e nei giorni precedenti siamo stati concentrati sui temi e si bisogni degli italiani ma ci siamo trovati di fronte a un leader politico che voleva solo mercanteggiare e cercare pretesti per rompere”.

19.55 – Fico sente Renzi
A quanto si apprende, il presidente della Camera Roberto Fico ha sentito telefonicamente il leader di Iv, Matteo Renzi. La terza carica dello stato sta sentendo anche gli altri big, prima di recarsi al Quirinale dove è atteso alle 20.30 per riferire al Capo dello Stato della sua ‘esplorazionè per la formazione del nuovo governo.

19.50 – Fico alle 20 e 30 al Colle
Il presidente della Camera Roberto Fico alle ore 20:30 si recherà al Quirinale. Lo fanno sapere fonti di Montecitorio.

19.45 – Pd: “Renzi voleva scegliere pure i nostri ministri”
“Renzi aveva fatto richieste sugli assetti di governo ancor prima che fosse dato l’incarico a Conte e poi la rottura inspiegabile”. Lo fanno sapere fonti Pd aggiungendo che Renzi voleva scegliere anche i ministri del Pd.

19.35 – Fumata nera al vertice sui nomi
Fumata nera questo pomeriggio a un vertice di Matteo Renzi con Dario Franceschini, Vito Crimi e Roberto Speranza per cercare un’intesa sulla nascita di un governo Conte ter. A quanto apprende l’ANSA da fonti di Italia viva, sia sui temi che sulla squadra, dal Mes al ruolo di Arcuri, non si sarebbero registrate le aperture attese. In particolare, secondo le stesse fonti, Crimi avrebbe detto no alla richiesta di sostituire i ministri Alfonso Bonafede e Lucia Azzolina. In più, sarebbe stato “posto un veto” su Teresa Bellanova al ministero del Lavoro.

19.30 – Castaldi (M5s): “Elezioni vicinissimi”
“Altro che temi! Poltrone e testa di Conte nonostante un pandemia. Indegno! Elezioni vicinissime, a mio parere! E sono pronto: prontissimo!”. Così su Twitter Gianluca Castaldi, senatore M5S e sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento.

18.50 – Boschi: “Rimangono distanze”
“Rimangono le distanze sui contenuti nonostante il lavoro di questi giorni. Non abbiamo parlato di nomi”. Lo dice Maria Elena Boschi di Italia viva uscendo dalla sala della Lupa.

18.45 – Italia viva: “Documento non rappresenta divergenza”
“Noi abbiamo chiesto il verbale, anzi un documento. Solo che questo verbale non rappresenta le differenze di posizioni”. Così fonti Iv in merito al documento che avrebbe dovuto essere sottoscritto al termine del tavolo del programma. I renziani spiegano che “non siamo contro il verbale, lo abbiamo chiesto noi ma devono esserci raccolte tutte le posizioni, non si possono togliere i punti divisivi”.

18.40 – Nessun verbale alla fine dei lavori
“Non ci sarà un verbale. Si è deciso di non farlo”. Così fonti di maggioranza all’Adnkronos rispetto al documento a fine tavolo del programma.

18.23 – Nessuna intesa sul verbale, Italia viva: non rispecchia posizioni
Non c’è intesa, a quanto si apprende da fonti di maggioranza, sul verbale che dovrebbe chiudere il tavolo sul programma dopo due giorni di lavori. Italia viva, che aveva chiesto un documento con cronoprogramma, avrebbe poi detto sì alla scelta di redigere un verbale di fine riunione ma avrebbero lamentato, alla lettura del testo, che non rispecchia le diverse posizioni che si sono registrate al tavolo su alcuni temi.

18.20 – Fico atteso al Colle in serata
Il presidente della Camera, Roberto Fico, dovrebbe salire al Quirinale in serata per riferire al capo dello Stato, Sergio Mattarella, l’esito dell’esplorazione, affidatagli lo scorso venerdì, con l’attuale maggioranza che sostiene il governo. Lo streaming della presidenza della Repubblica sarà attivo infatti a partire dalle 19.15 per i cronisti che seguiranno non in presenza l’evento, un orario indicativo visto che al momento la terza carica dello Stato è ancora impegnata a Montecitorio. A conclusione dei tavoli di lavoro infatti dovrebbe esserci un giro di consultazioni con i leader (che potrebbe essere anche telefonico), prima di salire al Colle. A seguire il colloquio con Mattarella e poi le comunicazioni del presidente della Camera che saranno appunto trasmesse in diretta sul sito del Quirinale.

