Il governo supera pure la prova del Senato, ma senza la fiducia a maggioranza assoluta che ha ottenuto alla Camera. A Palazzo Madama, l’esecutivo di Giuseppe Conte incassa 156 voti, a cinque lunghezze di distanza dalla fatidica quota 161, ma comunque sufficienti per non essere sfiduciato. I voti contrari sono stati 140, con 16 astenuti – tutti di Italia viva – e nove assenti, di cui uno giustificato e che avrebbe votato Sì, visto che si tratta del M5s Francesco Castiello. “Il governo ottiene la fiducia anche al Senato. Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza“, è la reazione del premier su Twitter. “L’Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l’emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori”.

Hanno votato a favore dell’esecutivo tutte le componenti di maggioranza – Pd, M5s, Leu, il gruppo Autonomie e il Maie – quello di tre senatori a vita (Mario Monti, Elena Cattaneo e Liliana Segre) e due sorprese provenienti da Forza Italia: Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin, subito espulsi da Antonio Tajani. Dopo Renata Polverini alla Camera, dunque, dal partito di Silvio Berlusconi arrivano altri due responsabili a puntellare la maggioranza. Ma vota Sì pure Riccardo Nencini, il socialista d’Italia viva che ha concesso a Matteo Renzi di formare il suo gruppo al Senato. “Ho votato la fiducia convinto dall’apertura di Conte alle forze liberali, popolari e socialiste”, dice dopo il voto. Tra le sorprese che votano No all’esecutivo, invece, tre ex grillini: Mario Michele Giarrusso, Tiziana Drago e Marinella Pacifico.

Il caso Ciampolillo – Quello di Nencini è l’ultimo voto arrivato a favore del governo. Il penultimo è stato quello di un altro ex grillino, Lelio Ciampolillo, protagonista di un vero e proprio caso che ha allungato ulteriormente una giornata già lunga. Il motivo? Risultato assente alla prima e seconda chiama, l’ex M5s ha chiesto di esprimersi quando le votazioni si erano appena chiuse. Essendo un voto importante, la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, ha deciso di rimandare la decisione ai questori. Che hanno rivisto il video della seduta e alla fine hanno deciso di far votare sia Ciampolillo, sia Nencini.

Cosa succede adesso – Come ha ribadito il premier subito dopo l’ok alla fiducia, adesso l’obiettivo del governo è “rendere più solida la maggioranza”. Di questo si parlerà nel vertice di governo fissato per il 20 mattina. Sul tavolo l’ipotesi di avviare un dialogo sia con i centristi che si rifanno al campo “europeista” e “popolare”, sia con quei parlamentari di Italia viva che già nei giorni scorsi sembravano a un passo dall’addio a Renzi. Intanto è già arrivato il primo distinguo di Eugenio Comincini (ex Pd). “All’inizio di questa crisi ho detto chiaramente a Matteo Renzi che io non mi sarei messo nella condizione di votare in modo completamente opposto a ciò che esprime il partito nelle cui liste sono stato eletto“, cioè il Pd, ha scritto su Facebook. “Ho quindi lavorato alla posizione di astensione, intesa in modo costruttivo, ponendomi due paletti: lo sforzo per un governo possibilmente migliore e il rifiuto di ogni rischio che conduca ad elezioni anticipate“. E’ per questo, conclude, che se “non si realizzasse una ricucitura, io non mi collocherei all’opposizione“.

La giornata decisiva – Ricucitura che però il presidente del Consiglio ha escluso categoricamente nel corso del suo intervento a Palazzo Madama: “È molto complicato governare con chi dissemina mine”. Anzi con un partito che a un certo punto “ha scelto la strada dell’aggressione e degli attacchi mediatici” e non quella di una “leale collaborazione“. Così Conte si è presentato per chiedere la fiducia, ribadendo la chiusura a Italia viva. Ma per aspettare una risposta diretta del premier a Matteo Renzi è stato necessario aspettare il pomeriggio inoltrato, quando il capo del governo ha replicato alla fine della discussione generale. E ha risposto anche agli attacchi diretti arrivati dal suo predecessore, che lo ha accusato – tra le altre cose – di aver scelto “un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni”. È il cuore del secondo round, quello decisivo di questa crisi di governo aperta proprio da Renzi. Pur senza il voto dei renziani, ieri l’esecutivo ha ottenuto la fiducia alla Camera superando la maggioranza assoluta con 321 sì. Al Senato il dibattito è durato tutta la giornata: l’esito del voto di fiducia è arrivato dopo le 21. Nell’Aula di Palazzo Madama, piena come nelle grandi occasioni, è arrivata anche la senatrice a vita Liliana Segre, accolta da applausi in piedi dei senatori della maggioranza. Al fianco del premier squadra quasi al completo con i ministri Alfonso Bonafede e Paola De Micheli. Presenti anche Luigi Di Maio, Francesco Boccia, Federico D’Incà, Lorenzo Guerini, Roberto Speranza, Sergio Costa, Vincenzo Spadafora e il sottosegretario Riccardo Fraccaro.

Le comunicazioni di Conte – Nel suo discorso, cominciato alle ore 9.41, il premier ha riaffermato i concetti già espressi alla Camera, tornando anche sullo strappo con Italia Viva:, anche oggi sena mai pronunciare il nome del leader Matteo Renzi: “E’ molto complicato governare con chi dissemina mine“, ha detto Conte. Con chi “ti accusa di immobilismo e di correre troppo, di non decidere e di decidere troppo: è davvero difficile governare in queste condizioni“. Tra le riforme necessarie il premier ha inserito la legge elettorale proporzione e un intervento sul rapporto con le Regioni: “L’esperienza della pandemia impone anche un’attenta, meditata e pacata riflessione sulla revisione del Titolo V“, con “l’individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente” il rapporto tra Stato e Regioni. Le comunicazioni si sono concluse alle 10.44, dopo un ora e 3 minuti, con un altro appello – rivolto “a chi ha a cuore l’Italia” – a sostenere il governo. Il discorso del capo del governo è stato scandito da 31 applausi, più numerosi dei 14 ricevuti ieri a Montecitorio ma più tiepidi e provenienti in gran parte dai senatori del centrosinistra.

La replica del premier a Renzi: “Scelta la via degli attacchi mediatici”- Applauso da tutta l’aula, invece, è arrivato quando Conte ha ricordato – nella sua replica – l’anniversario della nascita di Paolo Borsellino (“Un grande personaggio che non voleva fare l’eroe nacque 81 anni fa”). “Parliamo in questi giorni tanto di coronavirus: c’è un virus forse peggiore, rimane il virus della mafia. La difesa della legalità è ragione ontologica del governo, è nel nostro dna. E’ una deliberata strategia di azione, sarà sempre così finché il governo sarà qui”. Ed è proprio nella sua replica che il premier ha risposto anche a Italia viva. “Renzi ha ricostruito le ragioni del discutere la fiducia oggi. A me però non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Il Recovery Plan non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma in incontri bilaterali con tutti i ministri, anche quelli di Iv. La bozza, che avete voluto distruggere anche mediaticamente, era frutto di un primo confronto a livello bilaterale con i ministri, anche d’Italia viva“, ha detto l’inquilino di Palazzo Chigi. Che sempre rivolto ai renziani ha aggiunto: “Avete ritenuto che la cabina di regia non era accettabile? Ma quando mai non è stata discussa? Il risultato è che ora dobbiamo affrettarci e il lavoro è urgente, perché ce lo chiede anche l’Ue. Quando si sceglie la via del dialogo, e voi lo sapete, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto avete scelto la strada dell’aggressione e degli attacchi mediatici, avete cominciato a parlare fuori e non dentro. La rispettiamo ma possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?”. Conte ha pure risposto all’accusa di voler conservare a ogni costo la poltrona: “Quando sento questa parola io non mi vergogno di dire che stiamo seduti su queste poltrone. Non è importante – lo dico ai cittadini – dire ‘non sono interessato alla poltronà ma essere interessati a star seduti con disciplina e onore”.

