È un duro botta e risposta quello tra il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Agostino Miozzo, e il presidente dei Comuni italiani (Anci) Antonio Decaro. Di fronte alle immagini degli assembramenti che si sono verificati in molte città italiane durante il weekend, il capo del Cts ha sollecitato i sindaci a fare di più: “Devono vigilare, non posso vedere Via del Corso a Roma così piena. O i Navigli a Milano. I Comuni facciano qualcosa“. Parole che non sono affatto andate giù a Decaro, che oltre a rappresentare l’Anci è sindaco di Bari: “Dare la colpa ai sindaci sta diventando il nuovo sport nazionale”, commenta in una nota incendiaria. “Miozzo, che ci accusa di immobilismo di fronte agli assembramenti nelle città, sembra impegnato in un disperato tentativo di allontanare da sé le responsabilità e addossarle sugli obiettivi più facili, quelli che per natura e per senso del proprio dovere, sono abituati a esporsi in prima persona”. Poi nel corso della giornata Miozzo tenta di spegnere le polemiche, chiarendo di non aver “contestato i sindaci”, ma di aver “fatto un appello” affinché “aiutino il sistema per controllare il territorio ed evitare assembramenti”.

A innescare il dibattito sono state le segnalazioni di assembramenti che tra sabato e domenica si sono moltiplicate in molte città, da Milano a Roma, fino a Bologna, Firenze e Napoli. Complice anche il bel tempo, migliaia di cittadini ne hanno approfittato per passeggiare o fare shopping nei centri storici. Tutto alla vigilia del rientro in zona gialla di tante Regioni, scattato oggi su decisione del ministero della Salute. Il rischio, quindi, sottolineato da Miozzo e dallo stesso ministro Roberto Speranza, è che nelle prossime settimane la situazione possa sfuggire di mano. “Gli assembramenti a cui abbiamo assistito paiono essere solo la premessa di una esasperata, benché comprensibile, necessità di ritorno alla vita di tutti i giorni che purtroppo non ci possiamo ancora permettere“, ha avvertito il coordinatore del Cts. Che oggi all’Agi aggiunge: “Capisco che non si può chiedere alle forze dell’ordine di disperdere 50mila persone, per quello dico che bisogna prevenire. Usino i droni, chiudano gli accessi, insomma facciano qualcosa perché in emergenza si interviene, anche se si teme di subire un calo di popolarità”.

Insomma, a suo dire la responsabilità è soprattutto dei primi cittadini. Ma per Decaro le cose non stanno affatto così: “Voglio ricordare a Miozzo che noi sindaci non siamo responsabili della sorveglianza di strade e piazze nelle azioni di contrasto alla diffusione del virus. E che, fino a oggi, ci siamo ben guardati dallo scagliarci contro alcune discutibili scelte dello stesso Cts“, si legge nel comunicato. “Abbiamo sempre, al contrario, provato a tenere insieme le nostre comunità, ormai economicamente e psicologicamente stremate, dopo un anno di restrizioni”. Tutto all’insegna della “lealtà” e della “collaborazione fra istituzioni”. Poi aggiunge: “Se qualcuno preferisce dedicarsi invece al tiro al bersaglio, sappia che ha individuato il bersaglio sbagliato. Il coordinatore del Cts pensi a lavorare per gestire questa complicata fase per quanto di sua competenza, invece di andare alla ricerca di capri espiatori, attività utile per guadagnare un titolo di giornale, non per risolvere i problemi dei cittadini”.

Dopo la nota di Decaro, Miozzo interviene nuovamente sulla vicenda per smorzare la tensione: “Non era assolutamente mia intenzione contestare la capacità, la funzione e la competenza dei sindaci nella gestione del territorio. Era un invito, un accorato appello perché le immagini che abbiamo visto sabato scorso sono di un’estrema grande preoccupazione“, ha dichiarato durante la conferenza sulla Gestione della pandemia e della campagna vaccinale contro il Covid, organizzata dalla Cgil. “A tutti noi del Cts è sembrato di vedere un film già visto. – ha sottolineato Miozzo – abbiamo visto l’estate scorsa il liberi tutti che cosa ha provocato, abbiamo visto la distrazione delle regole, che comunque esistevano, anche quest’estate a settembre la curva è schizzata e non possiamo permettercelo“.

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