18.00 – Fico incontra la maggioranza
Il presidente della Camera Roberto Fico è entrato nella sala della Lupa dove i rappresentanti della possibile maggioranza hanno completato un verbale dei loro incontri.

16.50 – Marcucci: “Confronto concluso, lavoriamo a conclusioni”
Il lavoro di confronto del tavolo del programma si è “di fatto” concluso. Lo ha spiegato Andrea Marcucci in una pausa. “Stiamo lavorando alle conclusioni”, ha sottolineato il presidente dei senatori Pd. Le varie delegazioni, che avevano lasciato la sala della Lupa per qualche minuto, stanno rientrando alla spicciolata e si attende l’arrivo del presidente Roberto Fico.

16.40 – Finita riunione al tavolo sul programma
Si è conclusa la riunione del tavolo sul programma di governo. Lo hanno riferito alcuni partecipanti lasciando la sala. Ora si sta concludendo la verbalizzazione della due giorni che verrà consegnata al presidente Roberto Fico.

16.20 – Gori (Pd): “Pd lavori a maggioranza ampia e nuovo premier”
“Se Renzi ha interesse a chiudere sul Conte Ter per massimizzare il suo dividendo, per ragioni opposte il Pd dovrebbe puntare ad una maggioranza più ampia (con nuovo premier). Questo se ancora non fosse chiaro che l’Italia ha bisogno di un governo ben più forte e fattivo del precedente”. Lo scrive su Twitter il sindaco di Bergamo Giorgio Gori (Pd).

16.12 – Carelli lascia M5s: “Ora casa di centro per riunire scontenti”
“Non senza sofferenza interiore annuncio la mia uscita dal Gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. In questo modo dico addio ad un Movimento che ha perso la sua anima.” Lo afferma il deputato Emilio Carelli. “La mia decisione arriva dopo una lunga riflessione. Mentre entro nel Gruppo Misto della Camera voglio propormi come aggregatore di una nuova componente “Centro – Popolari Italiani”, che potrebbe diventare una casa accogliente per tutti i colleghi che intendono lasciare il Movimento ma temono di restare isolati, ma anche per chi proviene da altri gruppi”, aggiunge.

16.10 – Grasso: “Da renziani pretesto per rompere”
“Avendo partecipato posso confermare: è andata molto bene. Si sono fatti più passi avanti in quelle due ore che nei mesi precedenti. Non riconoscere che il M5S ha mostrato una nuova disponibilità significa cercare pretesti per rompere e non soluzioni per arrivare a un’intesa”. Lo scrive su Twitter il senatore di Leu Pietro Grasso, postando il ‘cinguettiò del vicesegretario dem Andrea Orlando.

15.57 – Orlando: “Su giustizia M5s mai accettato tanto, pazzesco non andare a vedere”
“I 5s oggi hanno accettato sulla giustizia quello che non avevano mai accettato prima. Non andare a vedere mi pare pazzesco”. Lo scrive Andrea Orlando, in una conversazione su Twitter, a proposito dell’intesa sulla prescrizione raggiunta al tavolo del programma. Intesa che, però, Iv ha smentito. “I 5s hanno messo a verbale che son d’accordo ad approvare la mia riforma. Altro non so….”, aggiunge il vice segretario del Pd rispondendo a un altro tweet.

15.45 – Emiliano: “Renzi ha fatto tanto rumore per nulla”
“Possiamo dire che è stato fatto tanto rumore per nulla, perché abbiamo capito che era solo una questione di pesi e contrappesi all’interno del governo. Italia Viva si sta accontentando di avere un ruolo più importante nel governo e, quindi, vedremo figure nuove indicate da Renzi”: lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, intervenendo a Timeline su Sky TG24, rispondendo ad una domanda su come pensa che si evolverà nelle prossime ore la crisi di governo.

15.15 – Tavolo di lavoro fino a massimo le 18. Possibile secondo giro rapido di consultazioni
Fico si è intrattenuto solo per pochi minuti all’interno della Sala della Lupa dove è in corso il tavolo che durerà massimo fino alle 18. Quando i gruppi avranno terminato, Fico tornerà per ascoltare le conclusioni del lavoro. A quanto si apprende, si sta discutendo ancora sui temi, che poi dovrebbero confluire all’intero di un verbale.