Renzi attacca il premier: “Cambia maggioranza per tenersi la poltrona” –La controreplica di Conte è stata provocata dall’intervento di Renzi, che ha preso la parola dopo le 17 e 30. Contrariamente agli interventi di Italia viva ieri alla Camera o alle altre dichiarazioni degli ultimi giorni, l’ex segretario del Pd non ha rinnovato segnali di apertura ma ha attaccato a testa bassa il capo del governo. “Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione del gli altri paesi ci copiano. Non è stata aperta ancora una crisi istituzionale perché lei non si è dimesso”. Un concetto, quelle delle dimissioni del premier, sul quale il leader d’Italia viva è tornato più volte. “Lei – ha detto rivolto a Conte – ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni. La crisi istituzionale non è aperta ma l’Italia vive una crisi sanitaria ed economica”. L’ex segretario del Pd ha insistito su attacchi già lanciati in direzione dell’esecutivo, dal Mes, al Recovery plan alla riapertura delle scuole: “Chi è irresponsabile, chi chiede di parlare di politica o chi dice no ai soldi sulla Sanità?”. Poi è tornato ad attaccare personalmente l’inquilino di Palazzo Chigi. “Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Salvini. Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l’agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l’agenda di Trump era la sua sua agenda. Se va all’assemblea generale dell’Onu e rivendica il sovranismo, non può dirsi antisovranista, se va alla scuola di Siri e si dice populista, ora non può dirsi antipopulista. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona”.

La discussione – La discussione generale è durata in tutto 7 ore: è cominciata con Pier Ferdinando Casini, subito dopo Mario Monti e Riccardo Nencini. Se i primi due hanno annunciato che voteranno la fiducia, il senatore dei socialisti non ha chiarito il suo orientamento e molto probabilmente si asterrà. A favore, come previsto, anche il Maie-Italia23, come confermato dai senatori Fantetti e Buccarella. Emma Bonino (+Europa) ha invece annunciato il suo No. Sandra Lonardo, senatrice ex Fi, ha ribadito il suo voto a favore: “Sarò una responsabile, costruttrice. Ditelo come volete”. E alla leader Fdi Giorgia Meloni che ieri alla Camera ha ironizzato su responsabili e l’uso della Mastella airlines per salvarsi (Mastella è il marito di Lonardo), ha detto: “La Meloni si è dimenticata che usò il confortevole aereo Scilipoti per conservare il suo posticino da ministra nel governo Berlusconi”. Il leader della Lega, Matteo Salvini, si fa segnalare soprattutto perché tira in ballo i senatori a vita: “Ricordo a quelli che legittimamente voteranno la fiducia ai 5 stelle, cosa diceva il leader dei 5 stelle su di loro: non muoiono mai, o almeno muoiono troppo tardì, che coraggio che avete…”. Liliana Segre, in Senato per votare la fiducia a Conte, ha replicato a fine seduta con una risata: “Sono molto scaramantica uno che dice così è una bellezza, da questo punto di vista, ho 90 anni e va bene”.

CRONACA ORA PER ORA

23.53 – Convocata per il 20 mattina la riunione di maggioranza
E’ “probabile” che la mattina del 20 gennaio si svolga un vertice di maggioranza, dopo il voto sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte che si sono svolte alla Camera e al Senato. Lo si apprende da fonti qualificate di maggioranza. L’orario della riunione non è ancora stato fissato.

23.38 – Di Maio: “Chi serio dia contributo”
“Nei momenti più difficili, nei momenti in cui le persone temono per il proprio futuro, c’è bisogno solo di una cosa: restare uniti. E la fiducia che il Governo ha ricevuto anche in Senato – voto che arriva in un momento molto difficile per il nostro Paese – unisce persone che si prendono una responsabilità”. Lo scrive su Fb Luigi Di Maio, aggiungendo: “Chi intende la politica in modo serio, è chiamato dalla storia a dare il suo contributo. Noi ci siamo”.

23.36 – Comincini (Iv): “Ricucire, io non vado all’opposizione”
“All’inizio di questa crisi ho detto chiaramente a Matteo Renzi che io non mi sarei messo nella condizione di votare in modo completamente opposto a ciò che esprime il partito nelle cui liste sono stato eletto”, il Pd. “Ho quindi lavorato alla posizione di astensione, intesa in modo costruttivo, ponendomi due paletti: lo sforzo per un governo possibilmente migliore e il rifiuto di ogni rischio che conduca ad elezioni anticipate”. Lo scrive Eugenio Comincini, senatore di Iv, su Facebook. “Per impedire che il piano inclinato ci porti al voto”, se “non si realizzasse una ricucitura, io non mi collocherei all’opposizione”, annuncia.

23.18 – Conte: “Il governo ha la fiducia, ora rendiamo più solida la maggioranza”
“Il Governo ottiene la fiducia anche al Senato. Ora l’obiettivo è rendere ancora più solida questa maggioranza. L’Italia non ha un minuto da perdere. Subito al lavoro per superare l’emergenza sanitaria e la crisi economica. Priorità a piano vaccini, Recovery Plan e dl ristori”. Lo scrive in un tweet il premier Giuseppe Conte.

23.10 – Renzi a Porta a porta: “Hanno numeri deludenti, noi pronti anche a esecutivo di unità nazionale”
“C’è stato un calcio mercato lunghissimo e alla fine numeri decisamente deludenti. Un Paese in crisi non si governa con questi numeri. Noi siamo assolutamente disposti a discutere di tutto, tranne con la la destra. Anche di un governo di unità nazionale…ci sono tante possibilità ma Conte pensa più alla poltrona che al Paese”. Lo ha detto Matteo Renzi a Porta a Porta.

23.03 – Fonti Pd: “Scongiurato il salto nel buio”
“Scongiurato il salto nel buio per l’Italia. C’è un Governo che ha la fiducia nei due rami del parlamento. Ora priorità assoluta è stare vicino agli italiani: affrontare le emergenze e fare di tutto per garantire il rilancio dell’azione di governo”. Lo dichiarano fonti del Pd dopo il voto di fiducia in Senato.

22.40 – Ok alla fiducia con 156 Sì
Il premier Giuseppe Conte ottiene 156 sì alla fiducia sulle sue comunicazioni in Senato. I ‘nò sono stati 140, 16 gli astenuti .

22.30 – Nencini: “Ho votato sì convinto da aperture di Conte”
“Ho votato la fiducia convinto dall’apertura di Conte alle forze liberali, popolari e socialiste. Una casa utile per sostenere il governo. Lo avevo deciso da un pezzo”. Lo dice il senatore Riccardo Nencini dopo aver votato la fiducia al governo. Quanto al ritardo nel voto, “ero in una riunione”. E Renzi sapeva del suo voto? “C’è ottimo rapporto con Renzi”, replica Nencini.

22.25 – Riammessi i voti di Ciampolillo e Nencini
I senatori Lello Ciampolillo, ex parlamentare del M5s, e Riccardo Nencini di Italia viva sono stati riammessi al voto sulla fiducia al governo, nell’aula del Senato. L’ha annunciato la presidente Elisabetta Casellati dopo la verifica fatta dai senatori questori.

22.20 – Salvini: “Ci rivolgeremo a Mattarella”
“Ci rivolgeremo a Mattarella. C’è un governo che non ha la maggioranza al Senato e sta in piedi con chi cambia casacca”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, parlando al Tg1.

22.10 – Conte lascia Palazzo Madama
Il premier Giuseppe Conte ha lasciato Palazzo Madama. Il capo del governo ha lasciato l’Aula del Senato prima della proclamazione della votazione ma con il risultato che, a parte il “caso Ciampolillo”, è già chiaramente a favore della fiducia.

22.05 – Su Ciampolillo decidono i questori
Saranno i senatori questori a dirimere il caso del voto del senatore ex M5S, Lelio Ciampolillo, che è risultato assente alla prima e seconda chiama, ma che ha chiesto di esprimersi quando le votazioni si erano appena chiuse. Essendo un voto importante la presidente del Senato, Elisabetta Casellati ha quindi deciso di rimandare la decisione ai questori.

22.02 – Al Senato il caso Ciampolillo: vuole votare ma votazione è chiusa
Caos sul voto di Alfonso Ciampolillo, ex-m5S del gruppo Misto. Il senatore chiede di votare ma la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, lo ferma: “Avevo già chiuso la votazione della seconda chiama”.

22.00 – Anche Nencini assente
Anche il senatore di Iv, il socialista Riccardo Nencini, è assente al voto di fiducia al Senato.

21.53 – Ciampolillo (M5s): “Assente a seconda chiama”
Il senatore ex M5S Lelio Ciampolillo, considerato tra gli indecisi sulla fiducia al governo al Senato, è risultato assente alla prima e seconda chiama

21.52 – Sbrollini (Iv) assente anche a seconda chiama
La senatrice di Italia viva, Daniela Sbrollini risulta assente alla seconda ‘chiamà del voto di fiducia al Senato. A differenza, quindi, del resto del suo partito che ha annunciato l’astensione e che in effetti si sta astenendo, non ha partecipato al voto.