15 – La riunione si concluderà alle 16
È ricominciata la riunione del tavolo di maggioranza sul programma che dovrebbe concludersi attorno alle 16. A verbalizzare l’esito della due giorni di lavori è Loredana De Petris, capogruppo di Leu al Senato.

14.20 – Renzi: “Finora nessun passo avanti”
“Finora non è stato fatto nessun passo avanti su nessun contenuto: fino all’ultimo proveremo a vedere se c’è una disponibilità a una mediazione”. Lo avrebbe detto Matteo Renzi, a quanto si apprende, nel suo intervento in assemblea con i parlamentari di Italia viva.

14.15 – Orlando: “Zero assoluto? Forse ero a un’altra riunione”
“Renzi dice che su giustizia “siamo allo zero assoluto”. Probabilmente sono stato invitato a un’altra riunione.. Apertura su riforma penitenziaria, modifica prescrizione, intercettazioni… Non sprechiamo questa possibilità!”. Lo scrive su Twitter il vicesegretario del Pd Andrea Orlando, commentando quanto trapela dall’assemblea di Italia viva.

14.07 – Renzi si lamenta: “Non concedono nulla”
“Non stanno concedendo nulla”: Italia viva è “favorevole a un accordo, ma” gli altri partiti “non accettano nessuna mediazione sui temi grossi e non vogliono neppure mettere nulla per iscritto”. Lo avrebbe detto Matteo Renzi, a quanto si apprende, ai parlamentari di Iv in assemblea parlando della trattativa sul governo. Sulla giustizia, avrebbe aggiunto, “lo zero assoluto”.

13.55 – E’ iniziata l’assemblea dei parlamentari di Italia viva
E’ iniziata, a quanto si apprende, l’assemblea dei parlamentari di Italia viva con Matteo Renzi. L’incontro si svolge in videoconferenza, via Zoom.

13.45 – Crippa (M5s): “Il lodo Orlando a noi va bene”
Il lodo Orlando sulla prescrizione “a noi va bene”. Lo ha detto Davide Crippa, del M5s, nella pausa dei lavori del tavolo del programma.

13.40 – Boschi: “Passi avanti? No”
“No”. E’ la risposta secca di Maria Elena Boschi, nella pausa dei lavori del tavolo del programma, alla domanda se ci fossero stati passi in avanti.

13.15 – Richetti (Azione): “L’unica cosa su cui si discute veramente è il rimpasto”
“Stanno governando insieme da 18 mesi e oggi scoprono di non essere d’accordo su nulla. L’unica cosa vera su cui si discute è il rimpasto dei Ministri. L’Italia merita di più”. Lo scrive su Twitter il senatore di Azione Matteo Richetti.

13 – Stop al tavolo tra le 13.30 e le 14.30
Alle 13.30 alle 14.30 saranno sospesi i lavori del tavolo di Montecitorio. Da quanto si apprende, lo stop è dovuto dal contemporaneo tenersi dell’assemblea di Italia viva.

12 – Pd: “C’è accordo su ambiente e scuola”
“Sui temi della sostenibilità ambientale con la mozione approvata in Senato, e sui temi della scuola con l’esigenza di un rilancio prioritario degli investimenti, si è registrata una significativa convergenza dei gruppi parlamentari presenti al tavolo con il Presidente Fico”. Lo fa sapere il Pd.

11.37 – De Petris (Leu): “Il nodo resta Conte”
“Sicuramente questo tavolo è utile, ma non è qui che si scrive il programma del governo. Questo lo si fa assieme al presidente del Consiglio incaricato. Finché non si scioglie questo nodo, qualsiasi lavoro è utile ma non decisivo”. Lo ha detto Loredana De Petris, capogruppo di Leu al Senato, durante una pausa caffè del tavolo sul programma in corso a Montecitorio.

11.35 – I tempi: si va avanti fino alle 15
I lavori del tavolo di confronto alla Camera, andranno avanti fino alle 15 di oggi pomeriggio. I rappresentanti dei partiti che partecipano ai lavori hanno chiesto un prolungamento di due ore, rispetto alla conclusione prevista che era stata fissata per oggi alle 13.

11.27 – Sulla giustizia il Pd propone il “lodo Orlando”
Al tavolo sul programma in corso a Montecitorio il vicesegretario del Pd Andrea Orlando ha proposto un “lodo” sulla prescrizione su cui c’è stata una apertura da parte di M5s, mentre da parte di Iv non è stata sciolta la riserva. Lo riferiscono alcuni partecipanti alla riunione. Orlando ha proposto che la maggioranza si impegni a portare avanti il ddl sulla riforma del processo penale, che accorcia i tempi dei processi, e che se entro sei mesi non viene approvato allora si metterebbe mano alla prescrizione.

10.50 – Fonti dello staff di Di Maio: “Fare squadra per dare forza al Movimento”
“Durante una riunione il ministro Luigi Di Maio ha chiesto a tutti di non essere strattonato per la giacca”: è quanto fanno sapere dallo staff del ministro Di Maio. “Basta giocare e tirare in mezzo il nome del ministro. Ora bisogna fare squadra intorno a chi sta trattando per dare forza al Movimento”, concludono dallo staff del titolare della Farnesina.

10.05 – Scalfarotto: “Non sono così sicuro che ci sarà un Conte ter”
“Non sono così sicuro che sia certo un Conte ter, stiamo ancora discutendo”. Queste le parole di Ivan Scalfarotto, parlamentare di Italia Viva, ad Agorà Rai Tre, sulle trattative per la formazione del nuovo governo.

9.44 – Bellanova: “Se ci sarà bisogno di qualche ora in più, non credo sarà un problema”
“La discussione al tavolo non è solo con Italia Viva”. Così Teresa Bellanova, ai microfoni di Omnibus, su La7. “So che ieri c’è stata già una discussione importante, se ci sarà bisogno di qualche ora in più non credo questo sarà un problema”, sottolinea Bellanova.

9.18 – Scalfarotto: “Nomi quando sarà chiaro il perimetro di maggioranza”
“I nomi potranno arrivare quando avremo chiari i temi e il perimetro della maggioranza”. Così Ivan Scalfarotto, di Italia Viva, risponde ad Agorà, su Rai 3, a una domanda sulla possibilità di indicare il nome di Conte o di un altro premier.

9.17 – Riprendono i lavori al tavolo presieduto da Fico
Al via i lavori della seconda giornata del tavolo programmatico di iniziativa del presidente della Camera Roberto Fico sulla base del mandato esplorativo da lui ricevuto dal presidente della Repubblica. Nella giornata di ieri i lavori si erano protratti fino alle 21. Da quanto si apprende da uno dei partecipanti nella Sala delle Lupa, i rappresentanti dei partiti affrontano subito il tema giustizia facendo venire in aggiunta un esperto per gruppo oltre ai partecipanti coinvolti da ieri.

9.11 – Marcucci: “Ci sono distanze, ma ottimista su accordo”
“Una giornata complicata, un confronto serrato su tante questioni però mi sembra di non aver trovato quanto poi ho letto sui giornali, cioè grandi litigi e grandi scontri. In realtà mi sembra che ci sia uno spirito costruttivo, vediamo come va a finire”: lo dichiara ai microfoni di Fanpage.it il capogruppo del Partito democratico in Senato, Andrea Marcucci. Il senatore dem ha anche raccontato che al maxi tavolo di maggioranza convocato da Fico non si sia discusso di nomi: “Non ci è stato chiesto, stiamo lavorando sui contenuti”. “Certamente ci sono posizioni differenziate, sulla giustizia come sul Mes, però un conto è che le posizioni di partenza siano differenziate, un conto è che sia impossibile trovare un accordo. Io sono tra quelli che pensa sia possibile trovare un accordo”, spiega Marcucci.

9.07 – Boschi: mai chiesto poltrone
“Questo è un tweet di 20 giorni fa. Vale anche oggi”. Lo scrive su Twitter la capogruppo di Italia Viva alla Camera Maria Elena Boschi ritwittando quanto già scritto un mese fa: “Anche oggi polemiche su di me. Italia Viva ha chiesto al governo di prendere il Mes, non di prendere Meb. Come al solito i 5stelle non leggono fino in fondo. O non capiscono. Servono soldi per la sanità, non poltrone per noi”.

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Mattarella sceglie un governo del presidente e convoca Mario Draghi: “Voto non opportuno con l’emergenza, serve pienezza delle funzioni”

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