21.50 – Italia viva si astiene in Senato
Matteo Renzi si è astenuto nel voto di fiducia in Senato. Si è astenuta anche l’ex ministra Teresa Bellanova.

21.45 – Tajani: “Rossi e Causin sono fuori da Fi”
Causin e Rossi, i due senatori di Fi che hanno votato sì alla fiducia, “sono fuori dal partito: votare con il governo in questo caso non è una questione di coscienza”. Lo dice Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, interpellato in transatlantico al Senato. Tajani spiega di aver informato Silvio Berlusconi, insieme alla capogruppo Anna Maria Bernini.

21.40 – Anche Causin (Forza Italia) vota la fiducia
Anche Andrea Causin, senatore di Forza Italia ha votato la fiducia al governo nell’aula del Senato. Subito dopo, si è sentito un mezzo applauso e una voce che urlava “Bravo”.

21.30 – Assenti Piano e Rubbia
Assenti i senatori a vita Renzo Piano e Carlo Rubbia alla prima chiama al Senato per il voto di fiducia sulla risoluzione presentata dalla maggioranza.

21.29 – Maria Rosaria Rossi (Forza Italia) vota la fiducia
La senatrice di Forza Italia-Udc, Maria Rosaria Rossi ha votato la fiducia al governo, nell’aula del Senato.

21.28 – Udc vota contro la fiducia
L’Udc vota contro la fiducia nell’Aula del Senato. Il senatore Antonio Saccone ha votato no.

21.27 – Renzi assente a prima chiama
Il leader di Italia viva Matteo Renzi è risultato assente alla prima chiama sulla fiducia.

21.22 – Al via la votazione della fiducia al Senato
Al via nell’Aula del Senato la votazione sulla fiducia che il governo ha posto sulla risoluzione di maggioranza che approva le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica. La votazione è palese ed avviene per appello nominale.

21.00 – Licheri (M5s): “Roma lontano da Paese reale”
“Fino a qualche mese fa Salvini pensava che il covid fosse poco più che una influenza o il pretesto per applicare qualche Dpcm: non c’è da stupirsi per quello che dice”. Lo dice nell’Aula del Senato Ettore Licheri di M5S nel dibattito sulla fiducia.
“La gente sta capendo che Roma è lontana dal Paese reale: se c’è una classe politica che dichiara di volere votare tutta lo scostamento di bilancio o il decreri ristori siamo tutti d’accordo sul fatto che si debba intervenire la gente si chiede perchè siamo arrivati a questa situazione. Non lo sa nessuno, nemmeno noi…”, conclude.

20.40 – Casellati a Salvini: “Parole irrispettose nei confronti dei senatori a vita”
Momenti di tensione in aula al Senato sul finire dell’intervento del leader della Lega. Nel passaggio sui senatori a vita, Matteo Salvini, che in parte citava Beppe Grillo, è incorso nel richiamo del presidente Elisabetta Casellati, che ha detto che le sue osservazioni “non mi sono sembrate appropriate le sue osservazioni”, e poi le ha definite “irrispettose” nei confronti dei senatori a vita. Nel frattempo il clima si surriscaldava nell’emiciclo e Casellati ha ricordato che in oltre dieci ore di seduta tutti hanno finito con il raddoppiare i tempi di intervento ma che a nessuno è stata tolta la parola, data l’importanza della seduta.

20.35 – Salvini (Lega): “No a fiducia, Conte liberi la poltrona”
“Noi la fiducia non la diamo a lei ma ai cittadini italiani. Noi speriamo che liberi la poltrona che sta difendendo con tutti i mezzi necessari”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, in sede di dichiarazioni di voto in Senato sulla fiducia posta dal governo alle comunicazioni del premier Giuseppe Conte sulla crisi di governo

20.32 – Salvini ai senatori di vita: “Di voi Grillo diceva che morite tardi”
“Ricordo ai senatori a vita che si apprestano a votare la fiducia, cosa diceva il leader dei 5 Stelle di loro, ‘non muoiono mai o muoiono troppo tardì”. Lo dice Matteo Salvini, concludendo il suo intervento in Aula, spiegando poi che si tratta di Beppe Grillo.

20.30 – Salvini (Lega): “Conte difenda quota 100”
“L’avvocato Conte ha fatto bene a combattere per quota 100 e opzione donna. Se l’Europa ci chiede di abolirle deve dire di no”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama, rivolto al premier.

20.22 – Salvini (Lega): “Cercate complici per salvare poltrona”
“Non state cercando dei volenterosi, dei responsabili, ma dei complici per non perdere la poltrona”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama.

20.20 – Salvini (Lega): “Siamo ultimi per crescita”
“I dati purtroppo dicono che siamo i primi per morti e ultimi per crescita. Lo dice il Wsj. Le magie del suo prode Casalino arrivano ovunque tranne nella redazione del Wall Street Journal”. Così il leader della Lega, Matteo Salvini, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama, rivolto al premier Conte. “State litigando tra di voi sui fondi europei che non sono cose vostre ma cose di tutti, sono soldi degli italiani. Mettere in discussione il governo non è un diritto, è un dovere dei cittadini italiani”.

20.15 – Salvini (Lega): “Recovery non è cosa vostra”
“Sono per due terzi dei prestiti che dovranno essere restituiti, non è ‘cosa vostrà, ma cosa di tutti”. Così Matteo Salvini, parlando in Senato, sul tema del recovery.

20.10 – Marcucci (Pd): “Rinnoviamo fiducia al governo”
“Noi oggi le rinnoviamo la fiducia, signor Presidente, a lei e al suo governo e lo facciamo per quello che ha detto oggi in questa Aula, ma soprattutto per quello che dovremo fare insieme nei prossimi giorni e nei prossimi mesi, per dare un governo credibile, autorevole che dialoga e si confronta con le forze di maggioranza”. Lo dice il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, nelle dichiarazioni di voto sulle comunicazioni del premier Giuseppe Conte.

20.07 – Marcucci a Iv: “Riflettano su dove è giusto andare”
I parlamentari, in particolare quelli eletti nel Pd, riflettano su dove è giusto andare”. E’ l’appello del capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci, rivolto agli ex dem, fuoriusciti in Italia viva.

20.05 – Marcucci (Pd): “Apertura crisi sbagliata”
“Era inevitabile che ci fosse l’esigenza di un confronto politico che il Pd ha voluto per primo: abbiamo posto delle questioni utili per il Paese. Poi però il confronto si è interrotto. e siamo all’apertura di una crisi pericolosa e sbagliata”. Così il capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama. “Si può litigare ma l’interesse viene del Paese viene prima”.

20.00 – De Petris (Lei) a Iv: “Miglioriamo insieme Recovery”
“Lo dico ai senatori di Iv: il Recovery possiamo ancora migliorarlo, qui, in quest’aula”. Lo dice il capogruppo di Leu al Senato, Loredana De Petris, in dichiarazione di voto sulla fiducia al governo. “Altro che vulnus democratico, è prova che qui in Parlamento ci si può anche non comprendere, ma davanti a tutti si decide la strada da prendere. La parlamentarizzazione è la strada che ci consente di voltare pagina rapidamente”.

19.53 – Fdi vota no: “Senato trasformato in mercato”
“Il vuoto è la definizione politica di questa maggioranza: il governo sta cercando di mettere insieme voltagabbana, espulsi, casi umani. Il Senato s’è trasformato in un mercato. Lei è il principale responsabile di questa crisi, che è uno schiaffo in faccia a chi perde il lavoro, alle famiglie e agli studenti”. Così il capogruppo di Fdi al Senato, Luca Ciriani, intervenendo in dichiarazione di voto a Palazzo Madama, rivolto al premier, Giuseppe Conte.

19.42 – Bellanova conferma astensione Italia viva
“Nonostante le non verità di cui è piena la sua replica, il nostro è un voto di astensione”. Lo dice Teresa Bellanova di Iv nella dichiarazioni di voto al Senato.

19.40 – Bellanova: “Non disseminiamo mine ma proposte”
“Per noi non abbiamo chiesto nulla, non abbiamo disseminato mine ma avanzato sempre proposte con dignità, disciplina e onore. Abbiamo solo chiesto di pensare al futuro del Paese”. Lo ha detto Teresa Bellanova di Iv nelle dichiarazioni di voto al Senato.

19.35 – Conte pone fiducia su risoluzione maggioranza
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha posto la questione di fiducia nell’Aula del Senato sulla risoluzione di maggioranza.
E’ ora in corso il dibattito sulla fiducia.

19.30 – Conte: “Se arriva la fiducia rafforziamo squadra di governo”
“Stavamo già lavorando sul patto di fine legislatura. Subito dopo l’eventuale fiducia valuteremo un tema di cui stavamo già discutendo: come rafforzare la squadra di governo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato

19.28 – Conte: “Poltrone? Importa starci con disciplina e onore”
“Poltrone? Quando sento questa parola io non mi vergogno di dire che stiamo seduti su queste poltrone. Non è importante – lo dico ai cittadini – dire ‘non sono interessato alla poltronà ma essere interessati a star seduti con disciplina e onore”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.

19.27 – Conte: “Miei ministri migliori? Era iperbole”
“Mi si rimprovera di una risposta data alla ventesima intervista in cui mi si chiedeva del rimpasto e io riferii con una iperbole che i miei ministri, inclusi quelli di Iv, sono i migliori del mondo. Voglio citare una opinione del senatore Nencini, che mi sembra non sia in maggioranza ed è un fine intellettuale e che ha detto chiaramente oggi che quando facciamo delle valutazioni non ci sono termini di paragone: nessun altro ministro ha attraversato una crisi così sconvolgente nella storia repubblicana. Non c’è stato il risparmio di un briciolo di energie”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

19.25 – Conte: “Su volenterosi trasparenza, nessuna annessione”
“Comprendo la diffidenza sollevata ad esempio da Quagliariello: ha obiettato che il mio invito ai volenterosi ha una logica di annessione, un richiamo che ricorda i tempi bui del Novecento. Ma il mio è un invito franco, fatto in maniera aperta di fronte al Paese, vista la gravità della situazione. Non possiamo permetterci di condurre questo invito in modo opaco”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.

19.23 – Conte a Renzi: “Ho difeso le vostre ragioni, mai porte chiuse”
“Anche sulla cabina di regia, avete detto che ‘non era accettabilè, che era ‘indecentè, ma quando mai si è detto che non si poteva discutere? Ma quando mai si è imposto qualcosa a voi?”. Così il premier Giuseppe Conte, rivolgendosi a Iv e a Matteo Renzi in Aula al Senato.
“Quando si sceglie la via del dialogo e del confronto voi avete trovato sempre il sottoscritto a difendervi”, quando d’accordo sulle istanze mosse “le ho spesso difese, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto, diciamolo, avete preso una strada diversa, non leale, di non collaborazione”, costruita su “attacchi mediatici, sul parlare fuori e non dentro. La rispettiamo, ma permetteteci di dire che non è la scelta migliore per il paese” e che non consente “di investire in futuro come sostenete di voler fare”.

19.22 – Conte: “Nostro progetto aperto a contributi”
“Noi abbiamo chiesto contributi ad un progetto, con scelte chiare e valoriale, con una chiara vocazione europea e atlantica. Si basa su un solido dialogo sperimentato già da almeno tre forze di maggioranza ma è ben aperto a chi vuole migliorarlo, a chi vuole dare un contributo leale. E’ un patto di fine legislatura, ci sono tutti i margini per offrire un rendiconto ai cittadini su ciò che stiamo facendo”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

19.21 – Conte: “Stavamo già lavorando a patto di legislatura”
“Sul patto di fine legislatura stavamo già lavorando, e stavamo già discutendo del rinforzare la squadra di governo”. Così il premier, Giuseppe Conte, nella replica in aula al Senato.

19.20 – Conte: “Mes divisivo ma Iv in contraddizione”
“Sul Mes le forze di maggiorana sono divise ma per dare altre risorse per la sanità dovremmo aumentare il deficit e quindi il debito pubblico. In ogni caso è contraddittorio contribuire al miglioramento del Recovery e poi non accettarlo perché non c’era il Mes”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.

19.17 – Conte: “Se governo non ha numeri va a casa”
“Certo c’è un problema di numeri: se non ci sono il governo va a casa, non va avanti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.

19.15 – Conte: “Italia viva ha scelto la strada dell’aggressione”
“Avete ritenuto che la cabina di regia non era accettabile? Ma quando mai non è stata discussa? Il risultato è che ora dobbiamo affrettarci e il lavoro è urgente, perché ce lo chiede anche l’Ue. Quando si sceglie la via del dialogo, e voi lo sapete, non avete mai trovato porte chiuse. A un certo punto avete scelto la strada dell’aggressione e degli attacchi mediatici, avete cominciato a parlare fuori e non dentro. La rispettiamo ma possiamo dire che forse non è la scelta migliore negli interessi del Paese?”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

19.12 – Conte: “Recovery bloccato da Italia viva”
“Sul Recovery occorreva un confronto, un momento collegiale, perché restava il problema di scelte strategiche, tirare fuori la politica, dare una visione. Ma il confronto collegiale si può fare anche con toni tranquilli e leale collaborazione. L’effetto finale è stato bloccare per 40 giorni il Recovery: avremmo potuto incontrarci e in una ventina di giorni dare al Parlamento una versione aggiornata che è stata migliorata anche grazie al vostro contributo, ma grazie a tutte le forze di maggioranza e nessuno può avere la pretesa della verità nelle soluzioni più proficue per il Paese”. Lo dice il premier Giuseppe Conte al Senato.

19.11 – Conte: “Recovery non elaborato in cantina ma coi ministri”
“Renzi ha ricostruito le ragioni del discutere la fiducia oggi. A me però non sembra che quando abbiamo trattato dei temi concreti non si sia trovata una soluzione. Il Recovery Plan non è stato elaborato in qualche oscura cantina di Palazzo Chigi ma in incontri bilaterali con tutti i ministri, anche quelli di Iv. La bozza, che avete voluto distruggere anche mediaticamente, era frutto di un primo confronto a livello bilaterale con i ministri” Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

19.10 – Conte: “Morti Covid? Teniamoli fuori da contesa politica”
“Il Covid sta mettendo in ginocchio Paesi anche più strutturati, che hanno investito più di noi nella sanità e dovevano risultare più resilienti. Ma la contabilità dei morti è questione molto delicata. Teniamola fuori dalla contesa politica, perché le polemiche rischiano di essere tristi”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Aula al Senato.

19.08 – Conte: “Mafia peggiore del Covid”. Poi ricorda Borsellino
“Parliamo in questi giorni tanto di Coronavirus: c’è un virus forse peggiore, rimane il virus della mafia. La difesa della legalità è ragione ontologica del governo, è nel nostro dna. E’ una deliberata strategia di azione, sarà sempre così finché il governo sarà qui”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Senato. “Il 19 gennaio è il giorno della nascita di un grande personaggio che non voleva fare l’eroe, Paolo Borsellino, nacque 81 anni fa”, aggiunge il premier, ricordando il magistrato vittima della mafia. E l’Aula a Borsellino tributa un applauso: tutti i senatori in piedi

19.05 – Conte a Lega: “Ritardo su ddl giustizia? Chieda a suo presidente di commissione”
“Il senatore Romeo, della Lega, chiedeva dei ddl sulla giustizia. Dal 2019 quello sulla giustizia civile e dal 2020 quello del processo sono alla commissione giustizia del Senato che è sotto presidente della commissione del suo partito. Cerchiamo tutti di dare un’accelerazione”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Senato.

19.02 – Conte: “Su giustizia riforma strutturale chiesta dall’Europa”
“E’ chiaro che sulla giustizia abbiamo una delle riforme strutturali che ci attende, è uno degli oggetti delle raccomandazioni europee. Intanto è stato programmato l’aumento della dotazione organizzata dei magistrati di 600 unità. Nel Recovery troverete uno stanziamento di 1,3 miliardi per rendere più spedita la nostra giustizia e per smaltire l’arretrato”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

19.00 – Conte: “In Italia meno ristori di altri Paesi? Falso”
“Il rimbalzo del terzo trimestre è stato tra i più alti d’Europa, il 15,9%. Gli ultimi dati ci spingono a confermare per il 2020 un calo del 9%, sensibilmente inferiore a quello previsto in estate e minore di altri Paesi europei”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica in Senato. “Si è detto che abbiamo dato meno ristori di altri Paesi? E’ un’affermazione destituita di fondamento. Grazie a quella rete di protezione il pil è calato meno del previsto ed è stato compensato anche il deficit”.

18.57 – Conte: “Falso che Italia sia primi per caduta del Pil”
“Molte osservazioni hanno riguardato il nostro calo del Pil e la consistenza dei ristori. Non corrisponde affatto al vero che l’Italia sia prima per caduta più forte del Pil. Nonostante siamo stati colpiti per primi dalla pandemia nei primi tre trimestre del 2020 il calo tendenziale del Pil è stato lo stesso che in Francia, inferiore alla Spagna e al Regno Unito”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo in replica al Senato.

18.56 – Conte: “Da luglio riforma assegno unico”
“Da luglio partirà la riforma dell’assegno unico”, che “era un progetto che la ministra di Italia Viva, Bonetti, aveva portato avanti”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in replica al Senato sulla fiducia, sul punto delle riforme, sollevato da Matteo Renzi nel suo intervento.

18.55 – Conte: “Preoccupati dal Covid, ma scuola in presenza”
“Un intero capitolo del Recovery è dedicato all’istruzione. La curva epidemiologica non accenna a migliorare. Ci preoccupa ma continueremo a fare di tutto, l’obiettivo è la didattica in presenza”. Lo dice il premier Giuseppe Conte nella replica al dibattito in Senato.

18.54 – Conte: “Su scuola 10 miliardi”
“Il tema della scuola ci sta a cuore a tutti, dobbiamo lavorare perché resti centrale nell’agenda non del governo ma del Paese. Abbiamo realizzato 40mila aule in più, merito di una grandissima sinergia” con “sindaci, presidenti delle Regioni, autorità territoriali”. E “abbiamo mobilitato 10 miliardi in più sulla scuola, archiviando la stagione dei tagli che avevamo ereditato”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in replica al Senato.

18.53 – Conte: “Impossibili interventi strutturali con crisi governo”
“Un tema che è stato toccato è quello del calo demografico: è un problema serissimo. E’ molto proccupante perché se non interveniamo adesso rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Servono interventi economici strutturali e certo non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo”. Così il premier, Giuseppe Conte, nella replica in aula al Senato.

18.52 – Conte: “Intervenire su calo demografico, ma non serve crisi di governo”
“Un tema toccato dalla senatrice Drago è il calo demografico: è un problema serissimo, è uno dei cali tra i più severi degli ultimi anni. Anni fa in Germania successe la stessa cosa. Se non interveniamo adesso in tempo, rischiamo di compromettere il futuro dei nostri figli. Occorrono investimenti economici strutturati, dobbiamo investire sul futuro e non possiamo farlo creando una crisi di governo o cercando di far cadere un governo. Da luglio partirà tra l’altro la riforma dell’assegno unico mensile per oltre 12 milioni di bambini, un progetto avviato dalla ministra di Iv Bonetti”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Senato.

18.50 – Inizia replica di Conte
Si è concluso nell’Aula del Senato il dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla situazione politica in seguito alle dimissioni dei ministri di Iv. Ha ora luogo la replica del presidente del Consiglio. Son state presentate due risoluzioni: quella di Pd, M5s, Leu e Minoranze linguistiche e quella del centrodestra.

18.45 – Italia viva conferma l’astensione
L’assemblea dei senatori di Italia viva ha confermato la linea dell’astensione sul voto di fiducia in Aula Senato. Lo si apprende da fonti renziane.

18.30 – Bagnai (Lega): “Corrono a spartirsi il malloppo”
“L’ideale era solo unirsi contro Salvini, il momento della verità è arrivato con il recovery, corrono a spartirsi il malloppo, non sapendo che devono restituirlo”. Così Alberto Bagnai, senatore e responsabile economico della Lega, intervenendo in Aula, a Palazzo Madama.

18.25 – Marcucci: “Sensibilità dei colleghi di Iv messa a dura prova”
“Conosco la sensibilità e il senso di responsabilità di alcuni colleghi di Iv e credo sia messo a dura prova”. Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato Andrea Marcucci intervenendo in collegamento da Palazzo Madama allo speciale su La7.

18.22 – Mirabelli (Pd) a Renzi: “Crisi non risolve neanche uno dei problemi elencati”
“La crisi non risolve neanche uno dei problemi che ha elencato”. Lo dice Franco Mirabelli del Pd al Senato rivolgendosi a Matteo Renzi. “Non capisco come sia possibile non riconoscere, per una forza che li ha condivisi e sostenuti, gli interventi che hanno restituito credibilità all’Italia in Europa, che hanno ridotto le tasse sul lavoro, che hanno cambiato i decreti sicurezza rafforzando i diritti umani e civili e che ha saputo organizzare una campagna vaccinale all’avanguardia in Europa”.

17.58 – Renzi: “Avanti con maggioranze raccogliticcia? Fate presto”
“Volete andare avanti con una maggioranza raccogliticcia di fronte al più grande piano per il futuro del Paese, vi auguro di trovarla ma fate presto”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi intervenendo in replica alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

17.56 – Renzi: “Mercato indecoroso”
“Quando si fa politica si può anche rinunciare a una poltrona non a un’idea, mi auguro che metta al centro le idee e non lo scambio di poltrone perché il Paese non si merita un mercato indecoroso”. Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi nel suo intervento in Aula al Senato.

17.55 – Renzi a Conte: “Sta cambiando terza maggioranza in 3 anni”
“Ha cambiato la terza maggioranza in tre anni, ha governato con Matteo Salvini. Oggi so che è il punto di riferimento del progressismo e ne sono contento, ma ha firmato i decreti Salvini e quota 100. Ora si accinge alla terza maggioranza diversa ma ci risparmi di dire che l’agenda Biden è la sua agenda dopo aver detto che l’agenda di Trump era la sua sua agenda. Se va all’assemblea generale dell’Onu e rivendica il sovranismo, non può dirsi antisovranista, se va alla scuola di Siri e si dice populista, ora non può dirsi antipopulista. Non può cambiare le idee per mantenere la poltrona”. Lo dice Matteo Renzi in Aula al Senato.

17.53 – Renzi: “Ora o mai più”
“C’è bisogno di dirci le cose in faccia, in modo tranquillo. Non è il momento della crisi? Questo è il momento opportuno, perchè ora o mai più si può fare la discussione. Ora ci giochiamo il futuro, non fra sei mesi”. Lo dice Matteo Renzi al Senato. “Ora o mai più perchè c’è un nuovo presidente degli Stati Uniti. Perchè perchè Merkel e Macron hanno siglato accordi con la Cina mentre noi siamo rimasti a guardare. Perchè questo è l’anno del G20 in Italia. Ora o mai più per il Mes”.

17.52 – Renzi a Conte: “Mi ha offerto incarichi internazionali”
“Lei quando ci siamo incontrati mi ha chiesto con gentilezza se ero interessato a incarichi internazionali. Io le ho detto di no. In questo momento non è in ballo il destino personale di tizio, caio o sempronio. E’ in ballo il destino dell’Italia”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi intervenendo in replica alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Lei quando ci siamo incontrati mi ha chiesto con gentilezza se ero interessato a incarichi internazionali. Io le ho detto di no. In questo momento non è in ballo il destino personale di tizio, caio o sempronio. E’ in ballo il destino dell’Italia”. Così il leader di Italia viva Matteo Renzi intervenendo in replica alle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

17.50 – Renzi: “Politica non è distrubuzione di poltrone”
“Chi perde oggi? Qualcuno dice Conte, Renzi, Iv. Sembra che la discussione riguardi le singole persone. E’ l’Italia che sta perdendo la più grande opportunità che ha da perdere dopo il Piano Marshall. Ecco perché le ho chiesto di fare un passo in più non trasformi la discussione politica in una distribuzione di incarichi. Lei forse pensa davvero che la politica sia l’arte difficile del governo ma non possiamo limitarci di dare una poltrona in più”. Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi al Senato.

17.47 – Renzi: “Bozza Recovery in Cdm indecente”
“Nel mese di luglio io mi sono alzato da questo banco per chiedere di lavorare sul Recovery Plan. Non siamo stati seguiti, non siamo stati ascoltati e quando a dicembre ci è stata presentata una bozza indecente, un suo ministri ha detto ‘Renzi è come Orban'”. Lo dice Matteo Renzi al Senato.

17.45 – Renzi: “Ora o mai più su Mes”
“Ora o mai più si può fare una discussione: ora ci giochiamo il futuro, non tra sei mesi. Oggi è l’ultima notte di Trump nella stanza di Lincoln, domani si apre una pagina nuova. Qualche giorno fa Merkel e Macron hanno chiuso un accordo con le istituzioni europee insieme alla Cina e noi non siamo entrati nemmeno in partita. La Brexit ora gioca la sua sfida. Ora o mai più perché questo è l’anno del G20. Ora o mai più perché ora vanno rimandati i ragazzi a scuola, non con i soldi buttati via dei banchi a rotelle ma con i vaccini. Ora o mai più per l’economia: i ragazzi sono chiusi in casa e pagheranno i conti della crisi”. Lo dice Matteo Renzi in Aula al Senato nel dibattito dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sul governo. “Quale Next generation Eu se ai nostri figli lasciamo montagne di debito? Ora o mai più per il Mes. In tanti hanno chiesto di finanziare il piano per la ricerca. Saremo maledetti dai nostri figli se non investiamo sulla scuola e sulla sanità”.

17.42 – Renzi: “Sono mesi che chiediamo svolta”
“Sono mesi che chiediamo una svolta. Non siamo irresponsabili, semmai siamo stati fin troppo pazienti”. Lo dice Matteo Renzi al Senato.

17.40 -Renzi a Conte: “Scelto arrocco dannoso per le istituzioni”
“Lei ha avuto paura di salire al Colle perché ha scelto un arrocco che spero sia utile per lei ma credo sia dannoso per le istituzioni”. Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi in Senato. “La crisi istituzionale non è aperta ma l’Italia vive una crisi sanitaria ed economica”, spiega Renzi sottolineando come l’Italia sia il Paese con il “più alto numero di morti di Covid in rapporto alla popolazione”. “Sono mesi che chiediamo una svolta, non è vero che siamo stati irresponsabili, siamo stati fin troppo pazienti. Questo è un “kairos”, un momento opportuna, ora o mai più si può fare una discussione”, aggiunge.

17.38 – Renzi: “Serve un governo più forte, lei non si è dimesso”
“Signor presidente, se lei parla di crisi incomprensibile, le spiego le ragioni che hanno portato la nostra esperienza al termine. Non è il governo più bello del mondo: pensiamo ci sia bisogno di un governo più forte, non pensiamo possa bastare la narrazione del ‘gli altri paesi ci copianò. Non è stata aperta ancora una crisi istituzionale perché lei non si è dimesso”. Lo dice il leader di Iv Matteo Renzi nel suo intervento in Aula al Senato

17.35 – Ripresa la seduta dopo la sanificazione
Ripresa la seduta in Senato che era stata sospesa per la sanificazione.

17.15 – Gasparri: “In Forza Italia due assenti giustificati”
“In Forza Italia ci sono due assenti giustificati, i senatori Biasotti a cui è morta la mamma e Sciascia che non sta bene. Ma la presenza di chi vota No non è determinante, l’assenza è assolutamente giustificata”. Lo dice Maurizio Gasparri (FI), in transatlantico in Senato.

16.50 – Slitta voto in Senato
L’aula del Senato ha sospeso di nuovo la discussione sulla fiducia al governo, per consentire nuovamente le operazioni di sanificazione anzi Covid. A causa di alcuni interventi di senatori che si sono aggiunti in tarda mattinata anticipando altri iscritti, a questo punto potrebbe slittare di almeno mezzora il voto finale, previsto inizialmente verso le 20.30. Approfittando della pausa-sanificazione si è riunita la conferenza dei capigruppo. Il dibattito in Aula riprenderà alle 17.30 con l’intervento del senatore di Italia viva, Matteo Renzi, rinviato rispetto al previsto anche per l’aggiunta di interventi

16.00 – Centinaio (Lega): “Conte premier per tutte le stagioni”
“Avvocato Conte lei è come il trasformista Arturo Brachetti, lei è l’Arturo Brachetti della politica… Lei è come l’omino Playmobil, che potevi trasformare come volevi, in tanti personaggi… Vuoi il premier sovranista, eccolo! Vuoi il premier sceriffo, eccolo indossare i panni del leader con Salvini e via i decreti sicurezza!”. Lo ha detto il senatore Gian Marco Centinaio, nel suo intervento in Aula al Senato rivolto al premier Giuseppe Conte. “Signor Conte -ha tuonato Centinaio- lei è un premier per tutte le stagioni. Nemmeno Crispi e De Pretis sono riusciti a fare tanto, lei è il re del trasformismo…Dovete andare a casa”.

15.52 – De Bonis (Maie): “Governo tra 156/157”
I voti di stasera? “La mia previsione è di 156/157, c’è ancora qualcuno esitante, dobbiamo attendere, qualcuno nel Misto”. Lo dice a Rai Radio1, ospite di ‘Un Giorno da Pecorà, il senatore del gruppo Maie Saverio De Bonis. Gli indecisi sono Martelli, Drago e Ciampolillo? “Sì, sì”. E cosa potrebbe convincerli? “La politica, è gente che vuole delle risposte ben definite. Nell’intervento in aula del premier bisognava forse far riferimento ad alcuni temi che non sono stati sufficientemente toccati”. Quali temi? “Quelli più cari ai tre”. Ad esempio? “Ciampolillo vorrebbe sulla cannabis una politica un pò più chiara. Drago vuole una politica sulla famiglia più stringente”.

15.50 – Crucioli (M5s): “Si a fiducia, crisi sarebbe peggio”
“Ritengo doveroso che sia rappresentato il punto di vista di quella parte del M5S che oggi voterà la fiducia solo perché pienamente consapevole del maggior danno che patirebbero i nostri concittadini nel caso in cui dovesse cadere questo governo. Voteremo sì, ma con estrema preoccupazione sia per l’eterogeneità delle forze che lo sosterranno, sia perché abbiamo colto dei passaggi nel suo discorso che danno forse troppa fiducia ai partner europei”. Così Mattia Crucioli (M5S), intervenendo al Senato.

15.48 – Governo quasi al completo al fianco di Conte
Governo quasi al completo in vista dell’intervento in Senato del leader di Italia viva Matteo Renzi, previsto tra dieci minuti. Al fianco del presidente del Consiglio Giuseppe Conte ci sono i ministri Alfonso Bonafede e Paola De Micheli. Presenti anche Luigi Di Maio, Francesco Boccia, Federico D’Incà, Lorenzo Guerini, Roberto Speranza, Sergio Costa, Vincenzo Spadafora e il sottosegretario Riccardo Fraccaro.

15.35 – Drago (Misto, ex M5s) tra astensione e no
La senatrice del gruppo Misto ed ex M5s, Tiziana Drago valuterà all’ultimo se votare la fiducia al governo, ma probabilmente oscillerà tra l’astensione e il voto contrario. L’ha riferito parlando con i cronisti a margine del dibattito al Senato. “Il mio intervento in Aula è stato critico ma ho anche detto che la mia non è una posizione personale. E comunque deciderò dopo, sapete quando si varca quella soglia…” alludendo all’emiciclo.

15.30 – Drago (Misto, ex M5s) non chiarisce se voterà la fiducia
“Non ci sono state attenzioni per la scuola”; “non ho sentito nessun accenno al problema democratico che attanaglia l’Italia”; “la famiglia non viene aiutata”; “la Sicilia paga solamente” e serve il Ponte sullo stretto: “Costruiamo ponti, abbattiamo muri. Non l’ho detto io”. Sono alcuni dei punti fondamentali toccati nel suo intervento da Tiziana Drago, deputata del gruppo Misto, che però non ha detto esplicitamente come voterà sulla fiducia al governo.

14.30 – De Bonis (Maie): “Voto sì”
“La crisi di governo è ingiustificabile in un momento come questo. Ho sempre visto il mio mandato come servizio al governo ed annuncio il mio sì alla fiducia al governo”. Lo dice nell’Aula del Senato Saverio De Bonis del Maie nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

14.15 – Binetti: “Oggi voto No. Alleanza del governo con il centro? Mai dire mai”
Conferma il No alla fiducia? “Confermo. Voto no a tutto il pregresso che è stato raccontato” da Conte, “poi vediamo”. Lo dice la senatrice dell’Udc Paola Binetti a margine dei lavori del Senato. “Avreste immaginato l’alleanza M5S-Lega o quella M5S-Renzi? Ora ci sarà un’alleanza con il centro? Mai dire mai”, afferma sul futuro. “Alcune diversità ci sarebbero, certo” rispetto ad altri partiti dell’attuale maggioranza. E temi come la cannabis o l’eutanasia sono “un freno sul futuro”. Però “non si può essere manichei” e serve “resilienza”: “Mantenere fedeltà a se stessi nel contesto dato”, dice.

14.10 – Sandra Lonardo (ex Fi) annuncia il voto a favore: “Mi sento responsabile, costruttrice”
“Mai nella vita avrei immaginato di fare oggi l’elogio del senatore Salvini e del suo coraggio della responsabilità. Gli do atto che dopo mesi dalle elezioni riuscì con sprezzante senso del pericolo mediatico a rompere il patto di solidarietà politica con Forza Italia e Fratelli d’Italia e fece da costruttore per la inedita alleanza con gli odiati Cinquestelle”. Lo ha affermato Sandra Lonardo nel suo intervento in Aula al Senato. “Mi sento responsabile, costruttrice, ditelo come volete, e darò il mio voto a governo europeista del presidente Conte”. Dopo aver ricordato alcuni passaggi politici avviati negli ultimi anni da Matteo Salvini e da Matteo Renzi, Lonardo ha sottolineato: “Oggi questo Paese richiede, da chi lo ama, non crisi di governo, ma slanci generosi e governabilità”. Poi un attacco alla presidente di Fdi, Giorgia Meloni per le critiche espresse ieri alla Camera sui presunti accordi con i ‘responsabili’ e l’ironia sulla “Mastella airlines”, in riferimento al marito di Lonardo, Clemente Mastella: “Forse con ipocrisia, la Meloni si è dimenticata che usò il confortevole aereo Scilipoti per conservare il suo posticino da ministro nel governo Berlusconi. E’ un’incredibile dimenticanza per una donna senza macchia”. e ha concluso: “Anzi, saremmo curiosi di sapere come ci si sta sulla ‘Scilipoti airlines’. Che doppiezza e come direbbe Totò, ma ci faccia il piacere!”.

14 – Assemblea dei senatori Iv dopo l’intervento di Renzi. Verso l’astensione
Un’assemblea dei senatori di Italia viva si terrà dopo l’intervento in Aula di Matteo Renzi, previsto nell’ambito del dibattito generale intorno alle 15: si va verso la conferma della linea dell’astensione. Fonti di Iv spiegano che “i senatori presenti sono 17 e non 18, perché Mauro Marino è assente per Covid. Il gruppo è compatto e orientato all’astensione”.

13.45 – Segre: “Sono venuta a votare sì”
“Che sia venuta è già una risposta. Sono venuta a votare sì”. Lo dice Liliana Segre, senatrice a vita, a chi la interpella in Senato sulle sue intenzioni di voto sulla fiducia, dopo le comunicazioni del premier Giuseppe Conte, confermando quanto anticipato ieri a il Fatto Quotidiano. A chi le domanda un’opinione sul discorso di Conte, risponde: “Sono stata prestata alla politica, senza essermene mai occupata, dal presidente Mattarella che un giorno mi ha fatto senatrice a vita. Io sono spettatrice. Ho iniziato molte cose tardi ma tardi così, non pensavo. Devo rileggere quel discorso, capire se ha toccato certi punti che mi interessano”, conclude.

13.30 – Masini (Fi) su Twitter: “Voterò No alla fiducia”
La forzista Masini era data tra le disponibili a sostenere i governo Conte, ma in tarda mattina ha smentito su Twitter.

13.15 – Toti: “I senatori di Cambiamo! non voteranno la fiducia”
“Sono a Roma con i tre senatori di Cambiamo! che oggi non voteranno la fiducia a questo Governo, proprio come hanno fatto i nostri deputati ieri alla Camera. Non siamo ideologici, non siamo faziosi né pregiudizialmente ostili a nessuno. Ma questo Esecutivo così com’è, con linee politiche che non abbiamo mai condiviso, non ci interessa. E non credo che il Paese, in un momento così complesso, possa fare affidamento su un Governo che dipende da qualche ‘sorpresà che potrebbe esserci oggi in Senato. Adesso incontreremo di nuovo i nostri alleati del centrodestra: servono serietà e certezze per l’Italia e gli italiani”. Lo scrive il governatore della Regione Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

13 – Al via vertice del centrodestra
E’ iniziato da pochi minuti il vertice del centrodestra per fare il pinto della situazione politica in vista del voto in aula al Senato.

12.45 – Aula del Senato sospesa per la sanificazione. La seduta riprenderà alle 13,35

12.40 – Di Nicola (M5s): “Voltare pagina e archiviare l’incubo che Renzi sta facendo vivere agli italiani”
“Credo sia il momento meno adatto per mettersi a giocare all’apprendista stregone, dato che non sarà un sortilegio a farci uscire dalla pandemia”. Lo ha detto in Aula il senatore M5S Primo Di Nicola, riferendosi al leader di Iv Matteo Renzi. “Voltare pagina significa soprattutto archiviare il brutto incubo che il senatore Renzi sta facendo vivere agli italiani recuperando il tempo che ci ha fatto perdere”, ha proseguito.

12.30 – Bonino (+Europa): “Non voterò la fiducia. Ci serve un governo forte e responsabile e quello di Conte non lo era prima e non lo sarà dopo”
“Basta fare un giro in un ospedale per capire che la situazione descritta da Conte non sia vera”. Lo dice nell’Aula del Senato Emma Bonino di +Eu nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Non spetta a Conte né favorire né ostacolare le riforme a partire da quella della legge elettorale: è una prerogativa parlamentare. Cosa c’è di responsabile nelle posizioni tatragone, quasi dei diktat, che normalmente i colleghi M5s pongono, dal ‘fine processo mai’ alla situazione delle carceri? Ci serve un governo forte e responsabili e quello di Conte non lo era prima e non lo sarà dopo. Per questo non gli voterò la fiducia”, conclude.

12 – Fantetti (Maie): “Oggi non si può sfilare con alleati che chiedono l’Italexit”
“Non si può stare in una coalizione senza essere coerenti con i propri principi. Io 40 anni fa chiedevo un’Europa solidale, oggi non si può sfilare con alleati che chiedono l’Italexit”. Lo ha detto il senatore del Maie Raffaele Fantetti in aula al Senato annunciando il suo sì alla fiducia al governo.

11.50 – Risoluzione di maggioranza in Senato firmata da Pd, M5s, Leu, Autonomie
“Con riferimento alle comunicazioni del presidente del Consiglio, le approva”. E’ il testo della risoluzione di maggioranza depositata in Senato. Il testo porta le firme di Andrea Marcucci (Pd), Ettore Licheri (M5s), Loredana De Petris (Leu), Julia Unterberger (Autonomie).

11.45 – Il senatore De Falco annuncia che voterà la fiducia al governo

11.31 – Balboni (FdI): “Da Conte opportunismo”
“La natura di Conte è liquida: ha la forma dell’acqua che si adatta a qualsiasi situazione, si basa sull’opportunismo. Si è lanciato alla pesca dei cosiddetti responsabili, quelli che Guareschi avrebbe chiamato ‘Utili idiotì”. Lo dice nell’Aula del Senato Alberto Balboni di Fdi nel dibattito sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

11.23 – Nencini: “Valuteremo a tempo il proposito di Conte”
“Noi socialisti valuteranno a tempo il suo proposito, tendendo conto che in questi mesi abbiamo sostenuto il governo da apolidi. Ci sta a cuore solo un progetto di rinascita per l’Italia”. Lo ha detto Riccardo Nencini in aula al Senato dopo le comunicazioni del premier.

11.11 – Monti annuncia il suo voto favorevole
“Le considerazioni tenute dal presidente del Consiglio mi inducono ad un orientamento positivo”. Lo dice nell’Aula del Senato Mario Monti. Che sottolinea l’affermazione di Conte secondo cui è fondamentale un forte ancoraggio alla scelta di campo europeista in modo da realizzare ancor più appieno l’interesse nazionale. “E’ la risposta a certi sovranisti”. “Porto il mio voto libero e condizionato alle mie convinzioni sui singoli provvedimenti: se mi convincono non solo li voterò ma interverrò anche sulla opinione pubblica internazionale”, ha concluso.

11.03 – Il Senato applaude l’ingresso in Aula di Liliana Segre
Applausi per l’ingresso in aula della senatrice a vita Liliana Segre che è arrivata al Senato durante l’intervento di Pierferdinando Casini. Il premier Giuseppe Conte, i ministri presenti e molti senatori si sono alzati in piedi ad applaudirla.

11.00 – Casini annuncia il suo voto favorevole
Pier Ferdinando Casini, il primo senatore ad intervenire dopo Giuseppe Conte, annuncia voto favorevole al Govenro e “il rispetto per lei, presidente del Consiglio”. “Se andiamo avanti zoppicando, e magari appellandoci ai numeri, avremo fatto alle forze sovraniste un grande favore, perché il rapporto con il Paese sarà indebolito”, ha sottolineato.

10.45 – Per il discorso di Conte 31 applausi
Il discorso di Conte è stato scandito da 31 applausi, più numerosi dei 14 ricevuti ieri a Montecitorio ma molto più tiepidi e provenienti in gran parte dai senatori del centrosinistra. Unica eccezione per l’applauso finale, lungo almeno un minuto e più caloroso, per cui i parlamentario del Pd e del M5s si sono alzati in piedi. Subito dopo non è mancato brusio in Aula, tanto che la presidente del Senato, Elisabetta Casellati è intervenuta per chiedere di far silenzio e poter avviare il dibattito.

10.44 – Conte conclude le sue comunicazioni al Senato

10.43 – Conte: “Costruiamo nuovo vincolo politico”
“Costruiamo questo nuovo vincolo politico, rivolto alle forze parlamentari che hanno sostenuto con lealtà il Governo e aperto a tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia. Io sono disposto a fare la mia parte. Viva l’Italia”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato concludendo il suo discorso praticamente con le stesse parole di ieri, a Montecitorio.

10.42 – Conte: “Oggi è un passaggio fondamentale”
“Chiediamo un appoggio limpido, un appoggio trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. Certo i numeri sono importanti, oggi lo sono ancor di più. Questo è un passaggio fondamentale nella vita istituzionale del nostro Paese ed è ancora più importante la qualità del progetto politico”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

10.32 – Conte: “Pandemia impone riflessione sulla revisione del Titolo V”
“L’esperienza della pandemia impone anche un’attenta, meditata e pacata riflessione sulla revisione del Titolo V della Parte II della Costituzione” sul rapporto tra Stato e Regioni. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Aula al Senato. “Lavoriamo tutti insieme, meditiamo insieme sul riparto delle competenze legislative di Stato e Regioni, come pure alla individuazione di meccanismi e istituti che consentano di coordinare più efficacemente il rapporto tra i diversi livelli di governo. In questo contesto, occorre garantire e tutelare, con la massima intensità, le autonomie speciali e le minoranze linguistiche”.

10.31 – Conte: “Sistema maggioritario creerebbe più instabilità”
Sulla proposta del sistema proporzionale “leggo delle interpretazioni, diciamo così maliziose. Negli anni passati abbiamo subito una frantumazione della rappresentanza. Sono emersi nuovi processi, anche in maniera dirompente, non possiamo fare una legge che costringa forze così diverse. Questo artificio contribuirebbe all’instabilità politica, non stabilirebbe il quadro”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato. Le forze politiche, dopo le elezioni “saranno chiamate a definire accordi programmatici di alto profilo per governare, in modo da consentire una solida prospettiva politica” ai cittadini, aggiunge.

10.26 – Conte: “Riforma fiscale e lotta al digital divide”
“Nel settembre 2019 avevano lo Spid 4 milioni di persone, adesso siamo a 16 milioni e centomila. L’app Io oggi ha 9 milioni e 365 mila cittadini iscritti, non esisteva nel settembre 2019. Il nostro obiettivo è ridurre le diseguaglianze per uguaglianza di partenza: un grande fattore di diseguaglianza è il digital divide, dobbiamo lavorare in questa direzione”. Lo dice il premier Giuseppe Conte in Aula al Senato. Conte ribadisce l’obiettivo della riforma fiscale, nel segno della “competitività” e “crescita sostenibile”.

10.19 – Conte: “Serve riforma ammortizzatori”
“Occorre introdurre una riforma che valga a razionalizzare il sistema degli ammortizzatori sociali e solide proposte di politiche attive del lavori. Marzo è già domani”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato e ricordando come, il 31 marzo, al momento sia prevista la fine del blocco dei licenziamenti.

10.13 – Conte: “Complicato governare con chi dissemina mine”
In questi giorni ci sono state “continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. E’ “molto complicato governare con chi dissemina mine”. Con chi “ti accusa di immobilismo e di correre troppo, di non decidere e di decidere troppo: è davvero difficile governare in queste condizioni”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

10.08 – Conte: “Con pandemia il Paese si è unito”
“Con la pandemia, con la sua sofferenza, il Paese si è unito. Si è elevato il senso di unità del governo, si sono elevate le ragioni dello stare insieme”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

10.06 – Conte: “Opere mai bloccate”
“Si è detto che le opere” del decreto semplificazioni “sarebbero ancora bloccate per la designazione dei commissari: innanzitutto la lista c’è ma poi non è così, le opere non sono mai state bloccate, perché i poteri dei commissari sono stati attribuiti dal decreto semplificazioni ai responsabili unici di progetto. Gli appalti di Anas e Fsi sono cresciuti 43,3 mld rispetto ai 39,4 del 2019. E’ un florilegio ma lo dico: questo è stato possibile grazie alla condivisione, collaborazione, responsabilità in ciascuna forza politica”. Lo dice il premier Giuseppe Conte al Senato facendo riferimento a una critica che gli è stata mossa da Iv.

10.01 – Conte ricorda fiscalità di vantaggio nel Mezzogiorno
“Abbiamo introdotto e portato a regime, fino al 2029, per la prima volta, la fiscalità di vantaggio per tutte le imprese che operano nel Mezzogiorno, con un taglio dei contributi previdenziali del 30% per i primi 5 anni e poi a calare. Noi non siamo meridionalisti per vocazione intellettuale, se non corre il Mezzogiorno non corre l’Italia”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

9.55 – Conte: “Durante pandemia maggioranza responsabile”
Di fronte alla pandemia il governo ha dovuto “operare delicatissimi, faticosissimi, bilanciamenti dei princìpi e dei diritti costituzionali. In questi mesi così drammatici, pur a fronte di una complessità senza precedenti, questa maggioranza ha dimostrato grande responsabilità, raggiungendo – certamente anche con fatica – convergenza di vedute e risolutezza di azione, anche nei passaggi più critici”. E’ uno dei passaggi delle comunicazioni del premier Giuseppe Conte nell’Aula del Senato, un discorso che ricalca quello già pronunciato ieri in Aula alla Camera.

9.42 – Conte ricorda Macaluso: “Grande protagonista della vita politica”
“Mi associo, a nome del governo, a questo ricordo del senatore Macaluso. Io credo che anche chi non ha condiviso le idee politiche possa condividere che è stato un grande protagonista della vita politica e culturale italiana”. Lo dice il premier Giuseppe Conte intervenendo al Senato.

9.41 – Iniziato il discorso di Conte
Sono iniziate in aula al Senato le comunicazioni del premier Giuseppe Conte sulla situazione politica. Dopo l’intervento del premier sono previste due delle cinque ore complessive per la discussione generale e una pausa attorno alle 12,30. La discussione riprenderà verso le 13,30, per tre ore. Dopo un’ora di pausa, è prevista la replica del premier, quindi un’ora e mezza di per le dichiarazioni di voto. Le procedure di voto dovrebbero iniziare verso le 19,30. L’esito dopo un’ora circa.

9.35 – Conte è arrivato a Palazzo Madama
Il premier Giuseppe Conte è arrivato al Senato dove tra qualche minuto interverrà per le comunicazioni sulla situazione politica, sulle quali si voterà la fiducia al governo.

9.00 – Boschi: “Astensione per tenere aperto il dialogo”
“Per noi la politica è qualcosa di più del pallottoliere, ci interessa dare una mano al Paese. E per questo l’astensione è la strada per tenere aperto un canale di dialogo: al premier la decisione se coltivarlo o reciderlo”. Lo dice Maria Elena Boschi, presidente dei deputati di Italia viva, in un’intervista al Corriere della sera.

8.40 – Binetti (Udc): “Non voto la fiducia”
Il discorso di Giuseppe Conte è stato oggettivamente più inclusivo. Gli darei la sufficienza”. Lo dice la senatrice Paola Binetti, intervistata dal Corriere della sera. Nega però un suo voto di fiducia: “No, no. E sa perché? Perché Conte chiede un voto sulla storia dell’esecutivo Conte II”.

8.30 – De Falco: “Deciderò dopo il discorso di Conte”
“Ascolterò il premier e poi deciderò in base all’interesse degli italiani”. E’ quanto afferma Gregorio De Falco, senatore ex M5s ora al gruppo Misto, in un’intervista al Corriere della sera – che lo definisce come uno di quelli che potrebbe essere tra i ‘costruttorì – parlando di come voterà a Palazzo Madama.

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